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Il comune di Torino sogna … di far soldi vendendo in borsa le azioni GTT

Dettagli
Notizie locali
15 Aprile 2015

 

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Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Comitato Acqua Pubblica Torino

c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino

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 Il comune di Torino sogna … di far soldi
vendendo in borsa le azioni GTT


http://torino.repubblica.it/hermes/inbox/2015/04/11/news/il_comune_sogna_di_quotare_gtt_a_piazza_affari_-111647739
 
Con l’idea fissa della privatizzazione dei Servizi Pubblici Locali per ricavare soldi da gettare nella voragine del debito, sul povero GTT ,i suoi lavoratori e su tutti noi utenti, le Giunte Chiamparino-Fassino le hanno provate tutte, sommando fallimenti  a spese inutili.
Prima hanno conferito GTT a FCT Holding S.r.l., società finanziaria controllata dal Comune di Torino.


Poche idee ma ben confuse

 
Poi  hanno smembrato GTT  (Infra-TO, Extra-TO ecc) nella speranza di vendere almeno le  parti aziendali che fanno profitti – soprattutto i parcheggi -  spendendo e spandendo nel
-          proliferare di Consigli di Amministrazione (affollati di privatizzatori di ogni risma pubblica e privata)
-          laute prebende agli advisor assoldati per le gare regolarmente andate deserte
Qualche consigliere comunale ha fatto i conti di quanto ci sono costate queste belle trovate? Costosissime e senza frutto alcuno se non il peggioramento della mobilità pubblica per corse diradate, soppressione dei tram, pessima gestione del parco veicoli e aumento del biglietto e degli abbonamenti.
 
Ma quale imprenditore privato può trarre utili da un’azienda di servizi di per sé costosa, che non riuscirà mai a quadrare il bilancio con le entrate dei biglietti e abbonamenti? Un’azienda come GTT  può operare solo grazie al finanziamento pubblico –il Fondo Nazionale Trasporti – che alimentiamo noi con le nostre tasse e che devono essere restituite a noi in servizi pubblici.
 
Dei 5 miliardi del Fondo Nazionale Trasporti stanziati per il 2014, al Piemonte sono stati assegnati 483 milioni di euro ai quali vanno aggiunti altri 100 milioni di euro del Fondo Perequativo alimentato dalle accise sul carburante.
 
Sono questi i quattrini che fanno gola ai privati ma con la gara di concessione la Giunta Chiamparino non aveva trovato il modo per farglieli avere. Ora ci prova la Giunta Fassino col sogno della quotazione in Borsa.
 
A noi resta l’incubo di un governo cittadino dimentico del suo compito primario di gestire il sistema Torino nell’interesse dei cittadini utenti/contribuenti e di un sindaco che pur essendo Consigliere di Cassa Depositi e Prestiti e presidente dell’ANCI , non si fa forte di questi suoi prestigiosi incarichi e - anziché (s)vendere un altro pezzo di patrimonio pubblico -  non si batte invece per recuperare CDP al suo ruolo originario di finanziatore privilegiato e a basso costo di Comuni ed Enti Locali. Proprio per realizzare quelle opere che davvero servono alla mobilità intelligente dei torinesi,  senza speculare ulteriormente sul territorio urbano per spremere risorse (vedi variante 200 al PRG)
 
Torino, 15 aprile 2015

 

14 aprile 2105 - Statuto della Città Metropolitana un rullo compressore della democrazia, dei diritti, della coesione sociale

Dettagli
Notizie locali
10 Aprile 2015

 

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 Statuto della Città Metropolitana

un rullo compressore della democrazia, dei diritti, della coesione sociale

 

* Rappresentanza istituzionale diretta: abolita e sostituita con un gruppo di persone scelte dai partiti
* Piccoli Comuni: abolizione per aggregazione (Art.3, quinto capoverso)
* Strumenti di partecipazione democratica: aboliti e rinviati a un futuro Regolamento quando invece il Testo Unico Enti Locali prescrive che siano contenuti nello Statuto dell’Ente.
* Tutela delle acque, del suolo, dell’ambiente:  nessun impegno concreto in tema di contrasto al cambiamento climatico e all’attuazione delle precise
   competenze in merito della Città  Metropolitana.
* Risparmio idrico: abolito
* Servizio Idrico: scomparsa  la gestione pubblica dell'acqua inserita nel 2010 per  iniziativa popolare nello Statuto della disciolta Provincia.

