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GIOVEDI 3 Novembre 2011 Via Verdi 34 (NUOVA SEDE ARCI): riunione coordinamento provinciale torinese con Ass. Passoni

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Notizie locali
28 Ottobre 2011

logo comitatoCarissim*

dopo aver ricevuto la disponibilità dell’Assessore Passoni ad un incontro con il nostro Comitato in merito alla delibera in oggetto, abbiamo cercato il luogo per la riunione.

L'ARCI può metterci a disposizione la sala della nuova sede in via Verdi 34 Giovedì 3 novembre alle ore 21.

 

Il Comitato Provinciale Acqua Pubblica è quindi convocato

GIOVEDÌ 3 novembre alle ore 21

nella nuova sede ARCI di via Verdi 34 - Torino

con il seguente ordine del giorno:

1 – Incontro con l’Assessore Passoni

2 -  campagna nazionale “obbedienza civile” per il rispetto dell’esito referendario di abolizione del 7% dalla tariffa dell’acqua

 

A giovedì 3 novembre.

Mariangela

15 ottobre 2011: Lettera ai Consiglieri Comunali sulla privatizzazione dei Servizi Pubblici Locali

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Notizie locali
15 Ottobre 2011

logo comitato

Comitato Referendario Torinese 2Sì per l'Acqua Bene Comune

www.acquapubblicatorino.org - tel. 388 8597492

 

 

Ai Consiglieri/e Comunali della Città di Torino

p. c. Sig. Sindaco

p. c. Sigg. Assessori

Signor/a. Consigliere/a,

 

a giorni verrà sottoposta alla sua approvazione la proposta di delibera che intende trasformare la Finanziaria Città di Torino Srl in una Holding, con il conferimento di tutte le partecipazioni azionarie della Città in vista di una dichiarata progressiva privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Rispetto a tale proposta il Comitato Acqua Pubblica Torino, componente del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua che ha contributo a promuovere e vincere i Referenda contro le privatizzazioni, intende sottoporle con forza le proprie preoccupazioni e considerazioni.

Il primo dei Referendum ha visto il Popolo Italiano abrogare l'obbligo di privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali, non solo dell'acqua.

La manovra estiva reintroduce le norme abrogate (seppure surrettiziamente con strumentali incentivi e penalizzazioni), con la riduttiva esclusione dell'acqua dall'ambito di applicazione. Contro tali norme esistono differenti ricorsi alla Corte Costituzionale, alcuni già presentati, altri, fra cui quello del Comitato Referendario, di prossima presentazione.

Questo quadro normativo non ancora certo rende sconcertante la fretta della Giunta Comunale di adottare un provvedimento che sarà inevitabilmente impugnato dinnanzi al Tribunale Amministrativo Regionale e fortemente contestato dalla società civile.

I risultati di un Referendum non debbono mai essere interpretati al di là del quesito sottoposto al voto; comunque sarebbe cecità politica e superficialità culturale non vedervi una prima, inequivocabile e profonda presa di distanza dei Cittadini dal dogma ideologico del “tutto mercato”. Nel momento in cui imperversa la crisi prodotta dallo strapotere della finanza, le si vogliono offrire, a prezzi di saldo, parte di qui servizi pubblici che danno sostanza il moderno concetto di cittadinanza.

Speravamo che il duetto a cui si è assistito mesi fa, tra l'ex sindaco Chiamparino e l'ex ministro Ronchi (di fronte a un parterre di finanzieri) con cui si gareggiava nell'adesione allo spirito privatizzatore (“lo spirito della Storia a cavallo” s'usava dire un tempo in altre circostanze), appartenesse al passato. Purtroppo non è così.

Vorremmo ricordarle, Signor/a Consigliere/a, che la proposta contribuirà a indebolire la Sua capacità di controllo mettendo un filtro, anche normativo, tra il Consiglio Comunale e le società operative incaricate dei pubblici servizi.

Il popolo dell’Acqua non si sottrarrà ai suoi compiti di informazione, mobilitazione e collegamento tra differenti componenti della società allo scopo di difendere l'espressione della volontà popolare. Per questi motivi la invitiamo ad incarnare quella libertà di giudizio, indipendente da pregiudizi ideologici, che il Suo ufficio comporta.

All'inizio del secolo passato la nostra Città creò una moderna ed efficiente rete di servizi pubblici sapientemente governati dal Comune. Tutto questo fu fatto con un ampio ed esauriente dibattito e consultazione popolare (si utilizzò anche lo strumento del referendum comunale !) e fu fatto all'epoca di Giolitti e dello Statuto Albertino.

