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Forum Italiano dei Movimenti dell’Acqua - Comitato regionale Acqua Pubblica Piemonte

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Nemmeno a Torino è stato raggiunto il quorum per i 5 Referendum, segno che anche a Torino prevalgono il disinteresse e la sfiducia nella partecipazione democratica alla formazione delle decisioni riguardanti la vita cittadina.

Eppure gli strumenti non mancano: petizioni, istanze, interpellanze, proposte di deliberazione d’iniziativa popolare sono i vari modi attraverso i quali far pervenire formalmente al Consiglio comunale le idee e le proposte dei cittadini torinesi, che infatti vi fanno ricorso senza però trovare efficace riscontro.

Una grande responsabilità ricade sui nostri consiglieri comunali che sistematicamente eludono, rinviano, ignorano tutte le istanze presentate attraverso i vari strumenti di partecipazione dal basso previsti dallo Statuto della Città

Emblematico il caso della deliberazione d’iniziativa popolare di Indirizzo a SMAT S.p.A. per la tutela dell’acqua pubblica, delle sue fonti, per la riduzione dello spreco idrico e per una tariffa che escluda il profitto e copra esclusivamente i costi di gestione e di investimento come previsto dalle leggi nazionali ed europee.

Presentata già due anni fa, la proposta di deliberazione si è trascinata stancamente in qualche riunione di Commissione, senza approdare ancora a una qualche conclusione. Lo stesso accade per le iniziative popolari sul diritto alla casa, sulla tutela del verde urbano, contro la distruzione di intere alberate e la cementificazione del suolo.

Si è arrivati al punto che il 3 giugno scorso, un presidio davanti al Comune di gruppi, associazioni e movimenti dal basso ha dovuto ricordare ai Consiglieri comunali i loro doveri democratici verso i cittadini che li hanno eletti e che vogliono essere bene amministrati.

Torino, giugno 2025

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