Volantino settembre 2021
ATTAC - Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini
Educazione popolare rivolta all’azione
È pubblico e ufficiale da inizio anno il Progetto di trasformazione del Maria Adelaide in struttura sanitaria moderna ed efficiente, conforme alle leggi e regolamenti nazionali ed europei, elaborato da medici, infermieri, tecnici sanitari, abitanti e studenti che vivono, studiano e lavorano nei quartieri Aurora Rossini Vanchiglietta di Torino, scaricabile qui: http://bit.ly/3ltQYdW.
Infatti è già stato consegnato personalmente nelle mani dell’Assessore regionale alla Sanità, è stato illustrato in sedute pubbliche ai consiglieri regionali e comunali membri delle rispettive Commissioni Sanità, si sono espressi favorevolmente su di esso il Presidente dell’Ordine dei Medici, la segreteria regionale dell’ANAAO, il sindacato infermieri Nursind, il Coordinamento dei medici di famiglia “Now or Never”, il Direttori generali dell’ASL Città di Torino e dell’AUO Città della Salute, la Circoscrizione 7.
Il presidente di quest’ultima, con un improvviso voltafaccia - in pieno Ferragosto - rinnegando ogni precedente impegno, e in spregio alle migliaia di cittadini/e che hanno sostenuto con le loro firme il Progetto per “Il Maria Adelaide che Vogliamo” - propone ora di spartire i 13.000 mq del complesso del Maria Adelaide in residenza studentesca e struttura sanitaria, da finanziare con i fondi del PNRR, destinati anche ai privati.
Il Partito Democratico (?) ha addirittura iniziato una raccolta firme a sostegno di questa soluzione, gradita alla Lega, ma opposta a quella sostenuta da molti altri cittadini con il Progetto per “Il Maria Adelaide che vogliamo”.
PD e Lega si stanno infatti buttando sulle ingenti risorse che l’Unione Europea mette a disposizione del nostro paese con il PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per privatizzare la sanità. È il rischio che corre il Maria Adelaide.
Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
Tel. 388 8597492
L’acqua del Sindaco
non è una merce ma un bene comune
di proprietà e gestione pubblica e partecipativa, senza scopo di lucro
Nel Referendum del 2011 una maggioranza impressionante di italiani ha deciso che
l’acqua è di proprietà e gestione pubblica: 95,66% SÍ - 4,34% NO
non si fanno profitti sull’acqua: 96,11% SÍ - 3,89% NO.
In questi 10 anni la maggior parte dei nostri Sindaci non ha rispettato la volontà popolare: non ha trasformato SMAT, la nostra azienda dell’acqua, da società per azioni di diritto privato a scopo di lucro in azienda speciale di diritto pubblico a gestione partecipativa senza finalità di profitto.
Le prossime elezioni comunali giungono sono l’occasione per rispettare finalmente il voto del 96% dei nostri/e concittadini/e e porre fine alla gestione dell’acqua come una merce, soggetta alle logiche del mercato a fini di lucro.
A chi si candida al governo della nostra città chiediamo di impegnarsi pubblicamente
per gestire l’acqua come preziosa risorsa naturale essenziale per la vita, un bene comune di cui nessuno può rivendicare la proprietà, un diritto umano universale, da difendere dallo sfruttamento economico e dagli effetti del cambiamento climatico e da tutelare per le generazioni future.
A maggior ragione dopo l’esperienza della pandemia, durante la quale si è reso evidente il legame indissolubile tra acqua e salute.
Poniamo in discussione l’opportunità/legittimità di candidature a Sindaco di imprenditori attivi nel settore delle acque minerali, non solo per eventuali/possibili conflitti di interesse materiali.
Riteniamo inconciliabile l’obiettivo del Movimento dell’Acqua di gestire l’acqua senza scopo di lucro tramite SMAT - Azienda di diritto pubblico, e quello di candidati-imprenditori che gestiscono l’acqua come merce da cui trarre lauti profitti.
L’acqua del Sindaco non è l’acqua in bottiglia
Torino, luglio 2021
A dieci anni dal Referendum con cui il popolo italiano si è espresso per l'Acqua pubblica e contro la sua riduzione a merce fra merci, gli ostacoli alla sua effettiva ripubblicizzazione si fanno sempre più aspri, le spinte alla privatizzazione sempre più aggressive.
