Dopo l'emergenza sanitaria, emergenza idrica? Lettera aperta ai Consiglieri dei Comuni membri dell’Autorità d’Ambito 3 Torinese
Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
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Lettera aperta ai Consiglieri dei Comuni membri dell’Autorità d’Ambito 3 Torinese
Signor/a Consigliere/a comunale
l’emergenza sanitaria che sta flagellando il nostro territorio anticipa un’emergenza siccità che si profila ben più grave e devastante di quella che abbiamo subito appena 2 anni fa.
Come per la sanità, l’emergenza idrica è provocata dalla cattiva gestione che in questi anni ha tagliato ogni finanziamento pubblico alle grandi opere veramente necessarie e urgenti: da un lato la ricostruzione delle strutture sanitarie territoriali di prevenzione e cura della salute dei cittadini, dall’altro l’eliminazione dello spreco idrico con la misurazione dei prelievi e la sostituzione della rete idrica ridotta a colabrodo. Per ammissione della stessa SMAT, le perdite dalla rete idrica nell’area torinese ammontano a oltre 92 milioni di metri cubi d’acqua all’anno (più della metà dei metri cubi fatturati da Smat in un anno, ovvero l'acqua necessaria a dissetare per un anno 1 milione di persone!).
Non piove da quattro mesi, persino la Stampa segnala che “il Piemonte si trova alle prese con la prima vera crisi idrica. Non siamo ancora in un momento di siccità piena, ma ci stiamo avvicinando”. Lo conferma l’ultimo bollettino dell’Osservatorio dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po secondo il quale: «La situazione generale sul distretto si mantiene stazionaria con valori di portata al di sotto delle medie di riferimento ed in lento e costante esaurimento, ma comunque superiori ai valori minimi storici.». [queste sono le parole riportate nel bollettino ufficiale di marzo 2020]
Lei può, deve porre rimedio all’emergenza idrica che si avvicina
Il suo silenzio/assenso ha finora contribuito al sovrasfruttamento degli acquiferi, a prelievi idrici nettamente superiori al fabbisogno, allo spreco idrico: l’assenza di precipitazioni, l’abbassamento della portata di fiumi e sorgenti, l’aumento delle temperature medie sono i segni evidenti di una crisi idrica che viene da lontano.
Non perdiamo altro tempo per farvi fronte.
Attraverso il suo Rappresentante di Area Omogenea, lei ha stanziato oltre 1 miliardo e mezzo di euro per l’attuazione del Piano d’Ambito 2016-2033 e il relativo Piano di Investimenti di SMAT. Non ripeta gli errori madornali già fatti con la sanità: non consenta che così tanto denaro venga sprecato nelle grandi opere a danno di interventi strategici di prevenzione e cura della risorsa idrica e dell’ambiente, peraltro previsti nel Piano d’Ambito al capitolo 5.1 Obiettivi del Programma degli interventi, che impegna SMAT a contrastare la siccità e a ridurne le conseguenze
- contenendo i prelievi di risorsa dall’ambiente;
- misurando l’acqua prelevata ed erogata;
- contenendo le perdite da acquedotto e da fognatura.
E’ stato fatto? In che misura? In quali tempi?
Lei non può non sapere: a pag. 8 della deliberazione n.598/2016 di approvazione del Piano d’Ambito, si legge testualmente: “DATO ATTO che i Rappresentanti nell'Autorità d'ambito delle Comunità Montane/Unioni Montane e delle Aree Territoriali Omogenee hanno provveduto alla consultazione degli Enti Locali da cui sono stati espressi, ai sensi dell'art. 19 della Convenzione Istitutiva dell'Autorità d'ambito per l'Organizzazione del servizio idrico integrato”.
Per non arrivare impreparati, come è stato per l’emergenza sanitaria, anche alla probabile prossima emergenza idrica, la sollecitiamo ad attivarsi tempestivamente affinché il suo Consiglio Comunale richieda, attraverso il proprio Rappresentante nell’ATO3, che l’Autorità d’Ambito (che non si riunisce dal 19 dicembre 2019) si occupi al più presto delle misure necessarie a scongiurare l’emergenza idrica imminente e ad attenuarne il più possibile le conseguenze.
Torino, Aprile 2020