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Crisi idrica e sprechi

Ultime notizie:

  • 5 gennaio 2024 - Crisi idrica: la politica dello struzzo 
  • 29 giugno 2023 - SMAT S.p.A. Basta sprechi e tubi rotti: rinnovate gli acquedotti! 
  • 16 febbraio 2023 - Quanti anni sono necessari per ridurre le perdite di un acquedotto? (Simulatore) 
  • 16 febbraio 2023 - Scende la pioggia? Mah, chissà... 
  • 7 gennaio 2023 - Spreco idrico del 34%: basta parole, chiediamo fatti 
Crisi idrica e sprechi

Enorme spreco idrico al cantiere TAV di Chiomonte

Dettagli
Crisi idrica
03 Ottobre 2021

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Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

acquapubblicatorino@gmail.com

www.acquabenecomunetorino.org

Tel. 388 8597492

 

La Stampa di oggi riporta una notizia gravissima: un guasto allaga lo scavo Tav – i vigili del fuoco si arrendono.

 E' accaduto infatti che il cunicolo esplorativo di Chiomonte si sia allagato, e che per motivi non ancora  accertati (cattiva manutenzione?) le pompe elettriche non abbiano funzionato e  nemmeno quelle diesel; i pompieri sono intervenuti ma non sono ovviamente attrezzati per un intervento di questa portata (d'altra parte ammettono essi stessi di non essere equipaggiati per svuotare una montagna).

 Il Comitato Acqua Pubblica Torino,  impegnato da anni per l’eliminazione dello spreco idrico inorridisce alle dichiarazioni di Telt che  minimizza i fatti accaduti non rendendosi conto dell’enorme danno ambientale provocato e chiede con forza di rendere pubblici i dati relativi alla quantità d’acqua estratta e sprecata quotidianamente. Qualcuno sta monitorando che il quantitativo corrisponda a quanto stabilito dal progetto autorizzato?

Recentemente, Smat si è fatta vanto del fatto che l'acquedotto della Valle Susa, sul quale siamo piuttosto critici (si vedano qui le ragioni), ha evitato a ben 9 comuni di finire in crisi idrica.

Se quello di Telt è l'uso che si fa dell'acqua bene comune, la cosa non ci stupisce. Ma deve finire!

Torino, 3 ottobre 2021

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26 novembre 2020 - Lettera alla Presidente dell'ATO3 Torinese

Dettagli
Crisi idrica
26 Novembre 2020

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Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

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Tel. 388 8597492

 

Dott. Loredana Devietti Goggia

Presidente ATO3 Torinese

Via Lagrange 35 – 10123 Torino

ambito@ato3torinese.it

Gentile Presidente,

facciamo seguito all’incontro del 18 novembre scorso per sottoporle le richieste di intervento e di  chiarimenti che le abbiamo anticipato in quell’occasione:

 

Pubblicità delle sedute della Commissione dell’Autorità d’Ambito anche in tempi di emergenza sanitaria, consentendo l’accesso virtuale alla Conferenza tramite un collegamento audio/video, come avviene, ad es. per le sedute del Consiglio e delle Commissioni consiliari del Comune di Torino.

Abbiamo però notato che – a differenza di Torino - le convocazioni ATO non riportano l’indirizzo web per collegarsi alla riunione.

Vuole indicarci come intende garantire l’accesso alla cittadinanza?

Chiediamo inoltre di avviare un confronto per individuare modalità che consentano la presentazione di osservazioni da parte della cittadinanza in merito agli atti principali (tariffa, programma e monitoraggio degli interventi) prima della loro approvazione da parte della Conferenza d’Ambito.

Regolamento delle Riunioni delle Aree Omogenee: non ci sembra che sia pubblico, né che le sedute siano aperte alla partecipazione civica.

Linguaggio delle Deliberazioni sulla Tariffa

Concordiamo con i rilievi suoi e del Dr. Massazza sulle difficoltà di lettura e comprensione delle deliberazioni ARERA. Non possiamo però accettare che le norme emesse siano incomprensibili per la quasi totalità degli utenti ai quali tali norme si applicano e  probabilmente per gli stessi rappresentanti delle aree omogenee chiamati a deliberare su una materia così delicata come la tariffa.

