Roma, 7-8 Novembre - Agorà dell'acqua e dei beni comuni
i video degli interventi della prima giornata
i video degli interventi della seconda giornata
Convegno
Venerdì 18 settembre, ore 17.30 - 20 (SOMS Via Borgogna 34 - Vercelli)
Per lo scorporo dell’acqua dalla Multiservizi ATENA SpA
Per la gestione pubblica e partecipativa dell’acqua, senza scopo di lucro tramite un’azienda speciale consortile di diritto pubblico per tutto il territorio provinciale
SCARICA IL DOSSIER "Società Multiservizi - lo strumento per privatizzare i servizi pubblici locali" [.pdf, 1.3 Mb]
Le conclusioni di Marco Bersani - Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua (Parte 1)
Le conclusioni di Marco Bersani - Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua (Parte 2)
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Introduzione: Comitato ABC Vercelli
Lo scorporo dell’acqua dalla Multiservizi ATENA SpA e la costituzione di un’azienda speciale di diritto pubblico
Adriano BRUSCO Presidente Iª Commissione Bilancio Comune di Vercelli
Fuori Atena dal risiko della finanza
On. Federica DAGA Prima firmataria della Proposta di Legge per l’Acqua pubblica
Una legge per il ritorno al pubblico della gestione dell’Acqua Bene Comune
Mario Albino GAGLIARDI Sindaco di Saracena (CS)
Denunciato perché gestisce l’acqua come un Bene Comune
On. Davide MATTIELLO Intergruppo parlamentare per l’Acqua Pubblica
Applicare il referendum : l’Azienda speciale consortile
Interventi del pubblico
Conclusioni Marco BERSANI Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Per finanziare l’evento, al termine del Convegno condivideremo del
BUON CIBO
Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua
www.acquabenecomune.org
Comitato Acqua Pubblica Vercelli
Via Machiavelli 5 - 13100 Vercelli
Cell. 347 4600914 – 339 1633506
Il voto di ieri al Parlamento Europeo è una grande vittoria per la democrazia, la società civile e per ciascuno degli oltre 2 milioni di cittadini che hanno firmato l'iniziativa dei cittadini europei, ICE, sul diritto all'acqua.
La relazione sul seguito da dare all'ICE “Right2Water”, sostenuta al Parlamento europeo a maggioranza, è passata senza grandi cambiamenti, nonostante un contromozione proposto dal PPE e dei gruppi ECR.
La posizione del Parlamento europeo sul diritto all'acqua è chiara!
La Commissione è ora chiamata ad attuare il diritto all'acqua in Europa attraverso la produzione di strumenti legislativi efficaci per rendere il diritto umano all'acqua e ai servizi igienico-sanitari una realtà.
L'acqua è definita come un bene vitale e necessario per la dignità umana e non può essere trattata come una merce. Pertanto, i servizi idrici devono essere esclusi da accordi commerciali, come ad esempio il TTIP.
La Commissione è tenuta, altresì, a non promuovere la privatizzazione dei servizi idrici nel contesto delle misure di austerità e ad escludere l'acqua, i servizi igienico-sanitari e di smaltimento delle acque reflue dalle regole del mercato interno.
E 'la vittoria per il diritto umano all'acqua, ma è anche una vittoria contro TTIP e l'austerità!
La relatrice, la deputata irlandese Lynn Boylan, ha dichiarato: "una prima risposta della Commissione all'ICE era vaga, deludente e ha fatto poco per rispondere alle richieste [dei cittadini]. In questa relazione io e i colleghi progressisti ci siamo uniti per produrre un rapporto che desse risposte migliori alla loro campagna."
Il voto di oggi dimostra che la pressione dei cittadini è efficace e determinante, dato che persino alcuni deputati del PPE e ECR, alla fine, hanno votato a favore della mozione.
Per questo motivo, pur lodando il Parlamento europeo per questo voto, il Movimento europeo per l'Acqua vuole anche congratularsi con tutte le organizzazioni della società civile che si sono impegnate nella mobilitazione.
Inoltre vogliamo ringraziare ognuno dei più di 11.200 cittadini europei che, nel corso degli ultimi 4 giorni, ha scritto ai parlamentari europei (incluso chi ha partecipato all'azione comune on-line) spingendoli a votare a favore del diritto all'acqua!
Come Movimento europeo per l'Acqua ci aspettiamo che la Commissione abbia, alla fine, una reazione positiva e propositiva: vogliamo che il diritto umano all'acqua sia una realtà per i cittadini europei!
9 Settembre 2015.
Ieri sera il Consiglio comunale di Susa ha approvato la delibera di trasformazione di SMAT SPA in Azienda speciale consortile di diritto pubblico.