Molti Sindaci hanno presentato il seguente emendamento che Le chiediamo di approvare



Emendamento all’Art. 10 – Servizio Idrico

Al punto e) :  sostituire le parole “a controllo pubblico”  con le parole “interamente pubblici”



L’acqua è un bene demaniale, quindi pubblico, e pertanto in discussione non è la proprietà pubblica dell’acqua (e ci mancherebbe!)  ma la sua gestione, che gli italiani hanno riaffermato con il Referendum del giugno 2011, dover essere pubblica senza scopo di lucro.


Fuori l’acqua dal mercato
Perché il mercato non conserva, avendo tutto l’interesse a dissipare
Perché il mercato non universalizza, avendo tutto l’interesse a dividere.

Fuori i profitti dall’acqua
Perché l’acqua non è una merce


Le parole sono pietre

Da quasi un anno chiediamo di riportare nel nuovo Statuto della Città Metropolitana gli Articoli inseriti nel 2010 per iniziativa popolare nello Statuto della disciolta Provincia. Essi anticipavano l’esito referendario del 2011 e quindi a maggior ragione andavano riaffermati.
Il confronto tra i due testi è inequivocabile : la Città Metropolitana
 * “tende “ non “assume tra i propri fini”  la salvaguardia degli interessi degli utenti
 *  non  favorisce più il risparmio idrico
 *  rinnega la “gestione interamente pubblica del Servizio Idrico” a favore di un   “controllo” pubblico che ammette la presenza del privato.

 

Statuto disciolta Provincia

Statuto Città Metropolitana

Art. 63bis

Servizio Idrico

1. La Provincia assume tra i propri fini quello di una forte regolazione pubblica tesa alla salvaguardia degli interessi degli utenti e si impegna a:

a) considerare l’acqua un bene comune non privatizzabile e di conseguenza il servizio idrico integrato come privo di rilevanza economica. Pertanto la Provincia garantisce, nell’ambito delle proprie competenze, che gli eventuali utili generati dalla gestione del servizio idrico integrato siano reinvestiti nel servizio stesso;

b) garantire che la proprietà della rete di acquedotto, distribuzione, fognatura e depurazione sia pubblica e inalienabile;

c) assicurare ai cittadini dei Comuni del territorio provinciale la massima qualità ed efficienza del servizio idrico integrato, la tutela delle acque, l’uso razionale della risorsa, l’accessibilità per tutti, l’equità delle tariffe tramite un sistema che tuteli le fasce deboli e favorisca il risparmio idrico.

 

Art. 64

Forme di gestione

……

5bis. La Provincia assume tra i propri fini la partecipazione, in cooperazione con gli altri enti territoriali, all’organizzazione del servizio idrico integrato e garantisce, nell’ambito delle proprie competenze, la gestione della rete e l’erogazione del servizio esclusivamente mediante enti o aziende interamente pubblici.

Art. 10 Servizio Idrico

 

1. La Città Metropolitana tende alla salvaguardia degli interessi degli utenti e si impegna a:

 

a) considerare l’acqua un bene comune non privatizzabile;

 

b) garantire, nell’ambito delle proprie competenze, il reinvestimento degli utili del servizio idrico integrato nel servizio stesso;

 

c) garantire la proprietà pubblica delle reti;

 

d) assicurare qualità ed efficienza del servizio, uso razionale ed accessibilità per tutti, secondo principi di equità e di tutela delle fasce deboli.

 

e) garantire la gestione del servizio idrico attraverso enti o aziende a controllo pubblico.

 

Si scrive acqua ma si legge democrazia

 

Scarica il volantino [.pdf 205 KB]

 

Convocazione riunione dei Comuni Amici dell'Acqua Pubblica - lunedì 13 aprile ore 21 - via Mantova 34, Torino

Dettagli
Notizie locali
10 Aprile 2015

I diritti non stanno zitti 


Torino, 10 aprile 2015

 

Ai Sindaci e Amministratori dei Comuni Amici dell’Acqua Pubblica

 

Buongiorno a tutti/e

la presente per ricordarvi la riunione programmata a suo tempo per lunedì 13 aprile alle ore 21 al Caffè Basaglia –via Mantova 34 – Torino per organizzare un comune impegno sulla gestione del Servizio Idrico Integrato nella nostra Area metropolitana.

In quella riunione avevamo fissato i seguenti punti da precisare e possibilmente definire:

1. Risposta dei Comuni alle due comunicazioni del Difensore Civico Regionale in merito al Conguaglio Tariffa acqua ante 2012 –  Il Comitato Acqua Pubblica Torino si era impegnato a stendere una traccia che vi è stata inviata l’8 aprile scorso.

