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Riparliamo di politica dal basso : Martedì 31 marzo ore 21 al Caffè Basaglia, via Mantova 34 Torino

Dettagli
Notizie locali
27 Marzo 2015

I diritti non stanno zitti 

Dal basso…..

 

Facciamo seguito ai primi momenti di confronto del 5 dicembre 2014 e dello scorso 11 febbraio quando ci siamo proposti di incontrarci nuovamente verso fine marzo.

Nel frattempo, come era prevedibile, sono maturate situazioni che non escludono possibili elezioni anticipate regionali già questo autunno, e sicuramente quelle comunali il prossimo anno.

Premesso e ribadito che il Comitato Acqua Pubblica Torino non intende promuovere e tanto meno partecipare ad alcuna Lista elettorale, a nessun livello istituzionale, si rafforza invece l’interesse e l’impegno per capire come costruire nella nostra realtà un percorso capace di unificare le diverse vertenze aperte sui temi dei beni comuni, dei servizi pubblici locali e della democrazia di prossimità, promuovendo un'analisi sul sistema “comunità locale” e una piattaforma condivisa di obiettivi intorno ai quali favorire la partecipazione diretta dei cittadini e la riappropriazione sociale dei beni comuni, dei servizi pubblici locali, di una nuova economia sociale territoriale, di una reale democrazia di prossimità.

Vi proponiamo perciò di incontrarci nuovamente

Martedì 31 marzo alle ore 21

Al Caffè Basaglia – via Mantova 34 Torino

per dare continuità alle precedenti assemblee allo scopo non di puntare all’autocandidatura dei movimenti nelle istituzioni, né di sostenere questa o quella lista elettorale.

Continuiamo a pensare che l'azione dei movimenti debba promuovere un salto di qualità, che ci permetta di fare collegamenti tra le varie rivendicazioni, arrivando ad una piattaforma di obiettivi riconosciuti che vadano in direzione di una riappropriazione sociale dei beni comuni.

 

Riproponiamo quindi alcuni filoni di ragionamento che ci sembra siano stati accettati

1. Le risorse economiche dei comuni: quali alternative ai tagli dei trasferimenti statali, di fronte del debito, al patto di stabilità, alle politiche di privatizzazione dei servizi pubblici locali che impediscono le funzioni di indirizzo e controllo politico dei consigli comunali?

2. Il territorio urbano come risorsa: troppe volte le opposizioni a scelte sbagliate si sono manifestate in modo tardivo e perciò scarsamente efficace. Questi ritardi derivano dall'incapacità dei movimenti di prevedere gli sviluppi delle politiche di appropriazione del territorio. Incapacità che deriva, forse, dalla non piena comprensione del ritrovato ruolo della rendita fondiaria nei processi dell'economia capitalistica.

Ha senso pensare oggi ad un'urbanistica dal basso? A un nuovo Piano Regolatore? A un Laboratorio di cittadinanza ? – formato da un certo numero di cittadini -  al quale chiunque voglia avere a che fare con il Comune debba rivolgersi, come primo passo, per illustrare le proprie proposte e  poter accedere poi alle istanze politiche ed amministrative comunali. Ad esempio: l’imprenditore (economico, culturale,  sportivo ecc) prima di rivolgersi al Sindaco, assessori e funzionari, dovrebbe informare semplicemente il Laboratorio dei suoi progetti, in modo che i cittadini li conoscano prima che vengano tradotti in atti amministrativi formali (delibere, concessioni, ecc) e non dopo, quando è praticamente impossibile revocarli

3. Per una democrazia reale di prossimità: i Beni Comuni non sono tali se la loro gestione non è partecipativa. Non basta infatti che siano pubbliche la proprietà e gestione di acqua, sanità, conoscenza per evitare le note e pessime esperienze di sprechi e malgoverno. Quali sono gli strumenti per una reale gestione partecipativa dei cittadini, che non si risolva in commissioni/osservatori/comitati di sorveglianza che valgono come rassicurazione psicologica ma non permettono di incidere davvero nelle scelte?

