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Questa fulminante battuta, diffusa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, ci ricorda quanto il concetto di “Beni Comuni”, benché appena emerso all'attenzione generale, si veda già abusato e inflazionato.
Il Convegno del 14 giugno propone una serie di esperienze su cui riflettere per restituire ai Beni Comuni il loro vero significato e non rimanere intellettualmente disarmati di fronte agli “amici-nemici” dei Beni Comuni.
Non a caso la riflessione è avviata Torino, dove i Consigli comunale e provinciale da una parte hanno respinto la proposta popolare di trasformare SMAT S.p.A. in ente di diritto pubblico e dall’altra hanno apportato modifiche allo Statuto e ai Patti Parasociali, mantenendo però la forma della giuridica della società per azioni e rendendo di fatto impossibile qualsiasi forma di gestione partecipativa.
Nel frattempo, l’abolizione delle Province, sostituite in diversi territori dalle Città Metropolitane, provoca un rilevante arretramento della democrazia sul piano istituzionale e un’oggettiva diminuzione del potere e del ruolo dei Comuni minori rispetto al Comune capoluogo.
A una parvenza di democrazia si riduce quindi la semplice rappresentanza dei cittadini utenti negli organismi di gestione di un Ente pubblico erogatore di servizi collettivi.
Solo la gestione partecipativa preserva l’Azienda pubblica dalle degenerazioni tristemente note e trasforma il Bene in un vero e proprio “Bene Comune”.
Ciò implica una partecipazione diretta da parte degli abitanti e dei lavoratori alla pianificazione e alla gestione con criteri di solidarietà (accesso) equità (secondo i bisogni) tutela (contro gli sprechi) conservazione della risorsa naturale (per le generazioni future) e dell’ambiente … e non solo il Panda è in salvo.
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I proventi della sottoscrizione ci aiuteranno a sostenere le ingenti spese legali per la difesa dei beni comuni.
Puoi trovare i biglietti ai banchetti, alle nostre riunioni (guarda il calendario) o scrivendo ad
Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
Via Mantova 34 - 10153 Torino
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Avevamo cercato il dialogo, offerto tutta la nostra collaborazione per costruire un’Azienda pubblica sana ed efficiente, partecipativa, senza scopo di lucro e rispondere così alla volontà popolare espressa nel Referendum del 12 e 13 giugno 2011.
In questi tre anni, la maggioranza di centro sinistra al Comune di Torino ha respinto ogni possibilità di dialogo e ha frapposto continui ostacoli, sempre più capziosi e pretestuosi, per affossare la delibera di iniziativa popolare che applicava il referendum e metteva SMAT al riparo dalla privatizzazione.
Accesso alla giustizia amministrativa: A(c)quale costo? - un contributo del Comitato Acqua Pubblica Torino
Leggi la Sentenza del Consiglio di Stato
Leggi la Sentenza del TAR Piemonte
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