
Per l'Ambito Idrico Ottimale n.4 del Cuneese il mese di dicembre è davvero importante, ed in particolare la data del 28. Risale infatti al 28 dicembre 2006 la delibera che affidò le attuali gestioni fino al 2017. Da allora, tutti gli anni, nel mese si dicembre, si sono tenute riunioni della Conferenza dei Rappresentanti degli Enti Locali che hanno adottato importanti delibere sulla gestione del servizio idrico integrato in provincia di Cuneo.
Ovviamente anche il 2015 non poteva essere da meno. È stata infatti fissata per il prossimo lunedì 28 dicembre, alle 14,30, presso la sala Giolitti del palazzo della provincia, la Conferenza d'Ambito che dovrà varare il cronoprogramma degli adempimenti necessari per fare camminare il progetto della gestione interamente pubblica dell'acqua.
L'impegno deriva dalla poco convincente e decisamente nebulosa delibera dello scorso 16 novembre con la quale venne formalizzata la scelta di un lungo percorso per stabilire se i dati economici-finanziari, giuridici e tecnici, forniti da approfonditi studi affidati a consulenti esterni, consentiranno di dare finalmente attuazione alle scelte che i cittadini hanno compiuto con il voto referendario del 2011.
Ma per camminare occorrono solide gambe e solo da ciò che sarà scritto nella delibera del 28 potremo capire se i nostri amministratori vogliono veramente fornirle o se tentenneranno ancora.
I segnali in questi giorni sono molteplici e spesso discordanti tra di loro. A livello nazionale continua lo stillicidio di articoli di legge, emendamenti alle leggi di stabilità, decreti attuativi e norme dell'autorità di regolazione che tutti sembrano andare nella direzione di rendere difficoltoso per i comuni di fornire ai cittadini servizi pubblici in forma diretta.
A livello locale si riscontrano prese di posizione spesso in contrasto tra di loro. Se da un lato la segreteria provinciale del PD ha finalmente rotto il silenzio prendendo ufficialmente posizione per la gestione interamente pubblica, dall'altro alcuni sindaci della stessa area politica, direttamente od indirettamente continuano a sostenere la gestione mista.
Nelle scorse settimane il gestore misto Alpiacque (Fossano, Saluzzo, Savigliano) ha fatto pubblicare su alcuni organi di stampa un paginone nel quale rivendica il suo presunto diritto ad allungare il suo affidamento a tutto il 2024 invece che cessare nel 2017 come stabilito dalla delibera originaria di quel 28 dicembre 2006. Ma l'azienda Alpiacque può permettersi di parlare autonomamente senza aver prima ottenuto il consenso dei soci pubblici che detengono il famoso 51% delle azioni?
L'azienda privata EGEA che, tramite la controllata Tecnoedil, gestisce direttamente il servizio ad Alba e Bra ed è socio di maggioranza relativa nella stessa Alpiacque nonché nell'altra mista ALSE, ha invece fatto pubblicare con ampio risalto le devoluzioni elargite ai comuni sul suo territorio. Ma, essendo tutto il gruppo EGEA gestore unicamente di servizi pubblici (gas, teleriscaldamento, energia elettrica, rifiuti ed acqua) i cui proventi derivano direttamente dalle bollette degli utenti, non sarebbe stato molto più corretto ammettere che sono i cittadini- utenti che hanno devoluto tali somme, non gli imprenditori privati che la governano?
Ecco perché continuiamo a nutrire serie preoccupazioni che le gambe che saranno fornite al nuovo gestore totalmente pubblico potrebbero essere gracili e non adatte al ruolo che lo attende. Ad esempio se sarà chiesto al nuovo gestore di fornire garanzie bancarie per gli investimenti da realizzarsi per tutti i prossimi 30 anni di validità del nuovo piano d'ambito, prima ancora di avergli affidato la gestione, ciò significherà averlo gambizzato prima ancora che iniziasse a camminare.
