Roma, 7-8 Novembre - Agorà dell'acqua e dei beni comuni
i video degli interventi della prima giornata
i video degli interventi della seconda giornata
Il voto di ieri al Parlamento Europeo è una grande vittoria per la democrazia, la società civile e per ciascuno degli oltre 2 milioni di cittadini che hanno firmato l'iniziativa dei cittadini europei, ICE, sul diritto all'acqua.
La relazione sul seguito da dare all'ICE “Right2Water”, sostenuta al Parlamento europeo a maggioranza, è passata senza grandi cambiamenti, nonostante un contromozione proposto dal PPE e dei gruppi ECR.
La posizione del Parlamento europeo sul diritto all'acqua è chiara!
La Commissione è ora chiamata ad attuare il diritto all'acqua in Europa attraverso la produzione di strumenti legislativi efficaci per rendere il diritto umano all'acqua e ai servizi igienico-sanitari una realtà.
L'acqua è definita come un bene vitale e necessario per la dignità umana e non può essere trattata come una merce. Pertanto, i servizi idrici devono essere esclusi da accordi commerciali, come ad esempio il TTIP.
La Commissione è tenuta, altresì, a non promuovere la privatizzazione dei servizi idrici nel contesto delle misure di austerità e ad escludere l'acqua, i servizi igienico-sanitari e di smaltimento delle acque reflue dalle regole del mercato interno.
E 'la vittoria per il diritto umano all'acqua, ma è anche una vittoria contro TTIP e l'austerità!
La relatrice, la deputata irlandese Lynn Boylan, ha dichiarato: "una prima risposta della Commissione all'ICE era vaga, deludente e ha fatto poco per rispondere alle richieste [dei cittadini]. In questa relazione io e i colleghi progressisti ci siamo uniti per produrre un rapporto che desse risposte migliori alla loro campagna."
Il voto di oggi dimostra che la pressione dei cittadini è efficace e determinante, dato che persino alcuni deputati del PPE e ECR, alla fine, hanno votato a favore della mozione.
Per questo motivo, pur lodando il Parlamento europeo per questo voto, il Movimento europeo per l'Acqua vuole anche congratularsi con tutte le organizzazioni della società civile che si sono impegnate nella mobilitazione.
Inoltre vogliamo ringraziare ognuno dei più di 11.200 cittadini europei che, nel corso degli ultimi 4 giorni, ha scritto ai parlamentari europei (incluso chi ha partecipato all'azione comune on-line) spingendoli a votare a favore del diritto all'acqua!
Come Movimento europeo per l'Acqua ci aspettiamo che la Commissione abbia, alla fine, una reazione positiva e propositiva: vogliamo che il diritto umano all'acqua sia una realtà per i cittadini europei!
9 Settembre 2015.
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Forum italiano dei movimenti per l'acqua Comitato Acqua Pubblica Torino c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino
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Un utente di Nichelino che consumava in media 200 metri cubi d’acqua all’anno, nel 2014 se è visto addebitare ben 8.627 mc per un importo complessivo di € 18.258.
L’aumento enorme dei consumi era già stato rilevato dalla lettura del contatore effettuata il 10 giugno 2014 ma l’utente non è stato avvertito, non è stato quindi messo in grado di intervenire. Solo con la bolletta di fine 2014 l’utente è venuto a conoscenza dell’anomalo consumo dovuto a perdite di una tubatura interrata. Alle sue rimostranze per la mancata segnalazione, SMAT ha risposto riducendo parzialmente l’importo della bolletta. Riduzione che l’utente ritiene non adeguata perché lo spreco di 5.416 metri cubi dopo il 10 giugno 2014 poteva essere evitato se SMAT – che ne era a conoscenza - lo avesse segnalato all’utente stesso.
Segnalazione obbligatoria secondo l’Autorità d’Ambito 3 Torinese – ATO3 - che nella Deliberazione n. 107/2002 in data 6 dicembre 2002 – aggiornata con Deliberazione n. 246/2006 del 29.06.2006. – all’ Art. 3.4 Comunicazione del Gestore con l’Utenza, impegna il gestore a:
* predisporre procedure per la rilevazione e la segnalazione di consumi anomali, onde suggerire agli Utenti miglioramenti sull’utilizzo tecnico/contrattuale del Servizio; …”
Segnalazione che SMAT si rifiuta di fare stando al Regolamento del Servizio Idrico di SMAT che all’ Art. 11 - Obblighi dell’Utente - fughe accidentali, invece scrive: “…SMA Torino non assume in merito alcun obbligo di richiamare l’attenzione dell’Utente su eventuali, anche sproporzionati, aumenti di consumo che potessero comunque essere rilevati, pur adoprandosi, quando possibile, a segnalare all’Utente tali anomalie.