Non vorremmo che nel 150° dell'Unità nazionale i Torinesi debbano rimpiangere i perduti livelli di democrazia e partecipazione dei tempi del Regno d'Italia e dello Statuto. Sarebbe di pessimo auspicio per il futuro della nostra Città.

Con l'occasione voglia gradire i nostri migliori auguri di buon lavoro.

Ottobre 2011

Scarica la Lettera ai Consiglieri Comunali [pdf 74Kb]

13 ottobre 2011; La Giunta Fassino sta per consegnare le nostre aziende comunali alla speculazione finanziaria

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Notizie locali
13 Ottobre 2011

logo comitato

La Giunta Fassino sta per consegnare le nostre aziende comunali alla speculazione finanziaria

 

La delibera approvata venerdì 8 ottobre dalla Giunta comunale di Torino, o meglio: dal Consiglio d’Amministrazione dell’Azienda Comune, prevede un percorso in diverse tappe che porterà alla distruzione di servizi pubblici essenziali come l’igiene urbana e i trasporti

1ª tappa

conferimento di GTT, AMIAT, TRM-Inceneritore e SAGAT alla FCT - Finanziaria Città di Torino Srl. costituita anni fa per parcheggiare il 18% di azioni AEM  salvate dalla privatizzazione che, sommate al 51% delle azioni AEM rimaste di proprietà della Città, hanno consentito di mantenere al 69% il controllo della gestione dell’Azienda in mano al Comune.

Perché FCT detiene anche il 7% di azioni SMAT ????

http://www.comune.torino.it/commercioeimpresa/partecipazioni-aziendali/schede/fct.htm

2ª tappa

Consulenti esterni ad alto costo determineranno il valore di mercato di AMIAT,GTT e TRM

 

3ª tappa

Stabilito il prezzo, FCT venderà il 40% di AMIAT, TRM e GTT. Con questa quota di capitale il compratore nominerà il suo Amministratore delegato e diventerà così il vero padrone delle Aziende. Le quali saranno gestite a scopo di lucro, com’è nella natura dell’impresa privata, realizzando i profitti nel modo che sappiamo: aumento delle tariffe, riduzione del personale, pochi o nessun investimento, manutenzioni al minimo. Si veda il Piano industriale IREN per l’area emiliana (Parma, Piacenza e Reggio Emilia) che sopprime 167 posti di lavoro.

 

Abbiamo salvato l’acqua con 26 milioni di Sì al Referendum, di cui  386.099 torinesi. Per metterla al sicuro da tentazioni privatizzatrici future, SMAT deve diventare Azienda di Diritto Pubblico come a Grenoble, Parigi, Bari, Napoli e tante altre città d’Europa e del mondo (USA compresi)

Ci devono restituire il maltolto: il 15% che paghiamo per garantire il profitto ai gestori dell’acquedotto a Torino e Provincia

 

L’esito referendario vale anche per AMIAT, GTT e TRM

Ma il Governo Berlusconi con la “manovra finanziaria” di settembre ha reintrodotto (Art. 4, Titolo II, legge n 148/2011) l’obbligo di vendere almeno il 40% di queste aziende dal 31 marzo 2012.

Alla Giunta Comunale non è parso vero e in men che non si dica ha approvato una delibera che consegna quelle aziende al mercato, alla finanza speculativa e forse anche alla camorra (v. Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse)

 

Salviamo i nostri beni comuni       Il voto del Referendum va rispettato

 

Chiediamo ai Consiglieri comunali di Torino di bocciare questa delibera per non tradire il voto popolare contrario alla privatizzazione dei servizi pubblici locali. Ricorreremo anche in giustizia – dal TAR alla Corte Costituzionale -  contro l’art 4 suddetto che impone ai Comuni la vendita delle Aziende Municipali.

 

Comitato referendario torinese 2Sì per l’Acqua Bene Comune

www.acquapubblicatorino.org – tel. 388 8597492

Scarica il volantino

Scarica la Delibera approvata dalla Giunta [pdf 182 Kb]

MERCOLEDI 12 Ottobre AL BASAGLIA: Riunione del Comitato Provinciale Acqua Pubblica

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Notizie locali
08 Ottobre 2011

Logo campagna referendaria

Car*tutt*

Non c’è tregua per noi. Non avevamo ancora finito di gustare appieno la vittoria del Referendum, ed ecco  che il Governo ci sottrae gran parte di quel risultato con l’art. 4 della legge 148 approvata dal parlamento due settimane fa, che reintroduce l’obbligo per i Comuni di vendere dal 30 marzo 2012 almeno il 40 del pacchetto azionario delle aziende comunali dei trasporti e igiene ambientale.