4. I soldi per la politica, non la politica per i soldi : le forme di autofinanziamento praticate dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua sono state prese ad esempio dal Movimento spagnolo Podemos che le ha inserite nel proprio programma elettorale.

Perché non qui?

Su questi punti abbiamo predisposto la scheda allegata che vi riproponiamo come base di discussione aperta a ogni contributo. Vorremmo giocare la partita della gestione del territorio, dei servizi, delle risorse, su un campo diverso da quello che finora ci è stato imposto. Non più quello dove il gioco ha regole scritte da pochi per l’interesse di pochi, ma un terreno dove i giocatori sono tanti e hanno consapevolezza di essere tali… e le regole le scrivono loro!

Parliamone in modo concreto e approfondito il prossimo martedì 31 marzo alle ore 21, al Caffè Basaglia –via Mantova 34 . Torino.

I Comitati Acqua Pubblica Torino e TorinoSud, Attac Torino


 

 

22-23/3 - Il comitato di Torino nella delegazione per Bruxelles

Dettagli
Notizie locali
22 Marzo 2015

22-23/3 - Il comitato di Torino nella delegazione per Bruxelles

reteeuA Bruxelles per la Giornata mondiale dell’acqua.

Il 23 marzo il comitato Acqua Pubblica Torino parteciperà con una nutrita delegazione alla mobilitazione indetta dal Movimento Europeo dell'Acqua a Bruxelles per pretendere che l'agenda politica europea includa la ratifica del diritto umano all'acqua nella Costituzione Europea, doveroso adempimento  in ossequio all'Iniziativa dei Cittadini Europei sostenuta da 1,7 milioni di firme e presentata alla Commissione Europea nel 2014.

La concomitanza dell'iniziativa a Bruxelles  con la Giornata Mondiale dell'Acqua assume un valore particolare e quanto mai attuale per l'Italia, dove in sfregio all'inequivocabile volontà popolare conclamata con lavittoria referendaria del 2011 per lasalvaguardia della gestione dell'acqua e servizi pubblici locali dalle logiche di profitto e di mercato, ancora una volta dopo i tentativi dei tre governi precedenti, anche il Governo Renzi vuole riproporne la privatizzazione tramite il DDL Madia, in discussione in questi giorni in parlamento.

E' palese la crisi democratica di questi anni, mossa dalla deriva ideologica delle classi dirigenti di questi ultimi decenni, inebetite dalle sirene del mercato e del profitto, e per questo rimarchiamo una certezza: troveranno sempre attivi i movimenti a salvaguardia dell’Acqua Bene Comune, già riconosciutadiritto umano universale dalla risoluzione ONU 64/292 del 28 luglio 2010,  approvata anche con il voto favorevole dell'Italia.

Il comitato Acqua Pubblica Torino

espressione territoriale del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

Torino 20 marzo 2015

 Leggi l'intervento di Alice.

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A Carpignano Sesia le trivelle dell'ENI mettono in pericolo l'acqua

Dettagli
Notizie locali
12 Marzo 2015

 

logo comitato

 

Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Comitato Acqua Pubblica Torino

c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino

www.acquapubblicatorino.org

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logo obbedienza civile

 

A Carpignano Sesia le trivelle dell'ENI mettono in pericolo l'acqua


 

COMUNICATO STAMPA

 

Acqua in pericolo per le trivelle ENI in Piemonte,

tra uso di sonde radioattive, fanghi di perforazione e rischio blow-out.

 

Dossier del Forum Italiano per i Movimenti per l'Acqua al Ministero dell'Ambiente: fermare il nuovo progetto promosso dal famigerato decreto Sblocca Italia.

 

La Regione Piemonte si opponga, il petrolio è l'economia del passato.

 

Il Forum invita i cittadini ad inviare le osservazioni al Ministero attraverso il proprio sito.

 

E' possibile spedire sonde radioattive nel terreno in profondità a poche centinaia di metri di pozzi dell'acqua potabile che riforniscono decine di migliaia di persone pur di estrarre petrolio ?

