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Domenica 22 settembre 2013 - Riunione del Coordinamento nazionale del Forum dei Movimenti per l'Acqua

Dettagli
Notizie locali
16 Settembre 2013

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Riunione del Coordinamento nazionale del Forum dei Movimenti per l'Acqua

Torino, domenica 22 settembre 2013



 

Domenica 22 settembre dalle 9.30 alle 16.00 a Torino (presso SPAZZI - La locanda degli arrivanti, Via Virle 21 - guarda la mappa e le info logistiche) si svolgerà la riunione del Coordinamento nazionale del Forum dei Movimenti per l'Acqua. 

Di seguito i punti all'ordine del giorno: 

- definizione azione e iniziativa del movimento per l'acqua su medio-lungo periodo (con particolare riferimento a campagna ripubblicizzazione e obbedienza civile; intergruppo parlamentare; tariffa AEEG; nessi con altri movimenti beni comuni; iniziativa internazionale); 

- Osservatorio Permanente sul Servizio Idrico; 

- varie ed eventuali. 

 

Inoltre si ricorda che in questa riunione saranno discusse le modifiche al testo della legge d'iniziativa popolare proposte dal gruppo di lavoro. Sostanzialmente tre sono state le materie/aree tematiche su cui si è lavorato: 

architettura istituzionale del Governo della risorsa idrica;

tempi del processo di ripubblicizzazione;

forme di finanziamento del servizio idrico

  zza SAN CARLO 9 - 13 Andrea - Federica - Nicla - Riccardo - (Simona se non impegnata a nichelino)
Mariangela - Umberto

Berlino : l’acqua ritorna in mano pubblica

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Notizie locali
13 Settembre 2013

Veolia adieuBerlino : l’acqua ritorna in mano pubblica

 

A quanto pare il governo di Berlino e Veolia hanno finalmente raggiunto un accordo: per 590 M € (+ altri 54 M € per altre voci) la Città riscatta la quota del 24,9% della sua Azienda dell’Acqua di Berlino (BWB) detenuta da Veolia dal 1999.

Il più grande partenariato PPP municipale della Germania giunge così alla fine dato che RWE aveva già venduto la sua quota (24,9%) per 658 M€ nel 2012.

 

È un grande successo per i 666 000 cittadini berlinesi che hanno aperto la strada a questa rimunicipalizzazione con il referendum del 2011, il primo ad essere vinto a Berlino.

 

“Siamo felici ed orgogliosi di essere riusciti a far ritornare l’acqua in mano pubblica, ma siamo però critici sul prezzo troppo alto del riscatto” - dichiara Gerlinde Schermer che nel 1999, nel suo ruolo di parlamentare, aveva votato contro quel pessimo affare – Sappiamo che ciò renderà molto difficile per i prossimi 30 anni una diminuzione del prezzo dell’acqua che è alto”.

 

Il Berliner Wassertisch, che dal 2006 lotta per una gestione dell’acqua democratica e partecipativa, è consapevole che il successo ottenuto comporta la prosecuzione di un impegno molto intenso. “Ora dobbiamo controllare e premere sui nostri politici – spiega Dorothea Hërlin, membro fondatore del Berliner Wassertisch – Dobbiampo impedire che proseguano con la logica del profitto, a lungo praticata nella gestione dell’acqua” .

 

Per questo il Berliner Wassertisch ha reso pubblico un progetto di “Carta dell’Acqua di Berlino” sul quale si è aperta una discussione in tutta la città su come istituire un “Consiglio dell’Acqua di Berlino” quale strumento di democrazia diretta partecipativa nel quadro di una gestione trasparente, democratica, ecologica e sociale dell’Acqua a Berlino.

 

Un primo commento di Laura Valentukeviciute di GiB (Beni Comuni in mano ai cittadini) : « Può essere un grande passo in avanti verso una gestione dei nostri beni comuni non più basata sulla logica del profitto ma sui costi e sul benessere dei cittadini. »

 

La decisione definitiva sull’accordo sarà presa dal Parlamento di Berlino ma non vi è dubbio che la coalizione SPD-CDU sarà consenziente.