Con questa decisione, ha spiegato il Sindaco Sandro Plano, si è voluto ribadire l’assoluta contrarietà alla privatizzazione dell’acqua che invece il Sindaco di Torino non ha voluto escludere dal nuovo statuto della città metropolitana di cui è presidente. Infatti, nella recente assemblea dei Sindaci per l’approvazione dello statuto metropolitano, Fassino si è caparbiamente opposto a ripristinare la dizione “gestione totalmente pubblica del Servizio Idrico Integrato” del vecchio statuto della Provincia di Torino riducendola a “gestione pubblica del SII” nel nuovo Statuto di Torino città metropolitana.
Il Consiglio comunale di Susa ha capito perfettamente che “gestione pubblica” e non “totalmente pubblica” del SII significa un possibile ingresso fino al 49% dei privati , ed ha votato per l’alternativa dell’Azienda di diritto pubblico.
Ci felicitiamo con il Sindaco, il Consiglio comunale e i cittadini di Susa per aver sostenuto e approvato la delibera suggerita dal Comitato Acqua Pubblica di Torino e di aver voluto così rispettare la volontà di milioni di cittadini italiani espressa nel Referendum del 12 e 13 giugno 2011.
Torino, 29 luglio 2015
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
via Mantova 34 - 10153 Torino
Forum italiano dei movimenti per l'acqua Comitato Acqua Pubblica Torino c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino
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Prendiamo visione dell’ineffabile bollettino della vittoria del PD di Cuneo sulla futura azienda provinciale di gestione dell’acqua nella quale assorbire le attuali 7 aziende idriche cuneesi.
Il tono di sufficienza con cui il PD getta via le idee e proposte del Movimento dell’acqua per la creazione di una Azienda speciale di diritto pubblico per il governo e la gestione senza scopo di lucro del Servizio Idrico Integrato nella provincia di Cuneo, dimostra l’assenza di rispetto per la volontà popolare espressa nel Referendum del giugno 2011 da 27 milioni di italiani. Il PD ha fatto altrettanto a Torino, a Vercelli, a Reggio Emilia, e i molti altri Comuni e Regioni italiane. È un atteggiamento ideologico e antistorico, contraddetto in Europa, negli Stati Uniti e nel resto del mondo da un processo di ripubblicizzazione dell’acqua che è arrivato a coprire interi paesi come la Francia e la Germania.
Non avevamo alcun dubbio sul fatto che il PD avesse “lavorato ai fianchi” e non solo “al fianco” dei propri sindaci, per impedire che l’acqua sia gestita come bene comune e non come merce, per tradire l’esito del secondo referendum che ha abrogato il profitto sull’acqua.
Lo abbiamo già visto all’opera a Torino, a Vercelli, in molti altri Comuni del Piemonte. Lo abbiamo visto distruggere con ostinazione quella consonanza tra Sindaci e cittadini, tra istituzioni e popolo nell’affermare il valore non mercantile dell’acqua bene indispensabile per la vita, emersa con il Referendum. Una consonanza che il PD ha progressivamente demolito per far ritornare tutto come prima del Referendum, per soffocare la voce dei cittadini, per rimanere indietro anche in questo campo rispetto al resto del mondo!
Per loro questa sarebbe la modernità
Noi abbiamo in mente il futuro
Torino, 7 luglio 2015
Segui questo link per approfondimenti.
Forum italiano dei movimenti per l'acqua Comitato Acqua Pubblica Torino c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino
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La città di Torino dichiara che “Il Comune assicura ai propri abitanti, attraverso strumenti compatibili con la normativa vigente, il diritto alla disponibilità di un quantitativo minimo vitale giornaliero per persona”, principio introdotto con una delibera di iniziativa popolare nello Statuto della città, all’art. 80 .
Un diritto che viene invece negato ai senza casa che hanno trovato rifugio nell’ex-Csea di via Bardonecchia.
In giorni come questi, di alte temperature, la decisione di negare loro l’acqua non trova spiegazione se non di una inutile crudeltà.
SMAT ha appena chiuso il bilancio con 40 milioni di utili, e può permettersi di rinunciare tranquillamente a qualche centinaio di euro per erogare l’acqua a chi ora abita allo CSEA. Ma non è poca cosa se SMAT tratta l’acqua come una merce da cui trarre profitti, e non come un bene comune indispensabile per la vita da gestire senza scopo di lucro.
SMAT è la nostra azienda dell’acqua della quale non vogliamo vergognarci: apra subito il contatore dell’ex-CSEA di via Bardonecchia e garantisca almeno il minimo vitale di acqua sancito dallo Statuto della Città. E la signora Tedesco, l’assessore competente del settore, si dia da fare e non ci faccia vergognare anche lei.
Torino, 3 luglio 2015