E' normale scavare pozzi a rischio esplosione a soli 900 metri dai un centro abitato, il tutto in piena zona di ricarica delle falde idropotabili e a poche centinaia di metri dell'unica zona di reperimento di risorsa di acqua potabile dell'intera provincia di Novara?

 

Sono le domande che il Forum Italiano dei Movimenti dell'Acqua ha posto al Ministero dell'Ambiente in un dettagliato dossier inviato nell'ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale in corso in questi giorni per lo scavo di un pozzo a Carpignano Sesia in provincia di Novara su proposta di ENI. Si tratta di una procedura trasferita a Roma presso il Ministero dell'Ambiente  con l'approvazione del famigerato Decreto “Sblocca/Sporca Italia”; in precedenza era la regione Piemonte ad esaminare le pratiche. L'intera documentazione è disponibile sul sito del Ministero al link http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1514. Guarda caso un primo progetto presentato alla Regione fu ritirato dall'azienda dopo le veementi proteste della popolazione. Il Governo Renzi sta ora cercando di imporre dall'alto progetti pericolosi per i cittadini allontanando dai territori i luoghi delle decisioni.

 

L'ENI nello Studio di Impatto Ambientale dichiara di voler usare diverse tipologie di sonde radioattive con Trizio, Cesio e Cobalto da usare all'interno del pozzo per lo studio del giacimento. Secondo la società, ovviamente, tutto avverrebbe in sicurezza. Peccato che ENI si guardi bene dal ricordare che negli Stati Uniti tra il 1983 e il 2001 le aziende petrolifere (tra queste i giganti del settore) hanno “perso” e abbandonato nei pozzi ben 104 sonde radioattive; 15 nella sola Norvegia; 8 in Gran Bretagna. Recentemente è stata diffusa una notizia, non smentita, della perdita di una sonda in profondità in Basilicata. Ciò senza considerare le perdite di sonde e gli incidenti durante il trasporto, con conseguenze quasi esilaranti – se non fosse un tema di tale gravità – come l'indagine dell'FBI su tecnici della Halliburton che nel 2012 persero una sonda durante il trasporto, poi ritrovata un mese dopo lungo un'autostrada. Sono sonde con emissioni rilevanti (nel 2002 in un pozzo statunitense 31 lavoratori furono irradiati), tanto che si susseguono studi scientifici che evidenziano l'aumento di rischi per la popolazione per la perdita di queste sorgenti radioattive.

 

Il Forum ricorda che

a) il Piano di tutela delle acque della Regione Piemonte classifica l'area su cui insisterebbe il cantiere e il pozzo quale “Zona di ricarica delle falde destinate al consumo umano”;

b) appena a sud dell'area di cantiere, a poche centinaia di metri, è stata individuata una “Zona di riserva caratterizzata dalla presenza di risorse idriche sotterranee non ancora destinate al consumo umano ma potenzialmente destinabili a tale uso”;

c) appena a sud dell'area di cantiere (e a valle idrogeologico di questo, ad una distanza di poco meno di 1 km!) insistono diversi pozzi per l'estrazione di acqua destinata al consumo umano che alimentano anche l'acquedotto di Novara.

 

Il Forum rileva ulteriori pericoli per l'ambiente e la salute dei cittadini derivanti dal rischio di blow-out, l'esplosione della testa di pozzo per la risalita di fluidi in pressione che potrebbe coinvolgere aree distanti anche 5-10 km (lo stesso tipo di incidente avvenuto a Trecate nel 1994). L'ENI sostiene di impiegare tecnologie adeguate per controllare questo tipo di incidenti, come l'installazione del “Blow-out preventer - BOP”. Peccato che il peggior incidente della storia degli idrocarburi, il blow-out incontrollato del pozzo della piattaforma Deephorizon nel Golfo del Messico, sia stato aggravato proprio dal malfunzionamento del BOP, come dimostrato dalla commissione di indagine del Governo degli Stati Uniti! Ovviamente ENI sorvola su questi aspetti.

