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Video e atti della conferenza disponibili:
Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
Via Mantova 34 - 10153 Torino
Tel. 388 8597492
Acquedotto Valle Orco: 'Basta che sia….’
Le cartoline illustrate sotto forma di slide del progetto dell’Acquedotto, presentate a Rivarolo un anno fa si sono arricchite della Convenzione tra SMAT-Iren-Regione Piemonte e ATO3 a nome e per conto dei 307 Comuni del nostro territorio .
Smat non ha prodotto alcun dato tecnico e ambientale a dimostrazione che la nuova opera è più utile del totale rifacimento, meno costoso, della rete idrica dei Comuni della Valle Orco che perde il 35% dell’acqua prelevata.
Nessuno degli attuali prelievi, da pozzo o da sorgente, verrà dismesso, quindi il nuovo prelievo di acqua si andrà ad aggiungere a quelli esistenti.
Nella attuale rete idrica dei Comuni andrà quindi a perdersi e non arriverà agli utenti finali anche un terzo dell'acqua della nuova captazione potabilizzata a Locana in un impianto super innovativo e super costoso.
Anche se il cloro non verrà immesso nel nuovo potabilizzatore, sarà comunque immesso nei vetusti serbatoi delle reti idriche comunali.
Il dimensionamento dell’impianto è basato su dati del 2006, ma da allora i consumi d’acqua sono diminuiti, e l’acqua complessivamente immessa in rete, tra vecchie e nuove fonti, supera il fabbisogno stimato e non si capisce che fine faccia.
….. un anno dopo
Mercoledì 27 marzo 2019, la Conferenza dei Rappresentanti di Egato4 Cuneese, ha votato la delibera di affidamento del SII in provincia di Cuneo per i prossimi 30 anni, a CoGeSi, società Consortile totalmente pubblica.
Dal 1° luglio 2019 il gestore unico CoGeSi subentrerà agli attuali gestori totalmente pubblici (ACDA, SiSi, CALSO, Infernotto). Per i comuni attualmente gestiti da aziende miste o private il percorso sarà un po' più lungo: ci vorranno circa 15 mesi per concludere le procedure di subentro adottate dall’autorità nazionale ARERA. Stabilito il Valore Residuo di subentro da versare ai gestori uscenti a copertura dei costi di investimento non ancora ammortizzati, il nuovo gestore avrà sei mesi di tempo per regolare i pagamenti ed altri tre per subentrare operativamente. Il tutto si dovrà concludere entro il 31 dicembre 2020.
Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
Via Mantova 34 - 10153 Torino
Tel. 388 8597492
La dottoressa Rosanna ZAPPASODI del Tribunale di Torino, terza Sezione, ha stabilito con sentenza n. 1408/2019 pubbl. il 22/03/2019 RG n. 1391/2018, un precedente storico, per ora limitato agli utenti del servizio idrico fornito da SMAT, ma che con un po’ di buona volontà giudiziaria potrà essere esteso ad ogni sorta di commercio di beni e servizi.
Il fatto
Nel 2014 SMAT aveva cominciato ad addebitare in bolletta 46 milioni di euro per consumi NON effettuati prima del 2012. Davanti alla Giudice di Pace si è giustificata dicendo che quei soldi erano stati spesi negli anni precedenti ma non erano stati conteggiati e che doveva recuperarli per equilibrio di bilancio.
Nemmeno l’imprenditore più spregiudicato aveva osato finora chiedere a un cliente di pagargli con anni di ritardo un costo che non gli aveva conteggiato al momento della vendita del prodotto. Infatti la Giudice di Pace di Torino aveva detto NO, non si può, e condannato SMAT a restituire i soldi.
Il ricorso di Smat al Tribunale è stato invece accolto dalla giudice Rosanna ZAPPASODI della Terza Sezione, secondo la quale SMAT non deve avere passivi di bilancio e Pantalone deve pagare.
Come negare d’ora in poi analoghe possibilità a qualsiasi azienda con bilanci traballanti?
Non è questa la SMAT che vogliamo
con dirigenti che non sanno nemmeno programmare entrate e spese e, forti del monopolio naturale, fanno il bello e brutto tempo con le nostre bollette dell’acqua con la complicità di ARERA, l’Autorità nazionale che determina le tariffe, istituita e pagata dalle aziende idriche private e pubbliche del nostro Paese … che scaricano in bolletta anche questi costi, secondo noi non dovuti, pur di distribuire più utili ai soci.
