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15 novembre: Addio ai Beni Comuni : il gruppo consiliare SEL al Comune di Torino voterà a favore della vendita del 40% di azioni AMIAT, TRM e GTT.

Dettagli
Notizie locali
15 Novembre 2011

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua - Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

www.acquapubblicatorino.org – tel  388 8597492

 

Addio ai Beni Comuni : il gruppo consiliare SEL al Comune di Torino voterà a favore della vendita del 40% di azioni AMIAT, TRM e GTT.

 

 

Questo è il dato fondamentale che accomuna la proposta SEL a quella della Giunta Fassino e di conseguenza la rende inconciliabile, come già altrove ampiamente illustrato (www.acquapubblicatorino.org), con le proposte del Movimento dell’acqua che ha misurato nel risultato referendario la sua consonanza con l’opinione maggioritaria di questo paese.

 

Il documento e gli emendamenti SEL è un insieme di affermazioni alternative e di concrete concessioni ai poteri forti e al mercato: la Finanziaria Comunale si chiamerebbe “Beni Comuni Torino”; ma la gestione partecipativa avverrebbe tramite l’azionariato diffuso (con il paradossale risultato di far comprare ai cittadini ciò che è già di loro proprietà)  e/o le Fondazioni bancarie, cosa già esplicitamente rifiutata dal Forum  Italiano dei Movimenti per l’Acqua nell’assemblea di luglio che, non dimentichiamolo, ha indetto la manifestazione del prossimo 26 novembre (a cui SEL aderisce)  per il rispetto del risultato referendario.

 

SEL, nell’accettare sia pure a malincuore i programmi della maggioranza di centro-sinistra di cui fa parte, nello stesso tempo si fa paladina del Movimento referendario chiedendo una serie di contropartite, tra le quali la trasformazione di SMAT in azienda di diritto pubblico.

Sono anni che chiediamo questa trasformazione, per molte e note ragioni*, e ci auguriamo perciò che la richiesta sia coerentemente e fermamente sostenuta.

 

Per gravi ritardi culturali (non riuscire ad emanciparsi dall’ideologia dominante negli ultimi trent’anni) e politici (l’incapacità di cogliere una mutazione lenta ma profonda del senso comune), le forze che si richiamano a principi, non solo di libertà e democrazia, ma anche di equità e giustizia sociale, stanno perdendo la battaglia contro la privatizzazione delle nostre aziende comunali di servizi, e la fanno perdere anche al movimento per i Beni Comuni.

Purtroppo anche SEL, a Torino come in Puglia, non riesce a sottrarsi a questa deriva. Questi motivi ci fanno pensare a una intrinseca debolezza politica dell’intero impianto delle proposte di SEL intese a ottenere un improbabile “riduzione del danno”.

In ogni caso la trasformazione di SMAT in Ente di diritto pubblico è da sempre il nostro obiettivo, e ben venga anche un impegno di SEL nella stessa direzione. Speriamo che il nostro scetticismo venga smentito.

 

Resta il fatto che i casi Torino e Puglia sono troppo rilevanti perchè il Forum non chieda  a SEL una riaffermazione chiara ed esplicita delle  posizioni pubblicamente assunte di aperto contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

 

*) Consente di sottrarre i Servizi Pubblici Locali all’obbligo della privatizzazione, li mette sotto il controllo diretto del Consiglio Comunale e – non avendo scopo di lucro – li esenta dal pagamento dell’IRES : la sola SMAT negli ultimi 5 anni avrebbe risparmiato oltre 27 milioni di euro che sarebbero rimasti a Torino, alla SMAT a vantaggio del bilancio della Città.

 

 

Torino, 15 novembre 2011

11 Novembre C.S. Si scrive Maxiemendamento, si legge Privatizzazione

Dettagli
Notizie locali
12 Novembre 2011

 

Logo Forum

 

COMUNICATO STAMPA

Si scrive Maxiemendamento, si legge Privatizzazione

 

Il Forum Italiano dei Movimenti dell'Acqua sta seguendo da settimane il rimpallo tra BCE e Governo italiano sulle misure da attuare che seguono una politica di cosiddetta austerity per pareggiare il debito. Tra queste norme vi è un attacco forte al risultato referendario di giugno: pur escludendo formalmente il servizio idrico si ripropone un intervento di privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali. L'anticostituzionale Maxiemendamento presentato mercoledì non fa altro che confermare questa tendenza.

La verità è che le politiche di austerity colpiranno i cittadini e le cittadine italiane, lasciando tranquilli i poteri forti che da anni ci stanno proponendo la ricetta delle privatizzazioni, della messa a profitto dei beni comuni e delle nostre stesse vite.
Riteniamo inaccettabili questi provvedimenti e sappiamo che vogliono ignorare la richiesta della popolazione italiana di cambiare rotta ed uscire da questo sistema.