 

Il Forum ha rilevato numerose altre criticità del progetto e ritiene che sia un'iniziativa da rigettare in toto per i gravissimi rischi che comporta per il territorio. Tra l'altro il petrolio rappresenta il passato; già oggi il 40% dell'elettricità italiana proviene da fonti rinnovabili. Per queste ragioni il Forum auspica che la Regione Piemonte appoggi incondizionatamente la lotta del comitato locale DNT, della Provincia di Novara e delle decine di comuni che si stanno opponendo al progetto.

 

Inoltre segnaliamo che qualsiasi cittadino può presentare liberamente, via PEC o via FAX, le osservazioni contrarie al progetto per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale entro il 14 marzo, utilizzando anche i fac-simile delle osservazioni presenti sul sito del Forum nazionale al link: 

 

L'intero dossier con tutti i riferimenti bibliografici scientifici sui rischi è disponibile sul sito www.acquabenecomune.org

 


 

20 marzo 2015: Incontro con i Sindaci amici dell’acqua pubblica

Dettagli
Notizie locali
12 Marzo 2015
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Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Comitato Acqua Pubblica Torino

c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino

www.acquapubblicatorino.org

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Invito ai Sindaci amici dell’acqua pubblica

 

Signor Sindaco,

 

riteniamo di dover sollecitare il suo impegno politico-istituzionale nel governo del Sistema Idrico Integrato del nostro territorio provinciale alla luce dei poteri conferiti dalle leggi nazionali e regionali ai Comuni e di conseguenza ai Sindaci e Consiglieri Comunali.

 

Ci rivolgiamo proprio a Lei che – a differenza di molti altri Sindaci della nostra provincia – si è già attivato per rispettare la volontà popolare espressa dal Referendum del 12 e 13 giugno 2011 che ha restituito ai Comuni il potere di deliberare la forma di gestione – senza scopo di lucro - del Servizio Idrico Integrato. Diamo quindi volentieri atto a Lei e al suo Consiglio comunale di aver già deliberato . o di accingersi a deliberare -  la trasformazione di SMAT SPA in Azienda speciale di diritto pubblico. Altri Comuni stanno seguendo il buon esempio e ci auguriamo che si raggiunga al più presto la quota di adesioni superiore al 10% del capitale azionario, in grado di bloccare possibili aperture del capitale sociale SMAT a privati.

 

 

Vi sono però altri problemi che vedono il Suo Comune inerte o assente nella partecipazione alle decisioni  di governo del nostro SII, assunte della Conferenza dell’ATO3 – nella quale peraltro il suo Comune è rappresentato.

 

Ci riferiamo in particolare al

 

* mancato aggiornamento triennale del Piano d’Ambito dell’ATO3 Torinese,  documento fondamentale per il governo del nostro SII, fermo al 2009

 

* determinazione della tariffa dell’acqua, con specifico riferimento a

 

a) criteri di restituzione della “remunerazione del capitale investito” per il periodo 21 luglio-31 dicembre 2011 alle sole utenze domestiche, con esclusione ad es. delle utenze commerciali, artigianali, industriali ecc.,

 

b) addebito agli utenti di un cosiddetto  “Conguaglio ante 2012”  delle tariffa per oltre 46 milioni di euro

 

c)  mancata informazione e coinvolgimento delle associazioni dei consumatori.

 

 

Tra le iniziative che il Movimento dell’acqua sta sviluppando su tali problemi, è compreso anche il richiamo ai Sindaci e ai Consigli comunali ad esercitare i poteri e rispettare  gli obblighi che la legge assegna loro in questa materia.

 

 

Le chiediamo quindi di volersi rendere disponibile ad un incontro sulle questioni sopra citate, e Le proponiamo la data di venerdì 20 marzo 2015 alle ore 21 presso il Caffè Basaglia, via Mantova 34, Torino.

 

 

Contiamo sulla Sua presenza e contributo e Le inviamo i nostri migliori saluti.

