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In questi giorni i media riportano con frequenza notizie sulla siccità in Piemonte.

Non è la prima volta e certo non sarà l'ultima. Anzi, gli effetti del cambiamento climatico porranno con sempre maggiore urgenza il tema della carenza d'acqua e della disomogenea distribuzione delle precipitazioni nel corso dell'anno.

Questa situazione causerà inevitabili impatti sulla popolazione, con rischio di razionamento della distribuzione in alcune zone e problemi per l'irrigazione delle colture agricole.

In questo contesto, nel cuore delle montagne della Valsusa e della Maurienne (in Francia) si verifica da anni un colossale spreco d'acqua.

Infatti, i lavori per la realizzazione del cunicolo esplorativo del TAV Torino-Lione, lungo 7 km, dal 2013 causano fuoriuscite d'acqua provenienti dalle falde intercettate dalle trivelle.

I dati disponibili indicano una portata media di 102,6 litri/secondo. Su base annua, il volume d'acqua fuoriuscito equivale al fabbisogno di una comunità di 40.000 persone.

Analoghe sottrazioni e sprechi si verificano sul versante francese, dove i tunnel di servizio sono tre e asciugano le Alpi dal 2010.

Considerando che questi dati riguardano gallerie secondarie, di limitato chilometraggio e profondità, è ragionevole prevedere che lo scavo dei due tunnel principali, ciascuno lungo 57 km e che raggiungeranno maggiori profondità, causerà perdite d'acqua decisamente più rilevanti.

Forse Telt intende prendere alla lettera il tema della Giornata Mondiale dell’Acqua 2022 che si celebrerà il 22 marzo prossimo: acque sotterranee - rendere visibile l’invisibile, ma, nella sostanza, si sottrae l'acqua al suo ciclo naturale, rischiando così di compromettere interi ecosistemi.

E' sconcertante che questi “effetti collaterali” siano stati previsti in fase progettuale ed approvati dalle autorità competenti. Evidentemente sono stati considerati irrilevanti rispetto agli ipotetici e ampiamente discutibili benefici (per chi?) derivanti dalla realizzazione della “Grande Opera”.

E' sconcertante la distanza tra i dichiarati intenti dei vari organi di governo, locali e nazionale, volti al contrasto del cambiamento climatico e alla tutela delle risorse ambientali, e le azioni concrete che spesso, come in questo caso, vanno nella direzione opposta (nel PNRR il TAV è considerata opera prioritaria).

E' sconcertante che, finora, ciò sia avvenuto nella più totale indifferenza.

Si dovrà attendere che i rubinetti restino a secco prima che la nostra classe dirigente inizi ad agire seriamente, scevra da pregiudizi ideologici e senza la pressione di interessi economici, per la tutela del bene comune acqua?

 

VENUTE D’ACQUA* NEL CUNICOLO ESPLORATIVO DE  LA MADDALENA (CHIOMONTE) PER LA LINEA FERROVIARIA AD ALTA VELOCITA’ TORINO-LIONE

Dati forniti da TELT in data 3 dicembre 2021

* venuta d’acqua = fuoriuscita improvvisa di una sensibile quantità d’acqua dalla parete di scavo, proveniente da una falda o da una sacca (fonte: Treccani)

Data avvio scavo

22/01/2013

Data termine scavo

20/02/2017

Lunghezza cunicolo

7.020 m

Numero venute d’acqua

245

Distanza media tra le venute

30 m

Portata complessiva delle venute attive a febbraio 2017

102,6 l/s

Volume d’acqua fuoriuscito dal cunicolo in un anno

3.235.593,6 mc/a

NB il dato non comprende le 78 venute d’acqua che a febbraio 2017 sono risultate esaurite ma che negli anni di scavo precedenti sono state censite come attive

Volume d’acqua fuoriuscito, stimato sul dato di febbraio 2017,

dalla conclusione dello scavo al 31 dicembre 2021

16.177.968 mc

Consumo di acqua potabile pro capite al giorno (fonte Istat)

220 litri

Consumo di acqua potabile pro capite all’anno

80.300 litri

Il volume d’acqua fuoriuscito in un anno dal cunicolo esplorativo di circa 7 km è dunque pari al fabbisogno idrico annuo di circa 40.000 persone

Per l’intera galleria di 57 km, oltre 8 volte la lunghezza del cunicolo esplorativo, prevista per la realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione si può ipotizzare, al termine dello scavo, la fuoriuscita di un volume d’acqua ogni anno pari a: 24.590.500 mc corrispondente al fabbisogno idrico annuo di 300.000 persone.

Considerata la doppia canna prevista dal progetto, il dato potrebbe raddoppiare, arrivando a corrispondere al fabbisogno annuo di ben 600.000 persone.

Non va dimenticato che l’acqua che esce dalle viscere della montagna ha una temperatura superiore a quella dei corpi idrici superficiali ed è potenzialmente contaminata dai lavori di cantiere, pertanto non può essere immessa nell’ambiente senza essere raffreddata e purificata.

 

23 febbraio 2022.

Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

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