Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua - Comitato Acqua Pubblica Torino
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Programma di governo della Sindaca di Torino - Osservazioni e proposte
Rileviamo che il Programma di governo 2016-2021 della sindaca Appendino dedica solo una breve frase alla politica dell’acqua a pag 32: “sancire una proprietà e gestione interamente pubblica e partecipativa dell'acqua, senza scopo di lucro” riassumendo in modo incompleto quanto già stabilito dall’Art.80 dello Statuto della Città che per essere attuato richiede la trasformazione di SMAT in Azienda di diritto pubblico.
Il Programma si dilunga in azioni di breve, medio, lungo periodo per molti temi, ad es. per la qualità dell’aria, il piano del verde, la tutela degli animali, ecc. ma nulla dice in merito al governo del nostro SII Servizio Idrico Integrato, né è prevista una delega assessorile per le politiche dell’acqua.
Riteniamo indispensabile che la Sindaca Appendino espliciti almeno le grandi linee di governo del SII del nostro territorio, le sue finalità coerenti con gli indirizzi di politica ambientale, idrica, economica e sociale, affermati e ribaditi in questi ultimi anni non solo dalle normative europee, nazionali e locali, ma anche
- dalla Risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ha dichiarato l’accesso all’acqua un diritto umano universale..
- dalla volontà popolare espressa nell’esito referendario del 12-13 giugno 2011
- dal documento conclusivo di COP 21 approvato anche dall’Italia nel novembre scorso a Parigi, secondo il quale la soluzione al caos climatico e al riscaldamento globale si trova anche nella tutela e nella salute dei cicli locali di acqua.
Si prenda finalmente atto che Torino ha inquinato irrimediabilmente il suo ciclo locale dell’acqua : dalla sua falda acquifera non si può più estrarre una sola goccia d’acqua che non sia contaminata da ogni sorta di veleni. La Città è quindi tributaria del proprio approvvigionamento idrico alle nostre montagne (e persino al fiume PO). La sua politica dell’acqua non può quindi prescindere dall’Area Metropolitana.
In questo contesto è prioritario porre fine allo spreco idrico in atto, smisurato e irresponsabile, devastante per l’ambiente, per l’ economia delle nostre valli e per la bolletta degli utenti: nel 2013 sono stati prelevati 337 milioni di metri cubi d’acqua, 162 milioni di metri cubi in eccesso a fronte di un fabbisogno di 175 milioni di metri cubi.
Il Comune di Torino e i Comuni che già si sono attivati a questo fine, assumano un ruolo propulsivo affinché sia messo in cantiere un vasto programma di opere indispensabili e urgenti per tutelare la risorsa idrica, l’ambiente, la qualità dell’acqua, e attuare efficacemente sia il risparmio idrico sia quello della stessa bolletta, privilegiando quindi:
* la definizione delle aree di salvaguardia per tutte le 1669 captazioni esistenti, inserendo i misuratori sui prelievi idropotabili per evitare emungimenti dannosi alla falda,
* la drastica riduzione dei volumi di acqua prelevata dai 350.000.000 metri cubi/anno attuali ai circa 170-180.000.000 metri cubi/anno effettivamente necessari a servire tutta l’utenza dell’area metropolitana,
* la sostituzione delle tubazioni colabrodo, di quelle in cemento-amianto e delle fognature obsolete.
Si tratta di interventi veramente strategici, molto meno costosi delle grandi opere previste dal Piano d’Ambito, non richiedono coperture finanziarie ardite come l’emissione di obbligazioni proposta da SMAT, e non provocano l’aumento del 41% delle tariffe fino al 2033.
Chiediamo quindi che nel Programma della Sindaca di Torino siano inserite queste misure di BUON GOVERNO del Sistema Idrico Integrato torinese.
Ne consegue che la struttura giuridica di SMAT più coerente per il raggiungimento di queste finalità e per l’attuazione dell’Art. 80 dello Statuto di Torino, è quella di Azienda speciale consortile di diritto pubblico che chiediamo venga esplicitamente dichiarata come obiettivo della Sindaca e della sua maggioranza al governo della nostra Città.
Torino, 26 luglio 2016