(ANSA) - AOSTA, 18 NOV - Non troverà applicazione in Valle d'Aosta la privatizzazione dell'acqua prevista dal decreto legge Ronchi su cui oggi la Camera ha votato la fiducia posta dal Governo. 

Il servizio idrico integrato è stato infatti classificato dalla normativa regionale valdostana "privo di rilevanza economica". "'Tale caratteristica - spiega Jean Barocco, presidente del Bacino imbrifero montano Dora Baltea, autorita' d'ambito del servizio idrico integrato - era già stata espressa da un provvedimento della Giunta regionale nel 2007, nel quale si stabiliva che il servizio idrico integrato è privo di rilevanza economica, in quanto viene erogato in condizioni tali da non incidere sugli scambi al di fuori del contesto locale". 

La determinazione era stata assunta dalla Governo regionale - ha aggiunto Barocco - "valutando una elaborata serie di dati, che dimostrano come la nostra regione sia caratterizzata da una complessità territoriale, insediativa, condizionata fortemente dalla fluttualità della popolazione, tipiche delle località montane, che determinano l'impossibilità oggettiva di far ricadere il servizio idrico in un servizio a rilevanza economica". (SEGUE).
 
(ANSA) - AOSTA, 18 NOV - In Valle d'Aosta la riforma del servizio Idrico integrato, prevista dalla LR 27/99, dispone l'aggregazione dei 74 comuni valdostani in 7 sotto ambiti territoriali, all'interno dei quali vi è una gestione unitaria del servizio. Ad oggi si sono istituiti 3 sotto ambiti (Monte Cervino, Evançon, Valdigne) e altri due sono nelle fasi finali dell'approvazione del piano preliminare di sotto ambito (Grand Combin e Mont Rose). 

"Proprio per concorrere al miglioramento e alla omogeineizzazione della qualità delle infrastrutture necessarie al buon funzionamento delle reti e per migliorare la qualità delle acque - spiega ancora Barocco - la Regione, di concerto con tutti gli enti locali, ha approvato nel corso del 2008 la legge regionale sulle Disposizioni per l'avvio del servizio idrico integrato e il finanziamento di un programma pluriennale di interventi nel settore dei servizi idrici attraverso la quale vengono messi a disposizione per i prossimi anni 180 milioni di euro per il finanziamento di interventi di realizzazione di impianti di depurazione, ammodernamento delle reti acquedottistiche e fognarie, miglioramento della qualità delle acque". "Il risvolto estremamente importante per i cittadini di questa legge - aggiunge il presidente del Bim - è che permetterà di realizzare importanti interventi strutturali, senza però far ricadere i relativi costi nella tariffa del servizio idrico". 

Il Piano pluriennale di intervento e il primo programma stralcio nel settore dei servizi idrici predisposto dal Dipartimento Difesa del suolo e Risorse idriche, in accordo con il Consorzio Bim, sarà prossimamente all'esame della Giunta regionale e al parere del Cpel ai fini della successiva approvazione definitiva. (ANSA). 
 
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