 

Contatti :

Dorothea Haerlin

Berliner Wassertisch – Bene Comune

L'acqua pubblica va in Europa

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Notizie locali
13 Settembre 2013

ICE     

L'acqua pubblica va in Europa

di Corrado Oddi(*) - da il manifesto del 10 settembre 2013             

Oggi una delegazione della Fp Cgil e del Forum italiano dei movimenti per l'acqua depositerà al ministero dell'Interno le 67 mila firme raccolte per l'Iniziativa dei cittadini europei per l'acqua pubblica, 12 mila in più di quante previste per raggiungere la soglia di validità per l'Italia. Il risultato è straordinario: le firme raccolte in tutta Europa per contrastare la privatizzazione dell'acqua ammontano, al termine della campagna, a più di un milione e 800 mila. 
Tredici Paesi hanno superato la soglia di validità e, soprattutto, la Germania, da sola, ha prodotto un milione e 200 mila adesioni. Lì - e il fatto va sottolineato - la raccolta delle firme per l'Ice ha assunto le dimensioni di un vero e proprio movimento popolare, paragonabile a quella che è stata da noi la campagna referendaria per l'acqua nel 2011.
Si apre ora un percorso che porterà la Commissione Europea a doversi esprimere sulle questioni rilevanti poste dall'Iniziativa dei cittadini europei entro il prossimo febbraio, a ridosso della campagna elettorale per l'europarlamento.
Questo importante risultato, che parla della persistenza del movimento per l'acqua in Italia e di una sua estensione nella dimensione europea, ci dice molte cose, alcune essenziali. La prima è che è possibile e praticabile costruire un'iniziativa per far avanzare l'idea di un altro modello sociale e produttivo per l'Europa, alternativa all'attuale impostazione di politica economica e sociale egemonizzata dalla Germania della Merkel. Un rinnovato modello europeo, che metta al centro Stato sociale, lavoro e beni comuni al posto di politiche dell'austerità e dell'ossessione del debito pubblico: questo è, almeno potenzialmente, il valore paradigmatico dell' Ice per l'acqua pubblica e anche la sua efficacia, visto che, ancor prima della conclusione della raccolta delle firme, il Commissario al mercato interno Barnier ha annunciato che il servizio idrico viene escluso dalla Direttiva comunitaria sui contratti di concessione, nata con un'intenzione di ampliare i processi di privatizzazione dei servizi pubblici.
Quest'alternativa tra due visioni dell'Europa dovrà stare necessariamente in campo anche nella futura scadenza elettorale europea ma, come dimostra la vicenda dell'Ice sull'acqua pubblica, ancor più nella mobilitazione sociale.
Questo risultato, assolutamente non scontato, è illuminante anche per i soggetti che hanno promosso l'Ice: da una parte, per Epsu, il sindacato europeo dei servizi pubblici, che vede la conferma di un'impostazione che ha creduto in un reale lavoro che assumesse un orizzonte europeo, superando un approccio per cui, troppo spesso, il sindacato europeo è più una sommatoria di sindacati nazionali che un vero sindacato sovranazionale. Dall'altra, è evidente che un milione e 800 mila firme raccolte in Europa e, sia pure in dimensioni diverse, in tutti i 27 Paesi dell'Unione, sono il prodotto di un intreccio fecondo, e passibile di ulteriori sviluppi positivi, tra l'iniziativa e l'esperienza sindacale e quelle dei movimenti che si battono per l'acqua bene comune, ponendo le basi per una Rete europea dei movimenti per l'acqua.
In secondo luogo, il significativo riscontro dell'Iniziativa dei cittadini europei fa emergere con ancora più forza lo scarto tra la continuità del movimento per l'acqua, che ora si esprime anche nella dimensione europea, e la prosecuzione, nel nostro Paese, della volontà di proseguire nell'intenzione di contraddire l'esito referendario di due anni fa. Non mi riferisco solo all'approvazione del nuovo metodo tariffario del servizio idrico da parte dell'Authority dell'Energia Elettrica e del Gas che ripristina, sotto mentite spoglie, la remunerazione del capitale abrogata con il secondo referendum del giugno 2011. E neanche semplicemente al dato che i processi di ripubblicizzazione del servizio idrico, dopo la costituzione