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A Carpignano Sesia le trivelle dell'ENI mettono in pericolo l'acqua

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Notizie locali
12 Marzo 2015

 

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Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Comitato Acqua Pubblica Torino

c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino

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A Carpignano Sesia le trivelle dell'ENI mettono in pericolo l'acqua


 

COMUNICATO STAMPA

 

Acqua in pericolo per le trivelle ENI in Piemonte,

tra uso di sonde radioattive, fanghi di perforazione e rischio blow-out.

 

Dossier del Forum Italiano per i Movimenti per l'Acqua al Ministero dell'Ambiente: fermare il nuovo progetto promosso dal famigerato decreto Sblocca Italia.

 

La Regione Piemonte si opponga, il petrolio è l'economia del passato.

 

Il Forum invita i cittadini ad inviare le osservazioni al Ministero attraverso il proprio sito.

 

E' possibile spedire sonde radioattive nel terreno in profondità a poche centinaia di metri di pozzi dell'acqua potabile che riforniscono decine di migliaia di persone pur di estrarre petrolio ?

E' normale scavare pozzi a rischio esplosione a soli 900 metri dai un centro abitato, il tutto in piena zona di ricarica delle falde idropotabili e a poche centinaia di metri dell'unica zona di reperimento di risorsa di acqua potabile dell'intera provincia di Novara?

 

Sono le domande che il Forum Italiano dei Movimenti dell'Acqua ha posto al Ministero dell'Ambiente in un dettagliato dossier inviato nell'ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale in corso in questi giorni per lo scavo di un pozzo a Carpignano Sesia in provincia di Novara su proposta di ENI. Si tratta di una procedura trasferita a Roma presso il Ministero dell'Ambiente  con l'approvazione del famigerato Decreto “Sblocca/Sporca Italia”; in precedenza era la regione Piemonte ad esaminare le pratiche. L'intera documentazione è disponibile sul sito del Ministero al link http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1514. Guarda caso un primo progetto presentato alla Regione fu ritirato dall'azienda dopo le veementi proteste della popolazione. Il Governo Renzi sta ora cercando di imporre dall'alto progetti pericolosi per i cittadini allontanando dai territori i luoghi delle decisioni.

 

L'ENI nello Studio di Impatto Ambientale dichiara di voler usare diverse tipologie di sonde radioattive con Trizio, Cesio e Cobalto da usare all'interno del pozzo per lo studio del giacimento. Secondo la società, ovviamente, tutto avverrebbe in sicurezza. Peccato che ENI si guardi bene dal ricordare che negli Stati Uniti tra il 1983 e il 2001 le aziende petrolifere (tra queste i giganti del settore) hanno “perso” e abbandonato nei pozzi ben 104 sonde radioattive; 15 nella sola Norvegia; 8 in Gran Bretagna. Recentemente è stata diffusa una notizia, non smentita, della perdita di una sonda in profondità in Basilicata. Ciò senza considerare le perdite di sonde e gli incidenti durante il trasporto, con conseguenze quasi esilaranti – se non fosse un tema di tale gravità – come l'indagine dell'FBI su tecnici della Halliburton che nel 2012 persero una sonda durante il trasporto, poi ritrovata un mese dopo lungo un'autostrada. Sono sonde con emissioni rilevanti (nel 2002 in un pozzo statunitense 31 lavoratori furono irradiati), tanto che si susseguono studi scientifici che evidenziano l'aumento di rischi per la popolazione per la perdita di queste sorgenti radioattive.

 

Il Forum ricorda che

a) il Piano di tutela delle acque della Regione Piemonte classifica l'area su cui insisterebbe il cantiere e il pozzo quale “Zona di ricarica delle falde destinate al consumo umano”;

b) appena a sud dell'area di cantiere, a poche centinaia di metri, è stata individuata una “Zona di riserva caratterizzata dalla presenza di risorse idriche sotterranee non ancora destinate al consumo umano ma potenzialmente destinabili a tale uso”;

c) appena a sud dell'area di cantiere (e a valle idrogeologico di questo, ad una distanza di poco meno di 1 km!) insistono diversi pozzi per l'estrazione di acqua destinata al consumo umano che alimentano anche l'acquedotto di Novara.

