Con la deliberazione di iniziativa popolare per la trasformazione di SMAT in azienda speciale consortile di diritto pubblico, presentata al Consiglio comunale il 23 luglio 2012, migliaia di cittadini torinesi chiedevano il rispetto della volontà popolare espressa dal voto referendario del giugno 2011e la gestione pubblica dell’acqua, senza scopo di lucro.
L’esame della delibera ha avuto un iter lungo e defatigante, nonostante l’impegno del presidente della VI Commissione consiliare competente e l’assidua partecipazione del Comitato Acqua Pubblica Torino.
Una volta giunta al voto del Consiglio comunale, la delibera ha subito significative mutilazioni e un rinvio di tre mesi per verificare ulteriormente fattibilità e condizioni della trasformazione che mai, in nessun altro caso – e ve ne sono stati di meritevoli - il Consiglio comunale ha mai richiesto in precedenza.
Dodici milioni di persone affidano i propri risparmi a Poste Italiane, attraverso i libretti di risparmio postale e i buoni fruttiferi postali.
La massa di questi risparmi – oltre 220 miliardi di euro - viene raccolta dalla Cassa Depositi e Prestiti - CDP, che, dalla sua nascita nel 1850 e fino al 2003, li utilizzava per finanziare a tasso agevolato gli investimenti degli Enti Locali.
Nel 2003, la Cassa Depositi e Prestiti è stata privatizzata cedendo il 30% delle azioni alle fondazioni bancarie.
Oggi 17 aprile è in corso di approvazione il bilancio 2012 CDP che viene a confermare quanto sosteniamo da tempo: con la privatizzazione, la tipica funzione pubblica di CDP è degenerata in
- investimenti ad esclusivo scopo di lucro (le Fondazioni bancarie in dieci anni hanno incassato pro fitti annuali del 10-12%), - i fi nanziamenti agli enti locali si sono ridotti ma sono aumentati i tassi di interesse ai livelli di mercato contribuendo così, assieme all’irrigidimento del patto di stabilità interno, al progressivo blocco della attività e funzione sociale dei Comuni
ORA LA CDP HA ESCOGITATO NUOVE FORME DI SPECULAZIONE: UTILIZZA I NOSTRI RISPARMI PER ACQUISTARE DAI COMUNI PIENI DI DEBITI I LORO IMMOBILI E SERVIZI PUBBLICI DA RIVENDERE POI AI PRIVATI
IL 17 APRILE 2013 CPD TENTA IL COLPO A TORINO, VIA GIOLITTI 36 CON I SINDACI E ASSESSORI AL BILANCIO DEI NOSTRI COMUNI
TORINO NON SI VENDE
Salviamo i nostri risparmi affidati alle Poste perché siano destinati ad investimenti che portino benessere, lavoro, sicurezza
RIPRENDIAMOCI LA CASSA
si apra una discussione pubblica e partecipativa sul ruolo della Cassa Depositi e Prestiti, fi nalizzata a restituirle la funzione sociale di sostegno agli enti locali e alla riappropriazione sociale dei beni comuni, e di supporto alla riconversione ecologica e sociale dell’economia.
Il 12 e 13 Giugno 2011, dopo molti anni, i referendum sono tornati ad essere lo strumento di democrazia diretta che la Costituzione garantisce. La maggioranza assoluta delle italiane e degli italiani si è espressa a favore della fuoriuscita dell'acqua da una logica di mercato e di profitto: un'indicazione chiara circa la direzione da percorrere nel futuro in tema di garanzie sociali, diritti collettivi e gestione dei beni comuni.
A oggi, trascorsi quasi due anni dalla vittoria referendaria, i Governi che si sono succeduti non hanno compiuto nessun passo in tale direzione, bensì diversi sono stati i provvedimenti, approvati e/o proposti, che muovono in direzione opposta.
A livello torinese, all’inerzia dei Consigli comunali e provinciale, ha supplito l’iniziativa dal basso dei cittadini/elettori con la Proposta di deliberazione d’iniziativa popolare per la trasformazione di SMAT SPA in Azienda speciale consortile di diritto pubblico per metterla al riparo dalla privatizzazione.
Sostenuta da migliaia di firme di torinesi, è stata presentata in Comune il 23 luglio 2012 e sarebbe finita in un cassetto se il Comitato promotore non avesse premuto e sollecitato la sua discussione e approvazione. Un iter stanco di sei mesi, nell’indifferenza della maggior parte dei consiglieri comunali e con l’ostilità manifesta del vice sindaco Dealessandri e dei suoi uffici, ha portato al voto del 4 marzo quando – un improvviso colpo di mano del PD – ha mutilato la delibera con 12 emendamenti e imposto altri tre mesi di “verifica”.
Il Comitato promotore ha chiesto al Sindaco di essere coinvolto in questa “verifica” ma, nonostante le rassicurazioni del primo cittadino, sono già passati 30 dei 90 giorni previsti, e tutto tace.
È ancora una volta evidente che i privatizzatori al governo della nostra città si rifiutano di rispettare la volontà popolare espressa da 383.651 torinesi che hanno votato Si all’acqua pubblica nel referendum del 12-13 giugno 2011 e dalle migliaia che hanno sottoscritto la delibera di iniziativa popolare di trasformazione di SMAT in Azienda di diritto pubblico per dare attuazione al voto referendario.
Come può Biennale Democrazia ignorare l’esistenza del Movimento dell’Acqua Pubblica, l’esito dei referendum del giugno 2011 e la volontà di 27 milioni di italiani/e ?
Il nostro voto va rispettato
Ancora una volta, anche a Torino
si scrive acqua e si legge democrazia
Comitato provinciale acqua pubblica Torino – via Mantova 34 – 10153 Torino