Se si continuerà a favoleggiare di indennizzi astronomici ai gestori uscenti, si renderà conseguentemente insostenibile l'impegno finanziario che ne deriva e si terrorizzeranno molti sindaci, soprattutto di piccoli comuni, che vedono le loro casse vuote da tempo. Senza contare che a beneficiare di questi indennizzi saranno, oltre il socio privato, in alcuni casi altri comuni più grandi (leggasi Fossano, o la Unione Montana Alta Langa) che ad oggi detengono quote societarie favolose, a scapito di altri soci dello zerovirgola %!
Noi ci appelliamo ancora una volta alle dichiarazioni fatte dal presidente della provincia, alle posizioni sostenute dalla maggioranza dei comuni, compresi Alba, Bra, Cuneo, Mondovì, dai tanti, tantissimi sindaci di piccoli-medi comuni che intendono onorare il voto dei cittadini. Ma per fare questo occorre coraggio e determinazione politica che a volte abbiamo avuto difficoltà a riscontrare. Chissà che questo nuovo 28 dicembre possa essere quello definitivo per la gestione pubblica dell'acqua nell'Ambito Idrico Ottimale della provincia di Cuneo!
Anche per contribuire al raggiungimento di questo traguardo, abbiamo chiesto alla presidente Bruna Sibille di poter distribuire a tutti i 20 conferenzieri il libro “L'acqua pubblica è il futuro”. Nel libro,che può essere chiesto al Comitato, vengono illustrati da ricercatori universitari, i 325 casi di ripubblicizzazione della gestione dell'acqua in 37 diversi paesi del mondo, soprattutto in Francia e USA, verificatesi negli ultimi 15 anni.
Possa essere di buon auspicio per tutti noi, amministratori compresi.
COMITATO CUNEESE ACQUA BENE COMUNE: tel.3893455739
mail:
Contatti per zone: Oreste B. 3384714566 (Albese)- Oreste D. 3201425545 (Cuneese)- Ezio 3405204771 (valli Gesso,Vermenagna,Stura)- Stefania 3384493689 (Fossanese)- Rosa 3495372854 (Monregalese)- Fulvio 3311143501 (Saluzzese,Val Varaita)- Gianni 3281494760 (Braidese)- Mario 3291475791 (Saviglianese)
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Lo scorso venerdì 17 ottobre, è stata pubblicata all'albo pretorio di EGATO4, la comunicazione del rinvio al 16 novembre della Conferenza d'Ambito prevista per il 20 che avrebbe dovuto ufficializzare i contenuti del Documento Programmatorio per la gestione pubblica dell'acqua in provincia di Cuneo.
La decisione era nell'aria da alcuni giorni ed è stata presa in una riunione del Comitato Esecutivo di mercoledì 14 ottobre. A questa riunione avrebbe partecipato di persona il sindaco di Fossano, Sordella, che nei giorni precedenti aveva sollevato, con grande enfasi, critiche al documento che era stato varato il 24 settembre, anche con l'assenso del suo vicesindaco Paglialonga. Il condizionale è d'obbligo perché tali sedute non sono aperte al pubblico e non vengono diramati resoconti o comunicati informativi.
Sordella aveva preparato un documento, poi sottoposto a diversi sindaci della sua area, con il quale chiedeva la suddivisione del territorio in due zone: una da affidare a gestione interamente pubblica e l'altra a gestione mista privata-pubblica.
Ci preoccupa molto che il motivo del rinvio venga indicato nella comunicazione ( http://pubblicazioni1.saga.it/publishing/AP/index.do?org=ato4_cuneo ), con il fine di “meglio istruire quanto verrà posto in discussione e di integrare l'ordine del giorno”.
Avevamo in precedenza apprezzato il contenuto del documento programmatorio che andava nel verso chiesto dai cittadini con il voto referendario del 2011. In seguito avevamo fermamente dissentito dai contenuti e dal percorso antidemocratico della controproposta Sordella.
Temiamo che si stia cercando un compromesso al ribasso che, pur facendo un passetto avanti rispetto alla risoluzione proposta dal presidente della provincia Borgna nell'Assemblea del 2 luglio, faccia un lungo salto
all'indietro rispetto al Documento Programmatorio, lasciando libero uno spiraglio per una gestione partecipata da soci privati.