Alla maggioranza che governa Torino non è parso vero ed ecco la delibera dell’8 ottobre che avvia la procedura di vendita per AMIAT, TRM (inceneritore) e GTT.

In allegato una bozza di comunicato stampa, e volendo anche volantino, da discutere e licenziare nella nostra prossima riunione convocata per

Mercoledì 12 ottobre ore 21 – puntualissim*

al Caffè Basaglia – Via Mantova 34 – Torino

con il seguente ordine del giorno:

 

  1. Contro la privatizzazione di AMIAT, TRM e GTT: possibili iniziative (Comunicato Stampa, volantinaggi (v. Bozza allegata), lettera ai Consiglieri comunali, richiesta di audizione nelle commissioni consiliari competenti del Comune di Torino, ricorso alla corte Costituzionale
  2. Progetto Multiutility dei comuni di Milano, Torino, Genova (?), Bologna e altri minori
  3. “Leggiamo insieme il bilancio della SMAT” se Paola starà meglio (augurissimi, estesi a Nicla, altra infortunata),  preparato da Paola stessa, Stefano B e R., Maria Elena e Mauro.
  4. Disegno di Legge regionale n. 129 di riforma degli ATO. Cominciano ad arrivare le prime risposte dai Consiglieri regionali:
- Il Gruppo Federazione della Sinistra ci incontrerà lunedì 10 ottobre ore 10,30 (per ora Mariangela e Andrea, chi altro si aggiunge?)             - il Gruppo PD mercoledì 12 ottobre alle ore 17 (per ora Mariangela, Stefano Risso, chi altri/e  si aggiunge????  
5.   Aggiornamenti .

* sull’audizione in 2ª Commissione della provincia di Torino

* Sull’iniziativa “I Beni Comuni non sono un luogo comune”

* Sulla riduzione del 7% della tariffa acqua -

* sulle Letterine al Sindaco per l’applicazione dell’esito referendario

* partecipazione alla manifestazione del 15 ottobre

Come vedete, anche questa volta gli argomenti sono tanti e dobbiamo saper gestire bene il nostro tempo a cominciare dalla puntualità

 

A mercoledì

Mariangela



6 Ottobre 2011- Interlocutoria l’audizione odierna del nostro Comitato in II^ Commissione consiliare della Provincia di Torino

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06 Ottobre 2011

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Comitato Referendario Torinese 2Sì per l'Acqua Bene Comune

www.acquapubblicatorino.org Tel. 388 8597492

 

 

Comunicato Stampa

Interlocutoria l’audizione odierna del nostro Comitato in II^ Commissione consiliare della Provincia di Torino

 

Erano presenti la Presidente della Commissione A. Massaglia, l’Assessore provinciale alle risorse idriche R.Ronco,  diversi consiglieri provinciali ed esperti.

 

Dopo la presentazione delle nostre proposte per l’attuazione dell’esito referendario :                                                                              - trasformazione di Smat in Ente di diritto pubblico dando mandato agli Uffici  di predisporre un progetto di delibera in tal senso,

-  riduzione del 7% dalla tariffa dell’acqua,

e sul Disegno di legge regionale n. 129 di riforma degli ATO,

ha preso la parola l’Assessore Ronco che ha espresso il massimo rispetto e impegno per l’ applicazione dell’ esito referendario, affermando una generale condivisione delle finalità da noi esposte ma anche la necessità di rispettare percorsi amministrativi e procedurali dell’Amministrazione.

Nei prossimi mesi sono previste alcune scadenze:

- determinazione della nuova tariffa  e

- revisione del Piano d’Ambito

sulle quali il nostro Comitato verrà consultato.   Ha inoltre espresso parere negativo sul Disegno di Legge regionale n. 129/2011 di riforma degli ATO sia idrici sia dei rifiuti.

 

Il nostro Comitato verrà nuovamente convocato non appena i provvedimenti di cui sopra saranno posti all’ordine del giorno della competente Commissione consiliare.

 

Nel frattempo solleciteremo l’incontro con i vertici dell’ATO3 a cui abbiamo già inoltrato la relativa richiesta.

 

Per il Comitato Referendario torinese 2 Sì per l’ Acqua Bene Comune

Giorgio Gardiol, Ilaria Mardocco, Stefano Risso, Mariangela Rosolen

 

Torino, 6 ottobre 2011



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