Il 12 e il 13 giugno 2011 ventisette milioni di persone aventi diritto al voto hanno sancito che sull’acqua non vi devono essere profitti e che l’acqua deve rimanere fuori dal mercato.
L'attenzione dei cittadini chieresi sul tema si è manifestata anche nella partecipazione di oltre 17.000 cittadini al voto referendario del 12 e 13 Giugno.
Tuttavia, fino a questo momento emerge un quadro generale di disattenzione nei confronti della volontà referendaria e di mancata applicazione degli esiti referendari.
In questo momento le tariffe del servizio idrico integrato devono necessariamente tenere conto dell'esito del 2° referendum e di quanto sancito dalla Corte costituzionale in merito che con sentenza n. 26 del 2011 ha dichiarato direttamente applicabile l’abrogazione della norma in questione, quindi, immediatamente operativa senza bisogno di nessun altro intervento legislativo o ministeriale.
Le tariffe che prevedono ancora la “remunerazione del capitale investito” sono una appropriazione indebita che non solo determinano una danno al cittadino, ma contraddicono un principio fatto proprio dalla volontà referendaria di 27 milioni di persone che hanno richiesto l'eliminazione di elementi di profitto dalla gestione dei servizi idrici integrati.
Per tale ragioni vi invitiamo al consiglio comunale aperto che si terrà martedì 17 gennaio alle ore 19 presso la Sala della Conceria in via Conceria 2, Chieri per approfondire le vicende post-referendarie chiedendo all'amministrazione chierese di farsi carico di un intervento pubblico nelle sedi appropriate per rendere effettivi i risultati referendari.
Comunicato Stampa - Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Ormai da giorni il Presidente del Consiglio Monti e i suoi ministri parlano di privatizzazioni alludendo anche ad un intervento sul servizio idrico. Ultimi in ordine di tempo il sottosegretario Polillo secondo cui il referendum è stato “un mezzo imbroglio” e il sottosegretario Catricalà che ha annunciato “modifiche che non vadano contro il voto referendario” alla gestione dell'acqua.
Diciamo chiaramente a Monti, Passera, Catricalà e Polillo che non esiste nessuna liberalizzazione del servizio idrico che rispetti il voto referendario: il 12 e 13 giugno scorsi gli italiani hanno scelto in massa per la gestione pubblica dell'acqua e per la fuoriuscita degli interessi privati dal servizio idrico.
Non pensi il Governo Monti con la scusa di risanare il debito di poter aggirare il voto referendario con trucchi e trucchetti, 27 milioni di italiani si sono espressi per la ripubblicizzazione del servizio idrico e questo ci aspettiamo dal Governo nei prossimi giorni.
Saremo molto attenti alle prossime mosse del Governo Monti sul fronte delle liberalizzazioni, non permetteremo che la volontà popolare venga abbattuta a colpi di decreto, di Antitrust o di direttive europee in stile Bolkestein. Metteremo in campo ogni strumento utile alla difesa dei referendum, a partire dalla campagna di obbedienza civile lanciata da noi del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
L'applicazione dei referendum è la prima e la più urgente emergenza democratica nel nostro paese, per questo il Forum chiede, come già fatto e sinora senza risposta, un incontro urgente con il Presidente del Consiglio Mario Monti. Nel contempo chiede a tutte le realtà che hanno sostenuto i referendum, ai partiti che da fuori o dentro il Parlamento hanno dato indicazione per il “Sì” ai referendum di giugno, di prendere da subito una netta posizione in difesa del voto democratico del popolo italiano.
Firmiamo l'appello "Giù le mani dall'Acqua e dalla Democrazia" per chiedere al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa.
Comitato Acqua Pubblica Chieri