Le chiediamo di sottoporre il problema ai componenti della Conferenza d’Ambito che rappresentano gli interessi economici ma anche democratici dei cittadini amministrati.

Una seria riflessione in merito li convincerà che erano molto più semplici e trasparenti i criteri per la determinazione e l’aggiornamento delle tariffe idriche stabiliti dal CIPE in base alle leggi 172/1995 e 448/1998, al contrario delle elucubrazioni algoritmiche di ARERA, che consentono di lucrare anche su morosità e conguagli, a fini di accumulazione del profitto in violazione dell’esito referendario che ha abrogato il profitto sull’acqua.

Non possiamo credere che i nostri Sindaci, e i loro rappresentanti nella Conferenza d’Ambito, possano ammettere una vera e propria tariffa-truffa come quella che risulta dall’applicazione del metodo tariffario ARERA.

Ma rileviamo anche l’anomalia giuridica e costituzionale di un organismo, come ARERA, di carattere tecnico finanziario, delegato dalle istituzioni democraticamente elette a  “normare” in materia di diritti fondamentali, come il diritto all’acqua. Segno di una deresponsabilizzazione delle istituzioni democratiche e di una regressione culturale e politica allarmante. Ne derivano atti che presentano il tratto comune di esercitare effetti giuridici rilevanti pur senza possedere efficacia giuridica vincolante. Tutto ciò rischia di minare alle fondamenta la democrazia, e l'attacco all'esito referendario ne è una dimostrazione chiara.

È questa la prima ragione dell’impegno del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua per lo scioglimento di ARERA e il ritorno delle sue competenze al Ministero dell’Ambiente.

Nel frattempo, sarebbe opportuno che ATO3 desse maggiore evidenza pubblica dell’andamento della tariffa media al metro cubo anno per anno, in raffronto ai volumi fatturati dal gestore, con grafici illustrativi pubblicati sul sito web.

Acquedotto Valle di Susa

Nonostante l’inaugurazione in pompa magna del 29 giugno 2019 e i proclami di Smat S.p.A. a mezzo stampa, di cui l’ultimo ad agosto 2020, alla data odierna non è ancora entrata in funzione quella grande opera idrica costata oltre 130 milioni di euro agli utenti dell’Ambito torinese, di cui 24 solo per ristorare ENEL S.p.A.

Cantieri sono ancora in corso per le strade della Val di Susa e forte è il sospetto che non tutto sia filato liscio e vi siano problemi strutturali che ne impediscano ancora oggi il collaudo.

Sollecitiamo Lei e i componenti della Conferenza d’Ambito, cui compete il ruolo di governo del Sistema Idrico Integrato dell’Ambito TO3, ad esercitare i poteri di indirizzo e controllo sull’operato del gestore SMAT S.p.A. dandone maggiore evidenza pubblica.

Proponiamo che una pagina del sito web dell’ATO3 sia dedicata, con l’aiuto di infografiche a beneficio dell’utenza che finanzia le opere tramite la bolletta dell’acqua, al monitoraggio svolto da ATO sull’andamento dei lavori di progettazione e realizzazione per lo meno delle grandi infrastrutture previste dal Programma degli interventi (Acquedotti di Valle Susa e Orco, Collettore mediano e revamping impianto di potabilizzazione sul Po).

L’infografica metta a confronto, anno per anno, la spesa annuale programmata con quella rendicontata a fronte dello stato di avanzamento della progettazione e/o realizzazione delle opere, con la motivazione degli eventuali ritardi.

Perdite delle reti.

A fronte dell’ingente quantitativo di acqua annuo perso dalle vetuste tubazioni della rete acquedottistica dell’Ambito, quantificato da Smat S.p.A. in 92 MILIONI di metri cubi l’anno, quantitativo che non ci si può più permettere a fronte delle crisi idriche esasperate dal cambiamento climatico in atto, chiediamo che ATO3 dia la massima priorità alla programmazione degli interventi di rinnovo della rete di distribuzione di acqua potabile.

Chiediamo inoltre, anche in questo caso, di dedicare una pagina del sito web al tema del risparmio idrico, non per dire alla cittadinanza di chiudere il rubinetto mentre si lava i denti, ma per dare evidenza anno per anno dello stato di attuazione degli interventi volti alla riduzione delle perdite dalla rete acquedottistica, con ubicazione di dove sono stati programmati in confronto a dove sono stati realizzati.