dell'Azienda speciale a Napoli, sembravano avanzare in diversi territori del Paese, mentre, in quest'ultima fase, stanno registrando rallentamenti se non vere e proprie battute d'arresto. Ancora più preoccupante è l'orientamento che sembra emergere da parte del governo Letta - ammesso che riesca a proseguire - nel momento in cui si appresta a predisporre la nuova legge di stabilità e si moltiplicano gli annunci sull'idea che in essa sia contenuto anche un nuovo piano di grandi privatizzazioni, comprendendo anche i servizi pubblici locali. Se così fosse, ci troveremmo di fronte non solo a un attacco pesante all'esito politico dei referendum, ma anche alla riproposizione di un'impostazione di politica economica e sociale in perfetta continuità con quella praticata dal governo Monti dal 2011 al 2013. Quella che in nome dell'abbattimento del debito pubblico e della ripresa della crescita ha colpito pesantemente lo Stato sociale, a partire dalle pensioni, i diritti dei lavoratori e incentivato ulteriormente le privatizzazioni, peraltro arrivando allo straordinario risultato di far aumentare il rapporto tra debito e Pil dal 120 al 130% dal 2011 al 2013 e di arrivare a -1,8% nella crescita a fine 2013. È evidente che il movimento per l'acqua contrasterà tali intenzioni, così come rilanceremo la nostra iniziativa per la ripubblicizzazione del servizio idrico, sostenuti in ciò dalla recente costituzione dell'Intergruppo dei parlamentari per l'acqua pubblica e anche con la discussione che svolgeremo a Torino il prossimo 21 settembre, con un importante convegno internazionale, al quale parteciperanno, tra gli altri, Anne Le Strat, vicesindaco di Parigi, e Stefano Rodotà. 
Infine, anche quest'iniziativa e il suo prosieguo ci parlano del tema decisivo della democrazia e del suo stato reale in Europa e nel nostro Paese. È bene avere presente che l'Iniziativa dei cittadini europei, istituita poco più di un anno fa, è l'unico strumento attualmente esistente in Europa per far sentire, in modo non mediato, la voce dei cittadini, delle organizzazioni sociali e dei movimenti al livello delle istituzioni comunitarie. In un quadro in cui, di fatto, è la troika Fmi, Bce e Commissione Europea che decide la sostanza delle scelte di politica economica e sociale, far avanzare una pratica, per quanto imperfetta, simile a una forma di democrazia diretta rappresenta un punto di riferimento essenziale per chiunque si prefigga l'obiettivo di dar gambe a un'altra idea di modello produttivo e sociale nella dimensione continentale. Ciò vale ancor più per il nostro Paese, dove non solo continuiamo ad assistere allo spettacolo vergognoso di un leader di partito che non intende riconoscere la legittimità del potere giudiziario, ma anche a una discussione sulle riforme costituzionali che, occhieggiando all'ipotesi del presidenzialismo, propone una lettura della crisi per cui diventa necessario comprimere la domanda sociale e renderla compatibile con un sistema politico sempre più autoreferenziale e rinchiuso in logiche impermeabili alla sofferenza e al disagio sociale. Non esitando, per questa via, a manomettere la Costituzione, a non rispettare la volontà popolare espressa nei referendum, a non riconoscere, anche per via legislativa, il diritto dei lavoratori a poter scegliere liberamente la propria rappresentanza sindacale e a poter decidere sugli accordi che li riguardano. Anche da questo punto di vista, non si può più rinviare la scelta di costruire una grande coalizione sociale che metta al centro l'attuazione del dettato costituzionale e l'espansione della democrazia, come si è iniziato a fare con l'Assemblea nazionale di domenica scorsa a Roma indetta esattamente su questi temi. Con la consapevolezza che oggi "inverare" la nostra Costituzione significa lottare per la pace e per il ripudio della guerra, far avanzare i diritti del lavoro, difendere i beni comuni, a partire dall'attuazione referendaria. Un impegno e una prospettiva rispetto alla quale penso che tutto il movimento per l'acqua saprà portare il proprio contributo a un tempo originale e solidale con tutti i soggetti che intendono muoversi in questa direzione.