Si affaccia la prospettiva della quotazione in borsa dell'acqua in sé, il PNRR del governo Draghi-Salvini apre ai privati in ogni dove. Il “mantra” è sempre lo stesso: “il pubblico è un fallimento!”, “...solo il privato ...”, “l'Europa non lo consente!”. Sono menzogne! Il panorama europeo è esattamente l'opposto.
Parliamo con le/i protagoniste/i in Europa dei successi della ripubblicizzazione, e con la curatrice della banca dati del TNI sulla de-privatizzazione dei servizi pubblici nel mondo.
Dopo un saluto di Rodrigo Mondaca di Modatima - Movimento di lotta per l'acqua (Chile) e prossimo Governatore della Regione di Valparaiso,
Interverranno:
- Anne Le Strat - Già vicesindaca di Parigi
- Dorothea Härlin - Portavoce del movimento Berliner Wassertisch
- Lluisa Melgares - Vicesindaca di Terrassa (Catalogna)
- Carmine Piscopo - Vicesindaco di Napoli
- Satoko Kishimoto -Transnational Institute di Amsterdam
Modera:
Paolo Carsetti - Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
GUARDA I VIDEO DEGLI INTERVENTI:
La playlist con tutti gli interventi è disponibile qui: https://youtube.com/playlist?list=PLCWOeTnm4zGQbo4RQo-kDPrHpc6WCru5v
Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
Tel. 388 8597492
SMAT - Misera fine di una maggioranza che aveva promesso il cambiamento.
L’ha dimostrato l’audizione sul piano industriale di SMAT davanti a ben 3 Commissioni consiliari permanenti. Il Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino ha avuto un bel documentare che in questi ultimi 10 anni SMAT non ha lavorato per la nostra comunità: alla diminuzione del 5,22% del consumo d’acqua ha corrisposto l’aumento del + 20% del fatturato, degli utili + 53%, della tariffa + 28% e purtroppo anche dello spreco idrico: i prelievi sono saliti da 350 milioni di mc nel 2015 a 395 milioni di mc nel 2021.
Solo 1 (una) consigliera 5stelle ha ricordato di aver chiesto chiarimenti oltre un anno fa senza alcun riscontro. Tutt* gli altri zitti come tombe. Salvo alcune parole di circostanza – “vedremo, ci penseremo” - del presidente della VI Commissione .
Il giorno dopo i giornali hanno dato notizia delle dimissioni dell’Amministratore Delegato di SMAT, indicato a quell’incarico strategico proprio dai 5Stelle. Per quali ragioni ha deciso di lasciare poco prima della presentazione del bilancio che, ricordiamolo, riassume l’attività dell’ultimo anno di SMAT sotto la sua direzione? Probabilmente un unicum, quanto meno nella storia delle aziende di servizi pubblici della nostra città.
Che non fosse riuscito a inserirsi bene in Azienda era noto a tutti. E che alle sue difficoltà non fosse estraneo l’immarcescibile Presidente, era altrettanto noto.
Lascia esterrefatt* il silenzio di tomba della Sindaca che lo aveva scelto, il mutismo dei consiglieri 5stelle, il loro rifiuto a parlarne in Consiglio comunale, malgrado le richieste di diversi consiglieri di minoranza.
Le OOSS avvertono la gravità della situazione, chiedono di conoscere le vere motivazioni delle dimissioni, esprimono preoccupazione per il futuro dell’azienda e auspicano soluzioni rapide ma … “anche interne, ad interim” (sic!)… come se fosse positivo ritornare alla situazione aziendale ante dimissioni dell’Amministratore Delegato.
Come non ricordare che nella Conferenza di Produzione da noi organizzata l’ 8 giugno 2019: avevamo messo in luce la pericolosa deriva impressa a SMAT dal suo gruppo dirigente, con il consenso di gran parte dei Comuni azionisti, indifferenti al valore dell’acqua Bene Comune e venalmente interessati a considerarla una merce, fonte di profitti da incamerare a bilancio.