La SMA Torino si impegna ad agevolare l’Utente in caso di consumi eccezionali derivanti da fughe idriche sull’impianto interno a valle del contatore. “
È evidente che per SMAT le direttive dell’ATO3 non hanno valore, che lo spreco idrico è un’occasione di maggior guadagno e perciò si guarda bene dal contrastarlo essendo una Società per Azioni di diritto privato a fini di lucro.
Il Comitato Acqua Pubblica Torino denuncia ancora una volta la gestione mercantile della nostra acqua, ribadisce che l’alternativa è la trasformazione di SMAT in Azienda speciale di diritto pubblico per una gestione dell’acqua pubblica, partecipativa e senza scopo di lucro, e sostiene quindi le giuste rivendicazioni dell’utente SAP/ SMAT di Nichelino.
Torino, 8 luglio 2015
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Forum italiano dei movimenti per l'acqua Comitato Acqua Pubblica Torino c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino
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La città di Torino dichiara che “Il Comune assicura ai propri abitanti, attraverso strumenti compatibili con la normativa vigente, il diritto alla disponibilità di un quantitativo minimo vitale giornaliero per persona”, principio introdotto con una delibera di iniziativa popolare nello Statuto della città, all’art. 80 .
Un diritto che viene invece negato ai senza casa che hanno trovato rifugio nell’ex-Csea di via Bardonecchia.
In giorni come questi, di alte temperature, la decisione di negare loro l’acqua non trova spiegazione se non di una inutile crudeltà.
SMAT ha appena chiuso il bilancio con 40 milioni di utili, e può permettersi di rinunciare tranquillamente a qualche centinaio di euro per erogare l’acqua a chi ora abita allo CSEA. Ma non è poca cosa se SMAT tratta l’acqua come una merce da cui trarre profitti, e non come un bene comune indispensabile per la vita da gestire senza scopo di lucro.
SMAT è la nostra azienda dell’acqua della quale non vogliamo vergognarci: apra subito il contatore dell’ex-CSEA di via Bardonecchia e garantisca almeno il minimo vitale di acqua sancito dallo Statuto della Città. E la signora Tedesco, l’assessore competente del settore, si dia da fare e non ci faccia vergognare anche lei.
Torino, 3 luglio 2015
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Forum italiano dei movimenti per l'acqua Comitato Acqua Pubblica Torino c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino
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Comunicato del Comitato Acqua Pubblica di Torino in riferimento all’intervista all’ing. Romano (AD di Smat) apparsa su “LaStampa” il 27 giugno 2015, pag. 51 - ed. Torino
Pane e acqua sono intimamente legati nella cultura popolare e anche l’ing. Romano non si è sottratto a questa suggestione nell’illustrare la politica tariffaria della Smat, autorizzata con troppa leggerezza dall’Ato 3.
Cio che l’ing. Romano dimentica nella sua spiritosa analogia con il panettiere (se mangio meno pane, anche senza sconti, comunque risparmio (1)) e' che la maggioranza dei panettieri, in tal caso, non bussa alle nostre porte per farsi dare, sotto forma di conguaglio, il mancato guadagno.
Questo è, invece, ciò che fa Smat, nell’indifferanza dei Sindaci dei Comuni azionisti di Smat.
Smat, con le tariffe, si è pagata tutti i costi (bene!), ha accantonato riserve (giusto mettere legno in cascina in previsione di tempi difficili!), ha generosamente distribuito utili (qui non siamo d'accordo: il Popolo Italiano ha deciso che non si lucra sull’Acqua!) e ora ci chiede, sotto forma di conguaglio, i maggiori utili che avrebbe realizzato se noi cittadini fossimo stato più spreconi.
Per cortesia, si impari dai panettieri! Non vorremmo prima o poi sentirci rispondere:”che mangino brioches!”.
(1) Estratto dall'articolo: ... Romano precisa: "E' vero che la tariffa aumenta, ma se il cittadino consuma meno, spende comunque meno in bolletta". Fa l'esempio del panettiere: "Quando prendi 1 chilo di pane, paghi 4 euro. Se ne prendi 500 grammi, spendi 2 euro. Ma il costo del pane è identico, non è che il panettiere ti fa lo sconto sulla tariffa perché ne acquisti una minore quantità"