* Fp Cgil - Forum italiano movimenti per l'acqua

23 luglio 2013: C.S. "Referendum acqua: ancora un tradimento della volontà popolare"

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Notizie locali
21 Luglio 2013
logo comitato

 

Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Comitato Acqua Pubblica Torino

c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino

www.acquapubblicatorino.org

info@acquapubblicatorino.org


logo obbedienza civile

 

Referendum acqua: ancora un tradimento della volontà popolare

La Provincia di Torino, indifferente al risultato referendario del 2011, a lungo sollecitata dalla proposta di oltre 11.000 residenti di trasformare SMAT spa in Azienda Speciale consortile di diritto pubblico per metterla in salvo dalla privatizzazione e applicare il referendum, risponde in questi giorni, come il Gattopardo, che qualcosa deve cambiare perché tutto resti com'era prima.
Nella sua Delibera di Indirizzi, che annulla e sostituisce la Delibera di iniziativa popolare, alcune concessioni verbali di apparente consonanza con le nostre proposte non devono ingannare e invitiamo gli organi di informazione a non prestarsi ad un’operazione fuorviante:

  • con sofismi e cavilli si nega la trasformazione di SMAT oscurando l’Art. 114 del Testo Unico Enti Locali (L.267/2000) tuttora in vigore – e recepito dall’Art. 67 dello Statuto della Provincia stessa - il quale stabilisce che l’ Azienda Speciale è possibile in quanto “ente strumentale dell’ente locale dotato di personalità giuridica, autonomia imprenditoriale, statuto ecc”;
  • L’ aumento del quorum deliberativo dall’attuale 75% al 90% per “blindare” SMAT spa dall’ingresso dei privati non è sufficiente. PERCHE’ NON IL 100%? Ma la blindatura è vanificata se SMAT completa l’acquisto del 15% di azioni ora detenute da CIDIU le quali, divenendo azioni proprie di SMAT, non conferiscono più il diritto di voto. Diminuisce quindi il numero degli aventi diritto e di conseguenza si ritorna paradossalmente all’attuale quorum del 75% … il resto è uno specchietto per le allodole.

Si intravvedono così anche nuovi rapporti azionari a vantaggio del Comune di Torino che non consentirebbero ai 287 Comuni soci quel controllo analogo su SMAT richiesto dall’affidamento in house providing. Riteniamo che si stia compiendo un errore che rischia di fare cadere la legittimazione di SMAT spa a gestire il ciclo idrico completo in tutti i suddetti Comuni (su 2.300.000 abitanti della provincia, Torino non raggiunge il 1.000.000).


La trasformazione di SMAT spa in Azienda speciale avrebbe abolito il drenaggio degli utili a favore dei soci e garantito alla nuova SMAT risorse proprie per gli investimenti, riducendo la sua dipendenza dalle banche e relativi oneri finanziari.

La nostra proposta di ricercare con serenità e con metodo le soluzioni più opportune per conseguire l’obiettivo referendario si è scontrata con una chiusura culturale e politica di conservazione dell’esistente che omologa forze politiche fino a ieri diversamente attente e sensibili ai segni dei tempi qual è la straordinaria partecipazione e l’esito del voto referendario.

L’attuale larga maggioranza del consiglio provinciale, immemore della vicenda TRM spa, non sa cogliere quel messaggio tradotto nella delibera di iniziativa popolare e respinge l’unico modo per garantire che SMAT spa non venga privatizzata: la sua trasformazione in azienda di diritto pubblico.

È evidente che in questo mese di luglio 2013, la Provincia di Torino non ha più la forza né la volontà di assumere decisioni coraggiose e risolutive, come quella che nel lontano luglio 1973, fece storia avviando l’attuazione, difficilissima, della legge Basaglia.

Ben altra tempra di politici! L’Acqua Bene Comune ha bisogno che quella politica di qualità ritorni nelle nostre istituzioni.

Perciò alla trasformazione di SMAT spa in Azienda Speciale di diritto pubblico non intendiamo rinunciare, convinti come siamo che il suo perseguimento significhi difendere il risultato referendario, la legalità costituzionale e la cultura dei beni comuni.

Torino, 20 luglio 2013

Scarica il volantino [pdf 216 Kb]

 

 

 

MARTEDI 23 LUGLIO dalle ore 14 Presidio davanti al Consiglio Provinciale - Piazza Castello

Dettagli
Notizie locali
17 Luglio 2013

logo comitato

 

 

MARTEDI 23 LUGLIO dalle ore 14 Presidio davanti al Consiglio Provinciale - Piazza Castello 205 (Prefettura)

 

 

Martedì 23 luglio in Consiglio provinciale verrà discussa e votata una Delibera di Indirizzi - di iniziativa non della Giunta ma dei consiglieri provinciali: primo firmatario il capogruppo PD - che rappresenta una vera e propria contro-riforma dell'esito referendario.

Hanno lasciato passare due anni senza far nulla, forse sperando che il movimento dell'acqua si stancasse e abbandonasse il campo.

