
Sabato 16 aprile dalle ore 20
alla Cavallerizza Reale - Manica corta
un altro appuntamento a sostegno dell'acqua pubblica:
buffet goloso delle Incursioni saporite
a seguire
fallAbballà
spettacolo teatrale a cura di Artemuda www.artemuda.it
Riuniti per un provino in uno spazio scenico predefinito, stimolati dal copione di 'Occhiali neri' di Eduardo De Filippo, sette attori si trovano coinvolti nelle vicende ed emozioni di un reduce di guerra e della sua famiglia, oltre che in tematiche politiche tuttora attuali.
Trascinati da un vortice che li porta a guardare dentro se stessi, gli attori finiranno per portare in scena l'ambiguità dei ruoli che ciascuno di essi gioca, confrontandosi con la paura della dipendenza e il desiderio di superare il proprio limite.
Serata di raccolta fondi a sostegno della battaglia per la gestione pubblica e partecipativa dell'acqua… nonostante tutto...
Offerta libera consigliata a partire da 10 euro
Non rischiare di perdere il posto, prenotati subito al 3497228058 (Nicla)!
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Durante la serata sarà possibile firmare la petizione popolare al Parlamento per l'acqua pubblica!
Un grande amico dell'Acqua Pubblica ci ha salutato.
Con il suo bel sorriso sotto i baffi ci ha reso l'ultimo saluto.
Gianmaria Testa, un artista sensibile, un uomo garbato, una voce bella che sapeva superare ogni confine e abbattere ogni barriera se ne è andato in silenzio.
Siamo onorati di averlo conosciuto, di averlo sentito dal palco invitare la gente a venire ai nostri banchetti , essere Uomo partecipe, sostenitore e presente.
La sua musica sarà Armonia nelle nostre future battaglie.
Ci mancherai Gianmaria.
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
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Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua - Comitato Acqua Pubblica Torino
Via Mantova 34 - 10153 Torino - www.acquapubblicatorino.org - Tel. 388 8597492
Sperando di averla fatta franca facendoci pagare due volte la stessa acqua negli anni dal 2008 al 2012, e incassando così 46 milioni di euro più del dovuto, SMAT ora ci riprova e cerca di fare altri soldi con l’emissione di obbligazioni per 100 o 150 milioni di euro.
Sostiene di averne bisogno per finanziare le grandi opere previste nel suo Piano Investimenti, tradotto nel Piano d’Ambito 2016-2033 adottato ma non ancora approvato dai Comuni dell’area metropolitana.
Questa volta però sembra che i Comuni non la bevano!
La Giunta comunale di Torino si è divisa tra chi si è sempre adeguato al volere di SMAT e chi invece FINALMENTE rivendica al Comune il ruolo di governo del Sistema Idrico Integrato che gli compete per legge e che SMAT abitualmente scavalca.
Ci auguriamo che questo nuovo atteggiamento prevalga nel Comune di Torino, e negli altri Comuni dell’area torinese, che siano messe in discussione le scelte di SMAT per le grandi opere e che sia invece privilegiato un vasto programma di opere minori ma indispensabili e urgenti per tutelare la risorsa acqua sotto l’aspetto della qualità, del risparmio idrico e della stessa bolletta:
* definendo le aree di salvaguardia per tutte le 1669 captazioni esistenti ed inserendo i misuratori sui prelievi idropotabili per evitare emungimenti dannosi alla falda,
* riducendo drasticamente i volumi di acqua prelevata dai 350.000.000 metri cubi/anno attuali ai volumi di circa 170-180.000.000 metri cubi/anno effettivamente necessari a servire l’utenza dell’area metropolitana,
* sostituendo le tubazioni colabrodo e quelle in cemento-amianto
Si tratta di interventi veramente strategici, molto meno costosi delle grandi opere sognate da SMAT, e che non richiedono coperture finanziarie ardite come l’emissione di obbligazioni proposta da SMAT che presenta aspetti molto negativi e preoccupanti :
- aumento delle tariffe di almeno il 41% da qui al 2033,
- eccessivo indebitamento che dovrebbe poi essere ripianato dai Comuni che probabilmente non ce la faranno e saranno costretti, come sperano gli ostinati fautori della privatizzazione di SMAT, a
- vendere in tutto o in parte l’azienda ai privati com’è già avvenuto per l’Azienda Elettrica, per l’inceneritore e per AMIAT.
Riassumendo: prima i Comuni, con una procedura aperta alla partecipazione, definiscono in sede ATO le priorità di investimento, poi si definisce il piano finanziario individuando anche le eventuali necessità di reperire ulteriori risorse, quante e con quali modalità, esercitando così quel “controllo analogo” che, ricordiamo, è il presupposto dell'affidamento diretto a SMAT.
Chiediamo quindi a tutti Comuni membri dell’Autorità d’Ambito di riprendersi in mano il BUON GOVERNO del Sistema Idrico Integrato torinese, di rispettare le leggi e l’esito del Referendum del 2011, e di impartire a SMAT le direttive adeguate.
Se qualche “manager” si è montato la testa, un secchio di buona acqua potabile gliela può raffreddare. E non sarebbe nemmeno uno spreco.
Il Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
Torino, 19 febbraio 2016
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