 

 

 

Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

 

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tel 388 8597492

 

Riprendiamo il confronto martedì 24 febbraio ore 21 - Caffè Basaglia, via Mantova 34 . Torino

Dettagli
Notizie locali
20 Febbraio 2015

I diritti non stanno zitti

 

Dal basso…..

(veder l’erba dalla parte delle radici)

 

Vi proponiamo di riprendere il confronto avviato nell'assemblea del 5 dicembre scorso tra comitati e movimenti della società civile impegnati a contrastare il pesante attacco ai Beni Comuni inserito nel Decreto Sblocca Italia e nella legge di (in)stabilità.  

Pur nella diversità delle varie lotte, si è allora condiviso un comune sentire per come è condotta, nel micro e nel macro, la società e la percezione che chi ci governa e amministra sia sempre più lontano dal rappresentare l’interesse collettivo. In questo quadro desolante è emersa però la voglia di impegnarsi in specifiche iniziative a difesa di beni/diritti comuni.

Vorremmo ripartire da qui e provare a dare continuità a quell'assemblea.

Le politiche di austerità impattano in maniera devastante sugli enti locali, che sono ormai il luogo dove si concentra la crisi; pertanto pensiamo sia importante ripartire dai territori per una  riflessione comune tra i movimenti, volta a creare una mobilitazione sociale. Tale mobilitazione non deve avere lo scopo né di puntare all’autocandidatura dei movimenti nelle istituzioni, né di sostenere questa o quella lista elettorale. Pensiamo che l'azione dei movimenti debba essere il promuovere un salto di qualità, che ci permetta di fare collegamenti tra le varie rivendicazioni, arrivando ad una piattaforma di obiettivi riconosciuti che vadano in direzione di una riappropriazione sociale dei beni comuni.

Vorremmo proporre alcuni filoni di ragionamento:

- Le risorse economiche dei comuni: quali obiettivi porci di fronte all'impoverimento dei comuni, prigionieri della trappola del debito, strangolati dal patto di stabilità, e colpiti da politiche di privatizzazione dei servizi pubblici locali che impediscono le funzioni di indirizzo e controllo politico dei consigli comunali?

- Il territorio urbano come risorsa: troppe volte le opposizioni a scelte sbagliate si manifestate in modo troppo tardivo. Questi ritardi derivano dall'incapacità dei movimenti di prevedere gli sviluppi delle politiche di appropriazione del territorio. Incapacità che deriva, forse, dalla non piena comprensione del ritrovato ruolo della rendita fondiaria nei processi dell'economia capitalistica. Ha senso pensare oggi ad un'urbanistica dal basso?

- Per una democrazia reale di prossimità: i Beni Comuni non sono tali se la loro gestione non è partecipativa. Quali sono gli strumenti per una reale partecipazione dei cittadini, che non si risolva in commissioni/osservatori/comitati di sorveglianza che valgono come rassicurazione psicologica ma non permettono di incidere davvero nelle scelte?

- Il rapporto col denaro ha inquinato ogni aspetto dell’attività politica. Perché non fare propria l’esperienza del movimento dell’Acqua che per il finanziamento della campagna referendaria ha ideato il “prestito con restituzione”? Soldi per fare politica non politica per fare soldi! Una forma di finanziamento adottata ora anche in Spagna da Podemos.

 Pensiamo, insomma, che la partita della gestione del territorio, dei servizi, delle risorse naturali ma anche economiche, possa e debba essere giocata su un campo diverso da quello che finora ci è stato imposto. Non più quello dove il gioco ha regole scritte da pochi per l’interesse di pochi, ma un terreno dove i giocatori sono tanti e hanno consapevolezza di essere tali… e le regole le scrivono loro!

 

Vi invitiamo a parlarne già dal prossimo martedì 24 febbraio - ore 21 al Caffè Basaglia, via Mantova 34 – Torino 

Il documento di lavoro è qui.

Comitato Acqua Pubblica Torino

Comitato Acqua Pubblica Torino Sud

Attac Torino

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