2.  Riunioni di Area Omogenea per richiedere all’ATO3 di discutere  il Piano d’Ambito fermo all’anno 2009

3.  Conferenza Stampa per rendere note le suddette iniziative

5.  Esito della Conferenza Metropolitana del 14 aprile sullo Statuto della Città Metropolitana.

6. Altri eventuali argomenti.

A lunedì

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua - Comitato Acqua Pubblica Torino  - Via Mantova 34 - 10153 Torino - www.acquapubblicatorino.org  -  Tel. 388 8597492

3 aprile 2015: Statuto della Città Metropolitana di Torino : burocrazia contro democrazia

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Notizie locali
03 Aprile 2015

 

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Comitato Acqua Pubblica Torino

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Statuto della Città Metropolitana

E questa la chiamano “partecipazione”???

 

Il 1° Aprile 2015 il Consiglio metropolitano ha varato lo Statuto della neo costituita città metropolitana, nata dalle ceneri della disciolta Provincia. Purtroppo dal testo mancano gli articoli sulla gestione pubblica dell'acqua, inseriti nel 2010 grazie ad una delibera di iniziativa popolare per la quale furono raccolte circa 10000 firme.

A nulla sono valsi gli emendamenti presentati dal Comitato Acqua Pubblica Torino,  CGIL FP, Associazioni e  numerosi  Comuni per il ripristino di quelle norme,  né ci è stato concesso un incontro, più volte richiesto, per poter spiegare perchè è importante non tornare indietro.

I Sindaci ora hanno tempo fino a mercoledì 8 aprile per presentare emendamenti: meno di una settimana, e soprattutto, con 3 giorni festivi nel mezzo!

Chiediamo loro di non piegarsi a queste condizioni capestro, e di sfruttare anche quest'ultima possibilità di migliorare il testo e non vanificare le firme dei loro concittadini, presentando l'emendamento da noi suggerito (*).

A chi si accontenta dello status quo, ricordiamo che l'acqua è un bene demaniale, e pertanto in discussione non è la proprietà pubblica (e ci mancherebbe!) ma la sua gestione , che gli italiani hanno riaffermato con il Referendum del giugno 2011, dover essere pubblica senza scopo di lucro.

Ricordiamo infine che il 'controllo pubblico' si esercita su enti e aziende che possono non essere pubbliche, quindi lasciare questa espressione equivale ad accettare una gestione del servizio idrico tramite privati.

 

(*) Emendamento all’Art. 10 – Servizio Idrico

Al punto e) :

sostituire  le parole “a controllo pubblico”  con le parole “interamente pubblici”

 

 

Torino, 3 aprile 2015

 

 

 

Lo stile del Sindaco della Città Metropolitana di Torino

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Notizie locali
01 Aprile 2015

"Ci avete rotto i coglioni"

Con queste parole il Sindaco metropolitano Fassino ha salutato il presidio del Comitato acqua pubblica Torino e delle RSU CGIL FP della Città metropolitana di Torino prima di entrare a presiedere il Consiglio metropolitano con all'ordine del giorno l'approvazione dello Statuto del nuovo Ente, dal quale scompare la gestione pubblica dell'acqua inserita nel 2010 per iniziativa popolare.

Questo evidentemente è il significato della parola 'partecipazione' per il Sindaco Piero Fassino.

L'educato Fassino in campagna elettorale

Nella foto, l'educato Sindaco nel 2011, durante la sua campagna elettorale


Torino, 1 aprile 2015

Comitato Acqua Pubblica Torino
Via Mantova 34 - 10153 Torino

Per saperne di più:

  • 3 aprile 2015: Statuto della Città Metropolitana di Torino: Burocrazia contro democrazia (+ EMENDAMENTO PRESENTABILE DAI SINDACI)
  • 16 febbraio 2015: Iniziativa di pressione sui Consiglieri Metropolitani per il reintegro degli articoli sull'acqua pubblica nello Statuto Metropolitano
  • 10 febbraio 2015: Proposte di modifica alla bozza di Statuto della Città Metropolitana
  • 7 dicembre 2014: Osservazioni sulla bozza dello Statuto della Città Metropolitana
  • Attac Italia, 16 febbraio 2015: Città Metropolitana: dal Sindaco al Podestà

Altri articoli …

  1. Riparliamo di politica dal basso : Martedì 31 marzo ore 21 al Caffè Basaglia, via Mantova 34 Torino
  2. 22-23/3 - Il comitato di Torino nella delegazione per Bruxelles
  3. A Carpignano Sesia le trivelle dell'ENI mettono in pericolo l'acqua
  4. 20 marzo 2015: Incontro con i Sindaci amici dell’acqua pubblica

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