E’ inutile spendere centinaia di milioni di euro per realizzare nuove dorsali se poi l’acqua finisce in tubature colabrodo che sperperano quasi la metà della risorsa prelevata dall’ambiente.

 Quota fognatura e depurazione inesistenti ma addebitate nella bolletta dell’acqua

Le sarà certamente nota l’annosa vicenda che vede SMAT S.p.A. addebitare in tariffa agli utenti del SII le quote di fognatura e depurazione anche quando non eroga tali servizi, non avendo ancora costruito la fognatura e il depuratore. I casi più recenti sono emersi nei Comuni di Sciolze e di Villareggia.

Ma sarà certamente nota a Lei e ai componenti della Conferenza d’Ambito la sentenza della Corte di Cassazione, n. 7947/20 pronunciata l’11 settembre 2019 e depositata il 20 aprile 2020 che, superando residui cavilli giuridici, ha ribadito che il gestore idrico IREN ACQUA TIGULLIO non può pretendere un corrispettivo non correlato ad alcuna prestazione.

Questa società è controllata, congiuntamente a IREN tramite Acque Potabili SpA, dalla Smat, che  dunque, seppur indirettamente, è stata di fatto parte in giudizio. Ma ciò nonostante, in ambito territoriale di ATO 3, Smat pretende  ciò che è stato negato nel citato giudizio.

L’avere proceduto ad atti, come quelli indicati, in aperto contrasto con un principio confermato dalla sentenza della Suprema Corte, richiederebbe un forte richiamo alla cultura della legalità indirizzato al gestore da parte dell’ATO che Ella presiede.

Le chiediamo di voler fissare un nuovo incontro per entrare nel merito dei temi sopra enunciati.

In attesa, inviamo i migliori saluti.

Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

Torino, 25 novembre 2020

Riferimenti:

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Mariangela Rosolen

mariangelarosolen@gmail.com

cell. 388 8597492

Dopo l'emergenza sanitaria, emergenza idrica? Lettera aperta ai Consiglieri dei Comuni membri dell’Autorità d’Ambito 3 Torinese

Dettagli
Crisi idrica
25 Aprile 2020

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Lettera aperta ai Consiglieri dei Comuni membri dell’Autorità d’Ambito 3 Torinese

Signor/a Consigliere/a comunale

l’emergenza sanitaria che sta flagellando il nostro territorio anticipa un’emergenza siccità che si profila ben più grave e devastante di quella che abbiamo subito appena 2 anni fa.

Come per la sanità, l’emergenza idrica è provocata dalla cattiva gestione che in questi anni ha tagliato ogni finanziamento pubblico alle grandi opere veramente necessarie e urgenti: da un lato la ricostruzione delle strutture sanitarie territoriali di prevenzione e cura della salute dei cittadini, dall’altro l’eliminazione dello spreco idrico con la misurazione dei prelievi e la sostituzione della rete idrica ridotta a colabrodo. Per ammissione della stessa SMAT, le perdite dalla rete idrica nell’area torinese ammontano a oltre 92 milioni di metri cubi d’acqua all’anno (più della metà dei metri cubi fatturati da Smat in un anno, ovvero l'acqua necessaria a dissetare per un anno 1 milione di persone!).

Non piove da quattro mesi, persino la Stampa segnala che “il Piemonte si trova alle prese con la prima vera crisi idrica. Non siamo ancora in un momento di siccità piena, ma ci stiamo avvicinando”. Lo conferma l’ultimo bollettino dell’Osservatorio dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po secondo il quale: «La situazione generale sul distretto si mantiene stazionaria con valori di portata al di sotto delle medie di riferimento ed in lento e costante esaurimento, ma comunque superiori ai valori minimi storici.». [queste sono le parole riportate nel bollettino ufficiale di marzo 2020]

Lei può, deve porre rimedio all’emergenza idrica che si avvicina

Il suo silenzio/assenso ha finora contribuito al sovrasfruttamento degli acquiferi, a prelievi idrici nettamente superiori al fabbisogno, allo spreco idrico: l’assenza di precipitazioni, l’abbassamento della portata di fiumi e sorgenti, l’aumento delle temperature medie sono i segni evidenti di una crisi idrica che viene da lontano.