Per questo il 26 novembre, con la Manifestazione nazionale a Roma, saremo di nuovo piazza per difendere il risultato referendario, chiedere l'approvazione della nostra legge d'iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico e lanciare la campagna di “Obbedienza civile”: se il referendum continuerà ad essere ignorato, verrà praticata dal basso l'abolizione dei profitti garantiti dalle bollette, obbedendo così al mandato della maggioranza assoluta dei cittadini italiani.

Siamo convinti che l'acqua sia un paradigma e che il popolo italiano questo lo sappia e che, per la prima volta dopo anni, si sia espresso chiaramente. Chi fa finta di non vederlo o di dimenticarlo non fa altro che mettersi nel campo di chi impoverisce, privatizza e precarizza la nostra società.
Noi abbiamo detto che bisogna cambiare.

Con noi l'hanno detto 27 milioni di italiani.
Indietro non si torna.

8 novembre: Sulla privatizzazione dei Servizi Pubblici Locali di Igiene Urbana AMIAT, TRM-Inceneritore e Gruppo Trasporti Torinesi GTT

Dettagli
Notizie locali
10 Novembre 2011

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua - Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

www.acquapubblicatorino.org – tel  388 8597492

 

L’eterna büsiarda

Sulla privatizzazione dei Servizi Pubblici Locali  di  Igiene Urbana AMIAT,  TRM-Inceneritore e Gruppo Trasporti Torinesi GTT

 

A un inesistente “partito del Referendum” è dedicato  un ampio articolo della Stampa del 2 novembre, ennesimo esempio di “ informazione distorta” da parte di un quotidiano che ha sempre mantenuto una ferrea censura su tutte le notizie riguardanti il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua di cui il Comitato torinese fa parte fin dalle origini!

 

Lo sconcerto, purtroppo, non si limita al titolo, ma anche al contenuto dell’articolo in questione che presenta le proposte del Gruppo consiliare SEL per la privatizzazione di AMIAT, TRM-Inceneritore e GTT come se fossero condivise dal nostro Comitato, quando in realtà esse sono  nettamente divergenti da quelle del Forum dei Movimenti per l’acqua di cui facciamo parte.

 

Noi, che ci consideriamno “custodi” dell’esito referendario, abbiamo chiesto ancora stamane durante l'audizione da parte della Commissione Capigruppo del Consiglio Comunale , il  pieno rispetto dei Referendum:

-          nessuna privatizzazione di servizi pubblici, nemmeno parziale, fondata sulla normativa governativa di agosto (già impugnata in Corte Costituzionale),

-          trasformazione di Smat SpA in Azienda Speciale (o consorzio) di diritto pubblico per sottrarla definitivamente a ogni pericolo di privatizzazione,

-          pieno rispetto e conseguente applicazione del secondo quesito referendario che abolisce i profitti sull’acqua

-          ampia consultazione civica sulle scelte strategiche dei Servizi Pubblici diversi dall'acqua.

 

La documentazione SEL disponibile ad oggi ignora del tutto gli obiettivi prioritari del referendum : ripubblicizzazione di SMAT e abolizione dei profitti del  7%  sull’acqua e non è dissimile dalla delibera della Giunta Fassino nella direzione della privatizzazione:

-          accelerando i tempi di vendita del 40% delle azioni,

-          cambiando il nome di FCT-Finanziaria Città di Torino in un ingannevole “Beni Comuni Torino” che potrebbe far pensare ad un’ “azienda speciale”, ma che invece resta una Srl di diritto privato, una specie di cassaforte in cui mettere la custodia vuota dei gioielli di famiglia consegnati al mercato,

-          ricorrendo alle Fondazioni Bancarie e a un indefinito "azionariato diffuso" (si pensa ai fondi pensione?),  ipotesi escluse esplicitamente dai documenti approvati dall’Assemblea nazionale del Forum il 2-3 luglio 2011 a Roma

-          individuazione degli accordi Fiat/Chrysler come possibile modello di gestione partecipativa di un Bene Comune.

 

L’esplicita adesione di SEL alla manifestazione nazionale del 26 novembre indetta “ Per il rispetto dell’esito referendario - Per un’uscita alternativa dalla crisi” esprime una visione e una volontà politica in netta contrapposizione con le scelte locali.

 

Nell’incontro di questa sera, il Capogruppo SEL in Consiglio Comunale ha affermato che quelle sopra riportate non sono le posizioni ufficiali di SEL che verranno presentante giovedì prossimo in un’iniziativa pubblica. Ci auguriamo che siano tali da dissipare i nostri timori e che la documentazione finora nota finisca nel cestino.

Torino, 8 novembre 2011

Ritorno ai Servizi Pubblici Locali dell’Ottocento?