 

Il Forum rileva ulteriori pericoli per l'ambiente e la salute dei cittadini derivanti dal rischio di blow-out, l'esplosione della testa di pozzo per la risalita di fluidi in pressione che potrebbe coinvolgere aree distanti anche 5-10 km (lo stesso tipo di incidente avvenuto a Trecate nel 1994). L'ENI sostiene di impiegare tecnologie adeguate per controllare questo tipo di incidenti, come l'installazione del “Blow-out preventer - BOP”. Peccato che il peggior incidente della storia degli idrocarburi, il blow-out incontrollato del pozzo della piattaforma Deephorizon nel Golfo del Messico, sia stato aggravato proprio dal malfunzionamento del BOP, come dimostrato dalla commissione di indagine del Governo degli Stati Uniti! Ovviamente ENI sorvola su questi aspetti.

 

Il Forum ha rilevato numerose altre criticità del progetto e ritiene che sia un'iniziativa da rigettare in toto per i gravissimi rischi che comporta per il territorio. Tra l'altro il petrolio rappresenta il passato; già oggi il 40% dell'elettricità italiana proviene da fonti rinnovabili. Per queste ragioni il Forum auspica che la Regione Piemonte appoggi incondizionatamente la lotta del comitato locale DNT, della Provincia di Novara e delle decine di comuni che si stanno opponendo al progetto.

 

Inoltre segnaliamo che qualsiasi cittadino può presentare liberamente, via PEC o via FAX, le osservazioni contrarie al progetto per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale entro il 14 marzo, utilizzando anche i fac-simile delle osservazioni presenti sul sito del Forum nazionale al link: 

 

L'intero dossier con tutti i riferimenti bibliografici scientifici sui rischi è disponibile sul sito www.acquabenecomune.org

 


 

20 marzo 2015: Incontro con i Sindaci amici dell’acqua pubblica

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Notizie locali
12 Marzo 2015
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Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Comitato Acqua Pubblica Torino

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Invito ai Sindaci amici dell’acqua pubblica

 

Signor Sindaco,

 

riteniamo di dover sollecitare il suo impegno politico-istituzionale nel governo del Sistema Idrico Integrato del nostro territorio provinciale alla luce dei poteri conferiti dalle leggi nazionali e regionali ai Comuni e di conseguenza ai Sindaci e Consiglieri Comunali.

 

Ci rivolgiamo proprio a Lei che – a differenza di molti altri Sindaci della nostra provincia – si è già attivato per rispettare la volontà popolare espressa dal Referendum del 12 e 13 giugno 2011 che ha restituito ai Comuni il potere di deliberare la forma di gestione – senza scopo di lucro - del Servizio Idrico Integrato. Diamo quindi volentieri atto a Lei e al suo Consiglio comunale di aver già deliberato . o di accingersi a deliberare -  la trasformazione di SMAT SPA in Azienda speciale di diritto pubblico. Altri Comuni stanno seguendo il buon esempio e ci auguriamo che si raggiunga al più presto la quota di adesioni superiore al 10% del capitale azionario, in grado di bloccare possibili aperture del capitale sociale SMAT a privati.

 

 

Vi sono però altri problemi che vedono il Suo Comune inerte o assente nella partecipazione alle decisioni  di governo del nostro SII, assunte della Conferenza dell’ATO3 – nella quale peraltro il suo Comune è rappresentato.

 

Ci riferiamo in particolare al

 

* mancato aggiornamento triennale del Piano d’Ambito dell’ATO3 Torinese,  documento fondamentale per il governo del nostro SII, fermo al 2009

 

* determinazione della tariffa dell’acqua, con specifico riferimento a

 

a) criteri di restituzione della “remunerazione del capitale investito” per il periodo 21 luglio-31 dicembre 2011 alle sole utenze domestiche, con esclusione ad es. delle utenze commerciali, artigianali, industriali ecc.,

 

b) addebito agli utenti di un cosiddetto  “Conguaglio ante 2012”  delle tariffa per oltre 46 milioni di euro

 

c)  mancata informazione e coinvolgimento delle associazioni dei consumatori.

 

 

Tra le iniziative che il Movimento dell’acqua sta sviluppando su tali problemi, è compreso anche il richiamo ai Sindaci e ai Consigli comunali ad esercitare i poteri e rispettare  gli obblighi che la legge assegna loro in questa materia.

 

 

Le chiediamo quindi di volersi rendere disponibile ad un incontro sulle questioni sopra citate, e Le proponiamo la data di venerdì 20 marzo 2015 alle ore 21 presso il Caffè Basaglia, via Mantova 34, Torino.