Non perdiamo altro tempo per farvi fronte.

Attraverso il suo Rappresentante di Area Omogenea, lei ha stanziato oltre 1 miliardo e mezzo di euro per l’attuazione del Piano d’Ambito 2016-2033 e il relativo Piano di Investimenti di SMAT.  Non ripeta gli errori madornali già fatti con la sanità: non consenta che così tanto denaro venga sprecato nelle grandi opere a danno di interventi strategici di prevenzione e cura della risorsa idrica e dell’ambiente, peraltro previsti nel Piano d’Ambito al capitolo  5.1 Obiettivi del Programma degli interventi,  che impegna SMAT a contrastare la siccità e a ridurne le conseguenze

  • contenendo i prelievi di risorsa dall’ambiente;    
  • misurando  l’acqua prelevata ed erogata;
  • contenendo le perdite da acquedotto e da fognatura.

E’ stato fatto? In che misura? In quali tempi?

Lei non può non sapere: a pag. 8 della deliberazione n.598/2016 di approvazione del Piano d’Ambito, si legge testualmente: “DATO ATTO che i Rappresentanti nell'Autorità d'ambito delle Comunità Montane/Unioni Montane e delle Aree Territoriali Omogenee hanno provveduto alla consultazione degli Enti Locali da cui sono stati espressi, ai sensi dell'art. 19 della Convenzione Istitutiva dell'Autorità d'ambito per l'Organizzazione del servizio idrico integrato”.

Per non arrivare impreparati, come è stato per l’emergenza sanitaria, anche alla probabile prossima emergenza idrica, la sollecitiamo ad attivarsi tempestivamente affinché il suo Consiglio Comunale richieda, attraverso il proprio Rappresentante nell’ATO3, che l’Autorità d’Ambito (che non si riunisce dal 19 dicembre 2019) si occupi al più presto delle misure necessarie a scongiurare l’emergenza idrica imminente e ad attenuarne il più possibile le conseguenze.

Torino, Aprile 2020

 

Orco can che storia!

Dettagli
Crisi idrica
10 Ottobre 2019

Orco, che video!
Prendetevi 10 minuti per conoscere la storia di un torrente delle nostre valli, l’Orco.
Non certo un ragazzino, il nostro Orco: Plinio il Vecchio lo citava già nel suo trattato di storia naturale, quasi 2000 anni fa!

In 20 secoli ne possono accadere di cose brutte ad un torrente, eppure nulla è paragonabile al rischio che corre oggi, da quando - tra centraline e acquedotti - usiamo le sue acque oltre i limiti naturali, non per necessità ma per volontà di fare profitti.

Ma l’Orco non si dà per vinto e lancia il suo appello a chi pensa che il Creato sia la nostra Casa Comune e non una merce, a chi sa che lo spreco d’acqua è un’ipoteca sulla vita dei nostri figli.

Acqua:

- Non sprecarla

- Non inquinarla

- Condividila, ne siamo i custodi, non i padroni

 

Il Forum italiano dei movimenti per l'Acqua aderisce allo Sciopero Globale per il Clima del 27/9

Dettagli
Crisi idrica
24 Settembre 2019

globalstrike

Per il diritto all'acqua, per il diritto al clima, per il diritto al futuro!
Tutte e tutti in piazza per lo Sciopero Globale per il Clima

Oggi i cambiamenti climatici rappresentano una crisi ambientale collettiva e globale, e minacciano il godimento di molti diritti umani fondamentali, compreso il diritto all'accesso all'acqua.

L'emergenza idrica è oramai un'evidenza conclamata, con effetti nefasti sulla disponibilità per uso umano, sull'agricoltura e più in generale sull'ambiente.

E' evidente come la crisi idrica globale sia dovuta principalmente alla scarsità dell’acqua potabile e di quella utilizzabile dal punto di vista umano e socio-ambientale. Scarsità “man-made”, cioè prodotta dall’uomo, a partire dall'alterazione del ciclo idrico. Infatti, all'emergenza climatica globale si somma da oltre vent'anni un sistema di gestione votato al profitto e a logiche di mercato che non ha dimostrato alcun interesse alla conservazione quali-quantitativa dell'acqua, non riduce le perdite delle reti e aumenta costantemente il suo consumo.