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Notizie locali
03 Novembre 2011

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua - Comitato Torinese Acqua Pubblica

Via Mantova 34 – 10153 Torino - www.acquapubblicatorino.org – tel  388 8597492

 

Ritorno ai Servizi Pubblici Locali dell’Ottocento ?

La proposta di delibera di riorganizzazione delle partecipazioni societarie della Città di Torino, che prevede il loro accentramento presso la FCT, rappresenta la più grossa trasformazione dei servizi Pubblici locali dopo la loro municipalizzazione 100 anni or sono.

Questa proposta incontra il più totale disaccordo del Comitato Acqua Pubblica di Torino.

 

Sebbene sia esclusa la gestione dell'Acqua (SMAT) da questo processo, il Comitato Torinese è comunque coinvolto, in quanto si considera "custode" di un risultato referendario altrimenti "orfano".

 

Ci troviamo, sorprendentemente, di fronte a una vittoria elettorale orfana, quantomeno nel suo contenuto, che da troppe parti si vuole ignorare o ribaltare.

 

Il referendum ha abrogato l'obbligo della generale e indiscriminata privatizzazione dei servizi pubblici: alla volontà popolare si risponde proseguendo nelle politiche di privatizzazione.

 

Il Comune di Torino si incammina in questa direzione applicando con incredibile rapidità e solerzia quanto previsto dalla "manovra ferragostana", senza nemmeno attendere la decisione della Corte Costituzionale che si dovrà esprimere su questa norma "ribalta-referendum".

 

Dalla proposta pare emergere lo scopo di sottoporre l'insieme delle aziende di gestione dei pubblici servizi a una logica di remunerazione del capitale (pubblico o privato che sia) con l’evidente rischio di allontanarle dalla loro missione originaria, ovvero quella di garantire l'universalità del servizio, massimizzandolo quantitativamente e qualitativamente.

Non noi ma la Corte dei Conti nella sua relazione su vent'anni di privatizzazioni ha espresso questo concetto (n. 3 del 10 febbraio 2010)

 

La FCT rischia poi di porsi come un ulteriore e dannoso livello di separazione tra la rappresentanza democratica e l'operatività, vanificando in fatto ed in diritto ogni possibile esaudimento della richiesta di gestione partecipativa che sale dalla società e rendendo più difficoltosa l'attuale funzione di controllo (e vigilanza) del Consiglio Comunale.

 

Nell'ultima pagina della proposta di delibera si esplicita infine il punto d'arrivo dell'operazione: la cessione di importanti quote azionarie ai privati (siano essi "aggressivi" investitori a caccia di rapidi ed alti profitti o "miti" e prudenti investitori istituzionali, poco cambia), senza peraltro una chiara e dovuta esclusione della possibilità di accordi che consentano al socio (privato) di minoranza un vero e proprio controllo a scapito del socio (pubblico) di maggioranza, con il rischio di ridurre quest'ultimo al mero ruolo di "cassettista", coinvolto ormai soltanto nella dinamica finanziaria dell’operazione e non in quella di gestione del servizio.

Anche da un punto di vista attento esclusivamente al profitto ci troviamo di fronte a una scelta decisamente opinabile: si vende nel peggiore momento di mercato degli ultimi ottant'anni.

Le future amministrazioni, quando dovranno riprendere in mano i pubblici servizi (è solo questione di tempo, poiché già oggi è visibile tutta la debolezza dell'attuale impostazione) dovranno sobbarcarsi costi altissimi per recuperare quelle proprietà dei Cittadini che oggi paiono soggette ad una vera e propria vendita in saldo.

Tutta l'operazione avviene senza un'approfondita consultazione con la Cittadinanza,  e a ritmi serrati.

 

Siamo consapevoli delle difficoltà del bilancio comunale, ma crediamo fortemente che la risposta vada cercata con i Cittadini, per prima cosa chiarendo pubblicamente quali sono state le scelte politiche e le responsabilità (anche se non recentissime, pensiamo al problema dei derivati) che hanno portato all'attuale situazione.

 

Per questi motivi il Comitato Acqua Pubblica di Torino

CHIEDE

al Consiglio Comunale

 

- che non venga approvata la proposta di Delibera della Giunta Comunale riguardante la FCT;

 

- che la SMAT venga trasformata in Azienda speciale, avviando un procedimento analogo a quello intrapreso dal Comune di Napoli (questo comporterebbe il significativo risparmio dell'IRES con un primo sgravio dei costi!);


- che in tutte le Circoscrizioni si avvii una consultazione, che coinvolga la Cittadinanza tramite la convocazione di Consigli Circoscrizionali aperti, sul tema del ruolo dei pubblici servizi e delle conseguenti scelte strategiche che la nostra Città dovrà assumere.