Sarebbe alquanto imbarazzante che gli amministratori locali facenti parte della Conferenza accettassero questo pericoloso compromesso quando addirittura l'amministratore delegato di EGEA, Pierpaolo Carini, ha
pubblicamente dichiarato di non essere per nulla preoccupato dalla perdita del servizio idrico in quanto la sua azienda multiservizi ricava utili da ben altri settori più redditizi (gas, teleriscaldamento, energia, rifiuti....).
Sarebbe altrettanto imbarazzante che si permettesse ad un singolo sindaco (l'assenso di altri rimane tutto da dimostrare), di ribaltare sia il voto dell'assise plenaria cui parteciparono 170 sindaci che le conclusioni finali del tavolo istituzionale con la regione Piemonte.
Noi pensiamo che il sindaco di Fossano, trovatosi spiazzato dal diniego regionale a suddividere l'ambito in due e dalla mancata condivisione del suo documento da parte dei sindaci di Alba e Bra, stia cercando, forse con la mediazione del sindaco di Savigliano, Cussa, di portare a casa un qualche risultato.
Chiediamo a tutti gli altri Conferenzieri (circa una ventina) di non prestarsi a questo gioco e di mantenere salda la barra sulla scelta della gestione in house interamente pubblica.
Per questi motivi il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune chiede nuovamente a tutti i 250 sindaci della provincia, a partire dai 49 che nei loro consigli comunali approvarono l'ODG per la gestione totalmente
pubblica, il loro impegno a fianco dei cittadini perché la delibera prevista ora per il 16 novembre, recepisca correttamente il loro voto in quell'Assemblea ed i contenuti del documento programmatorio.
Rivolge ancora a tutti i cittadini l'invito ad essere presenti presso la sala Giolitti del Palazzo della Provincia a Cuneo, il giorno 16 novembre 2015 alle ore 14,00 per ribadire la preminenza dello specifico voto referendario su ogni altro voto amministrativo locale, basato su programmi generalisti, ancorché parzialmente dissonanti da questo.
Tutti insieme esprimeremo il nostro apprezzamento per quegli amministratori che persevereranno in questa importante scelta di democrazia, nel rispetto del voto referendario del 2011, evitando che altri la stravolgano.
COMITATO CUNEESE ACQUA BENE COMUNE: tel.3893455739
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Contatti per zone: Oreste B. 3384714566 (Albese)- Oreste D. 3201425545 (Cuneese)- Ezio 3405204771 (valli Gesso,Vermenagna,Stura)-
Stefania 3384493689 (Fossanese)- Rosa 3495372854 (Monregalese)- Fulvio
3311143501 (Saluzzese,Val Varaita
Da La Stampa, edizione di Cuneo del 20 ottobre 2015 Scarica l'articolo [pdf 300 KB]

Da La Stampa, edizione di Cuneo del 26 settembre 2015 Scarica l'articolo [jpg 572KB]
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Forum italiano dei movimenti per l'acqua Comitato Acqua Pubblica Torino c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino
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Prendiamo visione dell’ineffabile bollettino della vittoria del PD di Cuneo sulla futura azienda provinciale di gestione dell’acqua nella quale assorbire le attuali 7 aziende idriche cuneesi.
Il tono di sufficienza con cui il PD getta via le idee e proposte del Movimento dell’acqua per la creazione di una Azienda speciale di diritto pubblico per il governo e la gestione senza scopo di lucro del Servizio Idrico Integrato nella provincia di Cuneo, dimostra l’assenza di rispetto per la volontà popolare espressa nel Referendum del giugno 2011 da 27 milioni di italiani. Il PD ha fatto altrettanto a Torino, a Vercelli, a Reggio Emilia, e i molti altri Comuni e Regioni italiane. È un atteggiamento ideologico e antistorico, contraddetto in Europa, negli Stati Uniti e nel resto del mondo da un processo di ripubblicizzazione dell’acqua che è arrivato a coprire interi paesi come la Francia e la Germania.
