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Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

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La Stampa di domenica 2 ottobre 2016 (primo e secondo articolo)

dà notizia di quello che appare come l’avvio della

Privatizzazione strisciante di SMAT


Molti di noi avevano creduto che Chiara fosse l’alternativa a quel Sistema Torino che ha provocato miliardi di passivo nel bilancio comunale. Avevano pensato che avere la maggioranza assoluta del Consiglio comunale le consentisse di avviare il cambiamento, di deliberare in coerenza con il suo programma elettorale fondato sulla partecipazione, a sostegno di uno sviluppo economico in armonia con l’ambiente, a tutela dei beni comuni che garantiscono l’equità e la solidarietà tra le generazioni, i sessi, gli strati sociali.

Sta succedendo il contrario, lo dimostrano le scelte di governo dell’acqua, gestita come merce e non come bene comune, alla pari delle precedenti maggioranze.

PD – M5S dov'è la differenza?

 

Fin dal 2008, nel suo programma a medio termine, Chiamparino si proponeva di “estrarre valore dalle aziende municipali” incassandone gli utili e preparando la loro privatizzazione, escludendo per il momento solo l’acqua. Fassino ha portato avanti quel disegno vendendo le Aziende di Servizi della città, tranne l’acqua.
La nostra delibera d’iniziativa popolare che doveva attuare la volontà popolare scaturita dal Referendum del 2011, è stata stravolta dall’allora maggioranza di centro sinistra che ha detto NO alla trasformazione di SMAT in azienda di diritto pubblico. Aveva però confermato che la proprietà di SMAT è totalmente pubblica e stabilito che gli utili non sono più distribuiti ai Comuni soci ma rimangono in azienda per finanziare gli investimenti (o diminuire le bollette).

Appendino era appena insediata che la sua maggioranza ha detto subito NO alla trasformazione di SMAT. Ora il PD esprime il suo preventivo consenso a prosciugare le risorse economiche di SMAT, prelevando dalle sue riserve una decina di milioni di euro, per tappare i buchi del bilancio comunale. Continua così una truffa ai cittadini che con la bolletta non pagano solo “tutti i costi del servizio idrico”, come prescrivono le leggi italiane ed europee, ma anche un surplus destinato ai Comuni Soci, per scopi che nulla hanno a che vedere con l’acqua.

Dov’è la tanto declamata trasparenza?

Se SMAT ricava così tanti soldi da potersi permettere di sanare il buco di bilancio di Torino (o di pagare il verde urbano come vorrebbe l'ex assessore Lavolta) allora vuol dire che stiamo pagando il servizio idrico integrato ben di più del necessario. Vuol dire che la bolletta serve anche per scopi diversi da quelli del Servizio Idrico, che il bilancio del Comune è quanto meno opaco sotto questo aspetto.
Così facendo si vanno ad intaccare le riserve di SMAT, mettendo a rischio la stabilità finanziaria dell'azienda... Come non temere che in un futuro non molto lontano, una volta prosciugate le risorse interne, i debiti di SMAT diventino insostenibili: ed ecco create le condizioni per venderla ai privati.

14 ottobre 2016 Assemblea dei Comuni soci SMAT

Invitiamo i consiglieri comunali di Torino e dei Comuni soci SMAT ad applicare l’Art 42 del TUEL – Testo Unico Enti Locali, approvando una delibera d’indirizzo che impegni i loro rappresentanti nell’Assemblea del 14 ottobre a

non intaccare le riserve economiche di Smat.
non cedere ai ricatti governativi
ribellarsi ai vincoli del Patto di in-stabilità!

Non è questione di tamponare un'emergenza, le politiche neoliberiste del governo PD tolgono ossigeno agli Enti Locali per dare in mano ai privati beni e servizi. I Comuni rivendichino il loro ruolo di governo locale dicendo NO a questo disegno, dicendo NO alla de-forma accentratrice della Costituzione.

Torino, 2 ottobre 2016