 

 

Contiamo sulla Sua presenza e contributo e Le inviamo i nostri migliori saluti.

 

 

 

Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

 

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tel 388 8597492

 

Riprendiamo il confronto martedì 24 febbraio ore 21 - Caffè Basaglia, via Mantova 34 . Torino

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Notizie locali
20 Febbraio 2015

I diritti non stanno zitti

 

Dal basso…..

(veder l’erba dalla parte delle radici)

 

Vi proponiamo di riprendere il confronto avviato nell'assemblea del 5 dicembre scorso tra comitati e movimenti della società civile impegnati a contrastare il pesante attacco ai Beni Comuni inserito nel Decreto Sblocca Italia e nella legge di (in)stabilità.  

Pur nella diversità delle varie lotte, si è allora condiviso un comune sentire per come è condotta, nel micro e nel macro, la società e la percezione che chi ci governa e amministra sia sempre più lontano dal rappresentare l’interesse collettivo. In questo quadro desolante è emersa però la voglia di impegnarsi in specifiche iniziative a difesa di beni/diritti comuni.

Vorremmo ripartire da qui e provare a dare continuità a quell'assemblea.

Le politiche di austerità impattano in maniera devastante sugli enti locali, che sono ormai il luogo dove si concentra la crisi; pertanto pensiamo sia importante ripartire dai territori per una  riflessione comune tra i movimenti, volta a creare una mobilitazione sociale. Tale mobilitazione non deve avere lo scopo né di puntare all’autocandidatura dei movimenti nelle istituzioni, né di sostenere questa o quella lista elettorale. Pensiamo che l'azione dei movimenti debba essere il promuovere un salto di qualità, che ci permetta di fare collegamenti tra le varie rivendicazioni, arrivando ad una piattaforma di obiettivi riconosciuti che vadano in direzione di una riappropriazione sociale dei beni comuni.

Vorremmo proporre alcuni filoni di ragionamento:

- Le risorse economiche dei comuni: quali obiettivi porci di fronte all'impoverimento dei comuni, prigionieri della trappola del debito, strangolati dal patto di stabilità, e colpiti da politiche di privatizzazione dei servizi pubblici locali che impediscono le funzioni di indirizzo e controllo politico dei consigli comunali?

- Il territorio urbano come risorsa: troppe volte le opposizioni a scelte sbagliate si manifestate in modo troppo tardivo. Questi ritardi derivano dall'incapacità dei movimenti di prevedere gli sviluppi delle politiche di appropriazione del territorio. Incapacità che deriva, forse, dalla non piena comprensione del ritrovato ruolo della rendita fondiaria nei processi dell'economia capitalistica. Ha senso pensare oggi ad un'urbanistica dal basso?

- Per una democrazia reale di prossimità: i Beni Comuni non sono tali se la loro gestione non è partecipativa. Quali sono gli strumenti per una reale partecipazione dei cittadini, che non si risolva in commissioni/osservatori/comitati di sorveglianza che valgono come rassicurazione psicologica ma non permettono di incidere davvero nelle scelte?

- Il rapporto col denaro ha inquinato ogni aspetto dell’attività politica. Perché non fare propria l’esperienza del movimento dell’Acqua che per il finanziamento della campagna referendaria ha ideato il “prestito con restituzione”? Soldi per fare politica non politica per fare soldi! Una forma di finanziamento adottata ora anche in Spagna da Podemos.

 Pensiamo, insomma, che la partita della gestione del territorio, dei servizi, delle risorse naturali ma anche economiche, possa e debba essere giocata su un campo diverso da quello che finora ci è stato imposto. Non più quello dove il gioco ha regole scritte da pochi per l’interesse di pochi, ma un terreno dove i giocatori sono tanti e hanno consapevolezza di essere tali… e le regole le scrivono loro!

 

Vi invitiamo a parlarne già dal prossimo martedì 24 febbraio - ore 21 al Caffè Basaglia, via Mantova 34 – Torino 

Il documento di lavoro è qui.