Non avevamo alcun dubbio sul fatto che il PD avesse “lavorato ai fianchi” e non solo “al fianco” dei propri sindaci, per impedire che l’acqua sia gestita come bene comune e non come merce, per tradire l’esito del secondo referendum che ha abrogato il profitto sull’acqua.
Lo abbiamo già visto all’opera a Torino, a Vercelli, in molti altri Comuni del Piemonte. Lo abbiamo visto distruggere con ostinazione quella consonanza tra Sindaci e cittadini, tra istituzioni e popolo nell’affermare il valore non mercantile dell’acqua bene indispensabile per la vita, emersa con il Referendum. Una consonanza che il PD ha progressivamente demolito per far ritornare tutto come prima del Referendum, per soffocare la voce dei cittadini, per rimanere indietro anche in questo campo rispetto al resto del mondo!
Per loro questa sarebbe la modernità
Noi abbiamo in mente il futuro
Torino, 7 luglio 2015
Segui questo link per approfondimenti.
Il 2 luglio 2015, 250 sindaci del cuneese sono stati chiamati al voto per esprimersi sul futuro della gestione del servizio idrico. Pubblichiamo il Comunicato Stampa del Comitato cuneese Acqua Bene Comune relativo all'esito delle votazioni.
Comitato cuneese Acqua Bene Comune
presso Legambiente, via C.Emanuele III n. 34 , Cuneo
mail:
Non intendiamo in alcun modo annoverarci tra coloro che dichiarano sempre di aver vinto: oggi abbiamo perso una importante partita per l'acqua pubblica.
Il percorso democratico iniziato con la convocazione della Assemblea Generale dei Sindaci di Ato4 cuneese, ora è andato perso e si tornerà ad una decisione di secondo livello dove pochi rappresentanti assolveranno autonomamente ad un compito che spettava a tutti i sindaci.
Da un lato siamo pienamente soddisfatti di aver contribuito ad offrire a 170 primi cittadini questa unica possibilità di partecipare, mai verificatesi a questo livello dalla nascita dell'ambito idrico. Dal lato opposto siamo invece profondamente delusi per come è stata utilizzata questa opportunità. Se molti sindaci, soprattutto di piccoli comuni, hanno espresso chiaramente la loro posizione per la posizione pro o contro la gestione totalmente pubblica, mettendoci personalmente “la faccia”, come chiesto da 4514 cittadini, altri hanno preferito attendere lo schieramento dei big per fare una mera operazione di “fidelizzazione”.
Un documento di sintesi presentato dal presidente della provincia Borgna, ha reso palese immediatamente che si trattava di un soffertissimo punto di compromesso, blindato, raggiunto tra i rappresentanti delle sette sorelle e che non avrebbe permesso agli altri 163 di apportarvi alcuna integrazione e/o modifica.
Nel documento veniva data alla Conferenza dei Rappresentanti una indicazione non vincolante per l'assunzione di una delibera quadro che contemplasse la scelta di un modello gestionale “ da individuarsi in una società unica provinciale a partecipazione pubblica....”. Una dizione a dir poco vaga che, come qualche sindaco ha fatto notare, poteva benissimo voler dire l'1% o il 99% di proprietà dei comuni. Non pareva nemmeno rassicurante il fatto che di seguito si citasse la revoca della gara d'appalto fatta, sempre su nostra pressione, nel 2014, perchè quella gara riguardava la concessione integrale del servizio ad un privato. La sua revoca perciò non escludeva affatto la forma gestionale mista dove l'affidamento avviene a società che ricerca con propria gara sul mercato il socio privato. Oltretutto nella formulazione non veniva nemmeno rispettato il vincolo del “controllo pubblico” che secondo i sindaci da Alba, Bra, Fossano, Saluzzo e Savigliano sarebbe garanzia di rispetto del voto referendario. Se il documento fosse stato così univocamente interpretabile, non sarebbe comprensibile perchè i sindaci di Fossano e Priocca, espressisi così chiaramente per la gestione mista, abbiano poi votato a favore del documento Borgna.