Gli studi scientifici confermano che il processo di riscaldamento globale provocherà un incremento del fenomeno dell’evaporazione degli oceani e dell’acqua sulla terraferma, intensificando e accelerando il ciclo dell’acqua. Tali cambiamenti saranno accompagnati da nuovi regimi pluviometrici e da eventi meteorologici sempre più estremi (alluvioni e piogge flash), tra l'altro su suoli sempre più cementificati e aridi, che non potendo trattenere l'acqua, tendono a farla tornare velocemente in mare ed evaporare.
La comunità scientifica converge sul fatto che le zone aride diventeranno più aride e quelle umide diventeranno più umide, con importanti conseguenze per la distribuzione della produzione agricola.
Secondo il quinto rapporto del IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) per ogni incremento di 1°C della temperatura terrestre, un ulteriore 7% della popolazione mondiale vedrà ridursi del 20% la propria disponibilità di risorse idriche.
Secondo l'UNHCR, da qui al 2050, oltre 250 milioni di persone saranno costrette a migrare a causa delle condizioni meteorologiche estreme.
Per una gran parte delle persone che vivono nei paesi del Sud del mondo, le proiezioni relative al surriscaldamento globale e al relativo cambiamento del clima indicano una minore sicurezza dei mezzi di sussistenza, una maggiore vulnerabilità alla fame e alla povertà, un peggioramento delle disuguaglianze sociali e un maggiore degrado ambientale.

Con questa consapevolezza salutiamo con grande piacere le straordinarie mobilitazioni di questi giorni e dei mesi passati che a livello globale hanno visto scendere in piazza milioni di giovani per denunciare l'inefficacia delle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e rivendicare l'urgenza di azioni adeguate per garantire la giustizia climatica e sociale, oltre a pretendere il diritto al futuro.

Per queste ragioni come movimento per l'acqua annunciamo che aderiamo allo Sciopero Globale per il Clima in programma il prossimo 27 settembre e saremo al fianco delle ragazze e dei ragazzi di Fridays For Future che daranno vita a diverse mobilitazioni in molte città italiane.

Con lo stesso spirito ribadiamo il nostro sostegno alla campagna “Giudizio Universale” che punta a chiamare in causa lo Stato per inadempienza rispetto alle politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici con conseguente violazione di alcuni diritti fondamentali.

Per il diritto all'acqua, per il diritto al clima, per il diritto al futuro!

Roma, 25 Settembre 2019.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

Valle Orco : Acquedotto nuovo e spreco idrico del 35%

Dettagli
Crisi idrica
24 Aprile 2019

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Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

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Acquedotto Valle Orco: 'Basta che sia….’

Le cartoline illustrate sotto forma di slide del progetto dell’Acquedotto, presentate a Rivarolo un anno fa si sono arricchite della Convenzione tra SMAT-Iren-Regione Piemonte e ATO3 a nome e per conto dei 307 Comuni del nostro territorio .

Smat non ha prodotto alcun dato tecnico e ambientale a dimostrazione che la nuova opera è più utile del totale rifacimento, meno costoso, della rete idrica dei Comuni della Valle Orco che perde il 35% dell’acqua prelevata.
Nessuno degli attuali prelievi, da pozzo o da sorgente, verrà dismesso, quindi il nuovo prelievo di acqua si andrà ad aggiungere a quelli esistenti.
Nella attuale rete idrica dei Comuni andrà quindi a perdersi e non arriverà agli utenti finali anche un terzo dell'acqua della nuova captazione potabilizzata a Locana in un impianto super innovativo e super costoso.
Anche se il cloro non verrà immesso nel nuovo potabilizzatore, sarà comunque immesso nei vetusti serbatoi delle reti idriche comunali.
Il dimensionamento dell’impianto è basato su dati del 2006, ma da allora i consumi  d’acqua sono diminuiti, e l’acqua complessivamente immessa in rete, tra vecchie e  nuove fonti, supera il fabbisogno stimato e non si capisce che fine faccia.

….. un anno dopo

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Altri articoli …

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  2. Osservazioni sul Piano di Tutela delle Acque - Revisione 2018
  3. Acquedotto Valle Orco: 'Basta che sia'
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