Comitato Acqua Pubblica Torino

Comitato Acqua Pubblica Torino Sud

Attac Torino

Iniziativa di pressione sui Consiglieri Metropolitani, per il reintegro degli art. sull'Acqua Pubblica nello Statuto Metropolitano

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Notizie locali
16 Febbraio 2015

 

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Iniziativa di pressione sui Consiglieri Metropolitani, per il reintegro degli art. sull'Acqua Pubblica nello Statuto Metropolitano

 

A tutt* coloro che hanno votato SI al Referendum del giugno 2011

Scriviamo al Sindaco e ai consiglieri metropolitani affinché riportino integralmente nello statuto della Città Metropolitana gli articoli 63 bis e 64 introdotti nello Statuto della disciolta provincia di Torino con la delibera di iniziativa popolare promossa dal Comitato Acqua Pubblica Torino.

Potete copiare questa mail

Al Sindaco e Consiglieri/e metropolitani/e

Nel 2010 ho sottoscritto la proposta di deliberazione di iniziativa popolare per introdurre nello Statuto della Provincia di Torino i principi della proprietà e gestione pubblica del Servizio idrico integrato, proposta che il 1 giugno 2010 è stata approvata a larghissima maggioranza dal Consiglio provinciale.
Ora -  con il passaggio dalla Provincia alla Città metropolitana di Torino -  nella bozza di Statuto scompaiono le parti più rilevanti di quegli articoli, le parti che, guarda caso, facevano riferimento in particolare alla gestione pubblica del servizio.
La Città metropolitana di Torino ha forse intenzione di privatizzare la gestione dell'acqua, nonostante la chiara volontà contraria espressa dai cittadini anche con i referendum del 12-13 giugno 2011?
Ribadisco allora ancora una volta la mia ferma volontà di mantenere pubblica la proprietà e la gestione del servizio idrico integrato e chiedo che vengano mantenuti integralmente nello Statuto della Città metropolitana di Torino gli articoli approvati dal Consiglio provinciale il 1 giugno 2010.
Chiedo inoltre di rispettare l'articolo 6 del TUEL 267/2000 che stabilisce come le forme di partecipazione debbano essere obbligatoriamente inserite nello Statuto.
Firma

e inviarla ai seguenti destinatari:

stampa@cittametropolitana.torino.it, giuseppe.formichella@cittametropolitana.torino.it, urc@comune.torino.it, alberto.avetta@cittametropolitana.torino.it, sindaco@comune.cossano.to.it, gemmagio@hotmail.com, vincenzo.barrea@libero.it, francesco.brizio@comune.cirie.to.it, francesco.brizio@alice.it, sindaco@comune.pinerolo.to.it, eugeniobuttiero@gmail.com, mauro.carena@studiolegalecarena.it, mimmo.carretta74@gmail.com, luciacentillo@gmail.com, barbaracervetti@libero.it, genisiodomenica@tiscali.it, barbaraingrid.cervetti@comune.torino.it, griffa@comune.laloggia.to.it, antonellagriffa@libero.it, segreteriasindaco@comune.chieri.to.it, cmartano@comune.chieri.to.it, sindaco@comune.grugliasco.to.it, rmonta@alice.it, mi.paolino66@gmail.com, andreatronzano@hotmail.com, marocco.marco@gmail.com, dimitridevita@inwind.it, cesarepianasso@gmail.com


Chi ha un account Twitter, può utilizzare il seguente testo:

Fassino vuole privatizzare l'acqua? #acquapubblica nello Statuto di #TorinoCittàMetropolitana   
http://www.acquapubblicatorino.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1029:bozza-di-statuto-della-citta-metropolitana-proposte-di-modifica&catid=38:ultime-referendum&Itemid=218

Oppure:

Indietro non si torna: reintegrate gli articoli sull' #acquapubblica nello Statuto di #TorinoCittàMetropolitana   
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Grazie della collaborazione.
Comitato Acqua Pubblica Torino

 

Bozza di Statuto della Città Metropolitana - Proposte di modifica

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10 Febbraio 2015

 

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Bozza di Statuto della Città Metropolitana - Proposte di modifica 

 