A questo punto, Fabrizio Biolè, portavoce dei 19 sindaci firmatari della proposta di modifica dell'art.16 della convenzione, ha presentato un emendamento con il quale proponeva di introdurre la dizione “partecipazione totalmente pubblica” e chiedeva di porlo in votazione.
Nel suo secondo intervento il presidente Borgna sembrava voler affermare che questo vincolo sarebbe stato rispettato per suo impegno personale al quale si doveva dare la massima fiducia. Non avendo alcun dubbio sulle sue buone intenzioni, ai 19 firmatari ed al Comitato non sembrava assolutamente sufficiente per garantire il punto di arrivo finale, essendo ben chiaro che in politica le fiducie si accordano esclusivamente con espressione di voto. Né risultava comprensibile perchè ciò che era stato espresso chiaramente a voce, non potesse essere formalizzato nel documento.
Nella successiva votazione il rappresentante del comune di Cuneo, Guido Lerda, votava contro l'emendamento, disattendendo così palesemente l'indicazione ricevuta alla unanimità dal suo consiglio comunale. Anche il presidente Borgna veniva meno all'impegno assunto formalmente in sede di consiglio comunale e più volte ripetuto sui giornali, secondo il quale si sarebbe attenuto alle indicazioni dei sindaci, spendendo invece il suo 25% contro l'emendamento piuttosto di astenersi. Queste due posizioni determinavano un immediato posizionamento per il voto contrario di un rilevante numero di sindaci, che comunque, depurato del peso della provincia e del comune di Cuneo, superava appena di poca percentuale quello dei favorevoli.
Apprezziamo grandemente i tantissimi sindaci, soprattutto di comuni piccoli, ma anche di alcuni medi come Borgo San Dalmazzo, Busca e Villafalletto che comunque hanno mantenuto ferme le indicazioni ricevute dai loro consigli comunali. Ci spiace constatare che altri abbiano preferito adeguarsi. Successivamente, mentre diversi sindaci iniziavano ad abbandonare la sala, veniva posta in votazione prima la proposta dei 19 e poi il documento Borgna in versione originale senza emendamento. Essendo ben chiaro che ormai i giochi erano stati fatti, nella confusione determinatasi anche per la non impeccabile gestione fatta dalla presidente Sibille, i presenti votavano a gran maggioranza (del resto non raffrontata col numero di sindaci rimasti), contro la proposta dei 19 ed a favore del documento Borgna.
A seduta ormai conclusa, il sindaco di Ormea, Giorgio Ferraris, accusava il Comitato di intransigenza ed i 19 di poca astuzia politica, tacciandoli di aver messo in serio pericolo il percorso verso la gestione pubblica: peccato che in precedenza non avesse speso una parola a favore di questa scelta.
Dopo la partita persa, continueremo a giocare il campionato, con una attenta presenza a tutte le sedute della Conferenza dei rappresentanti, cadenzate mensilmente. Soprattutto monitoreremo attentamente che i rappresentanti di aree omogenee di pianura e di montagna (unioni montane?) attuino attentamente gli obblighi di consultazione di tutti i sindaci del territorio e rispettino pienamente le indicazioni ricevute, verbalizzandole e rendendo pubblici i verbali. Si eviterà così di far passare come decisioni assunte alla unanimità quelle che
invece sono informali consultazioni interpretate dai rappresentanti delegati.
COMITATO CUNEESE ACQUA BENE COMUNE: tel.3893455739
mail:
Contatti per zone: Oreste B. 3384714566 (Albese)- Oreste D. 3201425545 (Cuneese)- Ezio 3405204771 (valli
Gesso,Vermenagna,Stura)- Stefania 3384493689 (Fossanese)- Rosa 3495372854 (Monregalese)- Fulvio 3703164185
(Saluzzese,Val Varaita)- Gianni 3281494760 (Braidese)- Mario 3291475791 (Saviglianese).
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Per approfondire:
Leggi gli articoli pubblicati su La Stampa del 3 luglio 2015
Leggi l'articolo sul quotidiano online TargatoCN.it del 24 giugno 2015: "Gestione dell'acqua, quale futuro? 250 sindaci il 2 luglio sono chiamati al voto"