Una deriva impressa con la progressiva esternalizzazione di attività, settori e competenze che erano il vanto dell’azienda, e l’orgoglio dei lavoratori e dei torinesi.
Basti l’esempio dell’Acquedotto di Valle, la cui progettazione preliminare definitiva ed esecutiva è stata totalmente affidata all’impresa che ha costruito la grande opera, costata circa 130 milioni di euro, pagati integralmente da noi utenti SMAT con la nostra bolletta dell’acqua.
Inaugurata il 29 giugno 2019, non fornisce ancora l’acqua a tutti i 27 comuni della Valsusa. E’ di questi giorni la notizia che l’allacciamento con il Comune di Rosta sarà completato fra due anni!
SMAT, come altre ex-municipalizzate, sta diventando una scatola vuota che serve solo a raccogliere i soldi delle bollette e consegnarli poi ai signori degli appalti perché è priva delle risorse professionali interne in grado di progettare e di controllare la qualità e l’esecuzione dei lavori. Così si persegue l’impoverimento dell’azienda di proprietà pubblica e la sua privatizzazione.
Se l’Amministratore delegato dimissionario ha cercato di scongiurare questa deriva ed è stato sconfitto, dovrebbe scattare un forte allarme per il futuro di SMAT: quei profitti, quella tariffa, quello spreco idrico dimostrano che la nostra azienda non persegue l’interesse sociale collettivo confermato dal Referendum del 2011, ma unicamente un miope scopo di lucro a danno di noi utenti, della tutela della risorsa e dell’ambiente.
Altro che interim: escano di scena ciechi amministratori comunali e miopi strateghi aziendali.
SMAT ritorni ad essere uno dei gioielli industriali di Torino, al servizio della nostra comunità, dove lavorare per la città significa lavorare anche per sé e non essere espropriati del valore del proprio lavoro per arricchire il padrone.
Torino, 3 giugno 2021
Dieci anni fa abbiamo vittoriosamente difeso tutt* insieme il diritto all’acqua contro le privatizzazioni del famigerato Decreto Ronchi.
Abbiamo detto che di quell’esito referendario saremmo stati custodi, perché nemmeno noi che ci siamo spesi in prima persona potevamo intestarci una vittoria di popolo.
Abbiamo fatto di tutto perché quella vittoria fosse rispettata, denunciando i tentativi dei vari governi che si sono succeduti da allora, di depotenziarla e disinnescarla.
Abbiamo spesso lanciato appelli in questi anni, e mai il variegato popolo dell’acqua pubblica ha fatto mancare la sua presenza. Dopo 10 anni avremmo voluto festeggiare ma
…a dicembre 2020 l’acqua è stata quotata in borsa in California
…il PNRR attacca la gestione pubblica dell’acqua, proponendo la cancellazione delle gestioni in economia e la ripresa delle privatizzazioni a partire dal sud.
Non possiamo permettere che lo shock della pandemia diventi per alcuni lo strumento per colpire il diritto all’acqua, approfittando della nostra paura e della forzata distanza.
Il 12 Giugno manifesteremo a Roma e, a Torino, ci troviamo
Giovedì 3 Giugno alle ore 20 per una serata conviviale di degustazione d’acqua (e non solo), presso il circolo Molo di Lilith, via Cigliano 7
(prenotarsi al n. 388 8597492 entro il 31 maggio, i posti sono limitati)
e
Venerdì 11 Giugno, dalle ore 17:30 in piazza San Carlo, festosi ma determinati per un flash mob che si concluderà sotto la prefettura dove lasceremo il nostro messaggio:
Beni comuni, acqua e nucleare: indietro non si torna!
A 10 anni dal referendum, no alle privatizzazioni, per un Recovery Plan dei diritti e per un futuro ecocompatibile
13 Giugno ore 18:00 - Dibattito on line sulle esperienze di rimunicipalizzazione in Europa e nel mondo (informazioni e istruzioni per il collegamento disponibili qui).
Segui le iniziative a livello nazionale sul sito del Forum italiano dei movimenti per l'Acqua
LEGGI IL DOSSIER "LA LUNGA MARCIA AL 12 GIUGNO 2021"