 

 

Torino, 3 novembre 2011

26 Novembre - In piazza per l'acqua, i beni comuni e la democrazia

Dettagli
Notizie locali
01 Novembre 2011

Bandiera_colosseoIL 26 NOVEMBRE IN PIAZZA PER L’ACQUA. I BENI COMUNI E LA DEMOCRAZIA


PER IL RISPETTO DELL'ESITO REFERENDARIO, PER UN'USCITA ALTERNATIVA DALLA CRISI


Il 12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano ha votato per l'uscita dell'acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico.

Un voto netto e chiaro, con il quale 27 milioni di donne e uomini, per la prima volta dopo decenni, hanno ripreso fiducia nella partecipazione attiva alla vita politica del nostro paese e hanno indicato un'inversione di rotta rispetto all'idea del mercato come unico regolatore sociale.

Ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua continua a giacere nei cassetti delle commissioni parlamentari, gli enti locali - ad eccezione del Comune di Napoli - proseguono la gestione dei servizi idrici attraverso S.p.A. e nessun gestore ha tolto i profitti dalla tariffa.

Non solo. Con l’alibi della crisi e dei diktat della Banca Centrale Europea, il Governo ha rilanciato, attraverso l’art. 4 della manovra estiva, una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici locali, addirittura riproponendo il famigerato”Decreto Ronchi” abrogato dal referendum.

Governo e Confindustria, poteri finanziari e lobbies territoriali, resisi conto che il popolo ha votato contro di loro, hanno semplicemente deciso di abolire il popolo, producendo una nuova e gigantesca espropriazione di democrazia.

IL RISULTATO REFERENDARIO DEVE ESSERE RISPETTATO
E TROVARE IMMEDIATA APPLICAZIONE

Per questo, il movimento per l’acqua si prepara a lanciare la campagna nazionale “Obbedienza civile”, ovvero una campagna che, obbedendo al mandato del popolo italiano, produrrà in tutti i territori e con tutti i cittadini percorsi auto organizzati e collettivi di riduzione delle tariffe dell’acqua, secondo quanto stabilito dal voto referendario.

Quello che avviene per l’acqua è solo il paradigma di uno scenario più ampio dentro il quale si colloca la crisi globale. Un sistema insostenibile è giunto al capolinea. I poteri forti invece di prenderne atto invertendo la rotta, ne hanno deciso la prosecuzione, attraverso la continua restrizione del ruolo del pubblico a colpi di necessità imposte dalla riduzione del debito e dai patti di stabilità, la consegna dei beni comuni al mercato, tra cui la conoscenza e la cultura, lo smantellamento dei diritti del lavoro anche attraverso l'art. 8 della manovra estiva, la precarizzazione dell’intera società e la conseguente riduzione degli spazi di democrazia.

Indietro non si torna. Dalla crisi non si esce se non cambiando sistema, per vedere garantiti: il benessere sociale, la tutela dei beni comuni e dell’ambiente, la fine della precarietà del lavoro e della vita delle persone, un futuro dignitoso e cooperativo per le nuove generazioni.

Un altro modello di società è necessario per l’intero pianeta. Insieme proveremo a costruirlo anche nei prossimi appuntamenti internazionali, come la conferenza sui cambiamenti climatici di Durban di fine novembre e a Marsiglia nel Forum Alternativo Mondiale dell'acqua a Marzo 2012.
Siamo vicini ai popoli che subiscono violenze, ingiustizie e vengono privati del diritto all’acqua come in Palestina, di cui ricorre il 26 novembre la Giornata internazionale di solidarietà proclamata dall’Assemblea della Nazioni Unite.

Per tutti questi motivi il popolo dell’acqua tornerà in piazza il prossimo 26 novembre e invita tutte e tutti a costruire una grande e partecipata manifestazione nazionale.

Vogliamo che sia il luogo di tutte e di tutti, da qui l’invito a costruirlo insieme, come sempre è stata l’esperienza del movimento per l’acqua. Un movimento che ha sempre praticato la radicalità nei contenuti e la massima inclusione, con modalità condivise, allegre, pacifiche e determinate nelle forme di mobilitazione, considerando le une inseparabili dalle altre.

Per questo, nel prepararci a costruire l’appuntamento con la massima inclusione possibile, altrettanto francamente dichiariamo indesiderabile la presenza di chi non intenda rispettare il modo di esprimersi di questa ricchissima esperienza.

Vogliamo costruire una giornata in cui siano le donne e gli uomini di questo paese a riprendersi la piazza e la democrazia, invitando ad essere presenti tutte e tutti quelli che condividono questi contenuti e le nostre forme di mobilitazione, portando le energie migliori di una società in movimento, che, tra la Borsa e la Vita, ha scelto la Vita.

E un futuro diverso per tutte e tutti.

 

Promuove: Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

 

Aderiscono: Alternativ@Mente, Associazione Altramente, Coordinamento Lavoratori Autoconvocati, Italia Nostra Castelli Romani, Osservatorio Europa,

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