Ma così non è: oggi hanno ancora il potere di annullare - sulla carta - le nostre proposte sostenute da migliaia di cittadini/e. Ma non riusciranno ad annullare  il grande lavoro di elaborazione e di diffusione compiuto dal movimento dell'acqua in questi due anni e che ci proponiamo di continuare finché la democrazia ritornerà nelle istituzioni per deliberare, secondo la volontà popolare, che l'acqua non è una merce ma un Bene Comune la cui gestione deve essere pubblica, senza scopo di lucro e partecipata.

Ripetiamolo insieme martedì prossimo al cospetto dei consiglieri provinciali e ritroviamoci poi il 21 settembre al Convegno europeo che porterà a Torino le esperienze di ripubblicizzazione dell'acqua da Napoli a Parigi, da Palermo a Berlino, da Grenoble  a Madrid.

Partecipate al presidio di martedì 23 luglio dalle ore 14,  per dire e ripetere ai nostri amministratori provinciali che, votando la controriforma dell'esito referendario, essi NON rispettano la volontà degli elettori di Torino e provincia, che nel Referendum del 12 e 13 giugno 2011,  in grande maggioranza -  1.034.562 Sì pari al 61,65% dei 1.782.157 votanti -   hanno posto le premesse indispensabili per la trasformazione di SMAT in Azienda speciale consortile di diritto pubblico.

Leggi il volantino che distribuiremo durante il presidio 

A martedì  23 luglio, dalle ore 14.00  in Piazza Castello 205 - Torino

Il Comitato provinciale  Acqua Pubblica Torino

 

Leggi anche il Comunicato di CGIL - Funzione Pubblica - Ente Provincia di Torino


Sabato 28: Piazza Castello ore 15 - 19 ( Riccardo con l'ape- Nicla - Lollo - Simona - Mariangela - Marcello Salvati)
Domenica 29: Piazza San Carlo ore 15 - 19 (Mariangela -  Laura? - Mirella? + più altr* due volontar* Chi porta l'ape?)

Segnalate le vostre disponibilità, grazie!!!

Convocazione del coordinamento provinciale per il 2 maggio 2012 h. 21 al Caffè Basaglia di V. Mantova 34

Ordine del Giorno:

1. Stato dell'arte dell'organizzazione per gli appuntamenti del Primo Maggio
Per Torino ricordo le disponibilità ad oggi:
Martedì 1/5 piazza SAN CARLO 9 - 13 Andrea - Federica - Nicla - Riccardo - (Simona se non impegnata a nichelino)
Mariangela - Umberto


2. Resoconti dal territorio a cominciare dalle campagne in atto: Obbedienza Civile e Fermati e Firma!
In attesa di ricevere eventuali punti specifici segnalati dai comitati in Provincia, per Torino due punti specifici li indico già ora:

- aggiornamenti su metodo di raccolta firme per la delibera per il Comune di Torino

- Mozione SEL - in discussione in VI Commissione Comunale l'8 maggio, in particolare:
* Aggiornamenti dopo l'avvenuto contatto con il responsabile SEL per i Beni Comuni - ho contattato A. Mostaccio e sto ad oggi attendendo una sua mail in risposta.
* Verifica disponibilità presenze per seguire lo svolgimento della Commissione Comunale

3. Iniziative dopo Coordinamento Nazionale
- Bozza di Delibera Consiliare sul Patto di Stabilità e altro, predisposta dal Forum per tutti i Consigli Comunali. Riprende bene i temi da noi sollevati nel Documento su Smat e andrebbe proposta ai consiglieri comunali, attraverso incontri che dovrebbero apparire collaborativi e non conflittuali, almeno in una prima fase.
- Prevista manifestazione nazionale del 2 giugno 2012

4 - Varie ed eventuali

Girerà in sala il modulo per le disponibilità e la definizione condivisa delle prossime date e dei luoghi dei
prossimi banchetti per Torino, la fine di richiedere i nuovi  permessi o, se possibile, integrare quello tutt'ora in corso.

Buona serata!
Andrea

Altri articoli …

  1. 18 luglio 2013 - Provincia di Torino -Convocazione Conferenza Capigruppo - II commissione
  2. 11 luglio 2013: Il Tar del Piemonte rinvia la sentenza sulla privatizzazione di AMIAT TRM e GTT
  3. 10 luglio 2013: Lettera aperta ai consiglieri comunali di Torino
  4. L'acqua pubblica a Torino ::: La Stampa, 8 luglio 2013

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Convocazioni di riunione

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