Al Sindaco della Città metropolitana di Torino
al Consiglio Metropolitano

Oggetto: Proposte di modifica alla Bozza di Statuto della Città Metropolitana

Il Comitato provinciale Acqua pubblica Torino, di seguito denominato ‘il Comitato’, fa parte del Forum italiano dei movimenti per l’acqua ed è stato promotore dei referendum del 12-13 giugno 2011 che hanno visto la maggioranza assoluta dei cittadini italiani votare sì per la gestione pubblica dell’acqua.
Il Comitato, già prima dei referendum, aveva presentato una deliberazione di iniziativa popolare, sottoscritta da otre 10.000 cittadini, rivolta al Consiglio provinciale per l’introduzione nello Statuto della Provincia di Torino dei principi della gestione pubblica dell’acqua, deliberazione approvata a larga maggioranza dal Consiglio provinciale il 1 giugno 2010, dopo ampi approfondimenti e dibattimenti.
Venivano così introdotti nello Statuto provinciale i seguenti articoli:
Articolo 2 – Finalità, comma 1, lettera i):
assicurare il diritto universale all’acqua potabile, per la sua peculiarità di bene essenziale alla vita, attraverso la garanzia dell’accesso individua le e collettivo dei cittadini alla risorsa
Articolo 63 bis – Servizio idrico
1. La Provincia assume tra i propri fini quello di una forte regolazione pubblica tesa alla salvaguardia degli interessi degli utenti e si impegna a :
- a) considerare l’acqua un bene comune non privatizzabile e di conseguenza il servizio idrico integrato come privo di rilevanza economica. Pertanto la Provincia garantisce, nell’ambito delle proprie competenze, che gli eventuali utili generati dalla gestione del servizio idrico integrato siano reinvestiti nel servizio stesso;
- b) garantire che la proprietà della rete di acquedotto, distribuzione, fognatura e depurazione sia pubblica e inalienabile;
- c) assicurare ai cittadini dei Comuni del territorio provinciale la massima qualità ed efficienza del servizio idrico integrato, la tutela delle acque, l’uso razionale della risorsa, l’accessibilità per tutti, l’equità delle tariffe tramite un sistema che tuteli le fasce più deboli e favorisca il risparmio idrico
Articolo 64 – Forme di gestione, comma 5 bis:
5 bis. La Provincia assume tra i propri fini la partecipazione, in cooperazione con gli altri enti territoriali, all’organizzazione del servizio idrico integrato e garantisce, nell’ambito delle proprie competenze, la gestione della rete e l’erogazione del servizio esclusivamente mediante enti o aziende interamente pubblici.
Duole ora, a maggior ragione dopo gli esiti referendari del 2011, constatare che nella Bozza dello Statuto della neonata Città metropolitana di Torino, approvato dal Consiglio metropolitano il 21 gennaio 2015, siano scomparse le parti evidenziate in grassetto e con loro i principi che maggiormente davano attuazione alla volontà popolare.
Pare quindi che gli Organi di governo del nuovo Ente di area vasta, che come previsto dall’articolo 9 della bozza di Statuto andrebbe a costituire Ambito territoriale ottimale per il governo del ciclo integrato dell'acqua, vogliano tornare indietro e lasciare aperta la porta alla privatizzazione del servizio idrico integrato.
Considerato che, come enunciato tra gli stessi principi generali della bozza di Statuto, “La Città metropolitana ispira la sua attività :
a) favorire la partecipazione dei cittadini singoli o associati e degli enti locali alle scelte politiche della comunità”,
il Comitato vI chiede di dare da subito dimostrazione concreta della reale volontà di attuare tali principi, mantenendo inalterato l’articolato introdotto a suo tempo per iniziativa popolare.
Ritenendo di fondamentale importanza l’istituto della partecipazione popolare alla vita politica della comunità, il Comitato propone altresì alcune modifiche che intendono rafforzare gli strumenti di partecipazione diretta dei cittadini alla gestione della cosa pubblica.
Con queste premesse, si allegano le proposte di modifica alla bozza dello Statuto approvata dal Consiglio metropolitano in data 21 gennaio 2015 confidando che vengano da voi presentate e sostenute
Con i migliori saluti.

Andrea Sacco
Referente del Comitato provinciale Acqua pubblica Torino
acquapubblicatorino@gmail.com – Tel. 388 8597492

LEGGI LA PROPOSTA DI EMENDAMENTI ALLO STATUTO DELLA CITTA' METROPOLITANA [.pdf, 154 KB]

 

Altri articoli …

  1. 13 dicembre 2014 - COME PARTECIPARE al FREEZE-MOB "SCONGELA I TUOI DIRITTI!"
  2. 7 dicembre 2014 - Statuto della Città Metropolitana
  3. Freeze Mob - Scongela i tuoi diritti!
  4. 5 dicembre Assemblea Pubblica: CI PRIVA(tizza)NO DI TUTTO - RIPRENDIAMOCI TUTTO!

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