Ecco perché è necessario e urgente togliere l'acqua dal mercato trasformando SMAT in Azienda di diritto pubblico, a gestione partecipativa, senza scopo di lucro.
Torino, 25 marzo 2019
C I T T À D I T O R I N O --- ORDINE DEL GIORNO N. 8
Approvato dal Consiglio Comunale in data 11 marzo 2019
OGGETTO: PROPOSTA AL PARLAMENTO PER IL SUPERAMENTO DELLA AUTORITÀ DI REGOLAZIONE PER L'ENERGIA, RETI E AMBIENTE NELLE FUNZIONI DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO.
Il Consiglio Comunale di Torino,
PREMESSO CHE
- originariamente (Legge n. 481/1995) fu istituita l'autorità per l'energia elettrica e il gas naturale (AEEG) cui venne annessa la funzione di regolazione del servizio idrico integrato (D.L. n. 201/2011) così assumendo la denominazione AEEGSI e infine quella di regolazione della gestione dei rifiuti (Legge n. 205/2017) attuale ARERA. Tale Autorità è nei principi un organismo di regolazione del sistema di gestione delle utility svolgendo una funzione di controllo sui gestori dei servizi e determinando i criteri di formazione delle tariffe, indirizzandole alla economicità e alla tutela dell'utente, non ai profitti del gestore
- nei fatti, fin dal 2018 il Forum italiano dei movimenti per l'acqua ha avviato una campagna per lo scioglimento di Arera, chiedendo non venisse rinnovato il Collegio di gestione che, invece, si è insediato il 9 agosto 2018 e resterà in carica per sette anni. Le obiezioni mosse dal Forum, al punto di promuovere la campagna, riguardano i rilevanti oneri di funzionamento, sia per la logistica (acquisizione di immobili per uffici a Roma e a Milano per circa 41 milioni di Euro), sia per le consulenze e collaborazioni professionali, sia per i compensi ai componenti del Collegio e dei revisori dei conti;
- oltre il conto economico, ciò che più pare in contraddizione con lo spirito del referendum per l'acqua del 12-13 giugno 2011 riguarda il mancato rispetto della abrogazione del comma 1 dell'articolo 154 del Decreto legislativo n. 152/2006 ovvero "adeguatezza della remunerazione del capitale investito";
RICORDATO CHE
- nella logica referendaria, condivisa dall'esito, la gestione del servizio idrico integrato non deve avere scopo di lucro e l'eventuale avanzo di amministrazione e cioè gli eventuali utili delle aziende di gestione dovrebbero essere impiegati per qualificare le reti di distribuzione e alleggerire la compartecipazione degli utenti tramite le tariffe. In realtà per determinazione del Collegio di Arera la denominazione "remunerazione del capitale investito" è stata trasformata in "oneri finanziari del gestore". Sui diretti interessi degli utenti grava inoltre l'avallo a metodi di calcolo delle tariffe, ove si è consentito che il contrasto e il contenimento delle morosità ricada sugli utenti paganti ai quali viene anche addebitata - sotto forma di "conguaglio" - una quantità d'acqua non consumata rispetto alle previsioni del gestore;
- nel ricordare che l'acqua è un bene primario che deve essere accessibile, pertanto le morosità dovrebbero essere valutate in quanto colpevoli o incolpevoli, allo stato e con il beneplacito di Arera in tariffa non vengono addebitate e redistribuite le effettive perdite per mancati incassi, bensì in base a una percentuale calcolata sul fatturato del gestore;
SOTTOLINEATO CHE
- gli Enti Locali svolgono una funzione di indirizzo e di controllo nell'ambito delle sedi deputate alla programmazione del servizio idrico integrato;
- le argomentazioni sopra richiamate coinvolgono le responsabilità politiche dei Comuni nonché i loro concreti e contingenti comportamenti, ad esempio nella adesione alla redistribuzione degli utili da parte del soggetto gestore;
NEL CONDIVIDERE
le motivazioni della campagna del Forum italiano dei movimenti per l'acqua;
INVITA
Il Governo e il Parlamento presso i quali è aperta la discussione sulla gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque a condividere le proposte di trasferimento delle competenze di ARERA in merito alla regolazione e al controllo dei servizi idrici presso il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio del mare, senza oneri aggiuntivi.