23 gennaio 2014 - Al TAR Piemonte: siamo cittadini, non sudditi
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Il TAR Piemonte ci considera sudditi, non cittadini,
e ci ammonisce a non rialzare la testa condannandoci a pagare 12.500 euro al Comune di Torino, alla Finanziaria Città di Torino, ad AMIAT, GTT, TRM e IREN
Nel novembre 2011, con un esposto presentato su nostra iniziativa, dieci cittadini torinesi (contribuenti, utenti e lavoratori delle aziende municipali) si erano rivolti al TAR del Piemonte per contestare le scelte fatte dalla Giunta Comunale, relative alla privatizzazione dei servizi pubblici locali: AMIAT, TRM (inceneritore), GTT.
Chiedevano ai giudici, con varie e documentate ragioni, di valutare se quelle scelte, prese con modalità tutt’altro che trasparenti, non avrebbero contribuito a peggiorare la qualità dei servizi resi al cittadino e ad aumentarne i costi.
Nei giorni scorsi il TAR ha sentenziato che i 10 torinesi che ad esso si erano appellati non erano legittimati a farlo perché le delibere di privatizzazione di un servizio non sono impugnabili in quanto non comportano ricadute immediate sul servizio.
Senonchè, dopo la privatizzazione, gli atti del privato di riduzione del servizio per esigenze economiche non possono più essere impugnati, non trattandosi di provvedimenti amministrativi, ma, appunto, di decisioni legittimamente assunte da un imprenditore privato.
Il TAR del Piemonte non pronuncia quindi una sentenza per rispondere alle concrete motivazioni che avevano spinto al ricorso, bensì una sentenza che preclude ai cittadini la possibilità di difendersi da scelte che ritengono per loro dannose.
E per meglio sottolineare il concetto, il TAR del Piemonte infligge ai ricorrenti sanzioni pecuniarie per 12.500 Euro!
Quanto è salata la multa per chi disturba il manovratore!!!
Un manovratore (la Giunta Fassino, con l’avallo della maggioranza del Consiglio Comunale) che, ignorando che Torino è una delle città più inquinate d’Europa
- ha sostanzialmente bloccato la raccolta differenziata per bruciare i rifiuti nell’inceneritore, che sputa fumi e polveri inquinanti e dannose per la salute dei cittadini
- si nasconde dietro il discutibile ritornello della mancanza di risorse, per coprire la totale assenza di un piano strategico per la mobilità urbana e lo sviluppo del trasporto pubblico, indispensabile per soddisfare le esigenze dei torinesi e abbattere le emissioni di gas di scarico
- sta costantemente peggiorando il servizio di trasporto pubblico di superficie, con eliminazione di linee, passaggi diradati, smantellamento graduale della rete tranviaria (non inquinante), ignorando le lunghe attese alle pensiline, i mezzi carichi come carri bestiame, il disagio sopportato dalle persone, soprattutto anziane.
Non ci arrendiano,continueremo a porre le stesse domande:
- Chi, se non i cittadini, può contestare gli atti dei propri amministratori?
- Che giustizia è quella che consente solo a chi ha disponibilità economiche di difendere i propri diritti?
Pensiamo che queste domande siano legittime e vadano fatte, e per questo sosterremo in tutti i suoi successivi sviluppi, anche giudiziari, l’iniziativa dei nostri 10 concittadini e chiediamo fin d’ora condivisione e aiuto, anche economico per il quale stiamo costituendo un fondo “ad hoc”.
Vogliamo credere, nonostante tutto, di vivere in una democrazia.
Vogliamo credere che chi ci rappresenta debba rendere conto del suo agire.
Vogliamo credere che Torino non sia un affare per pochi.
Vogliamo credere che Torino sia dei torinesi
Torino, 23 gennaio 2014
LEGGI l'articolo su il manifesto di domenica 26 gennaio 2014
LEGGI la DELIBERA DI PRIVATIZZAZIONE di AMIAT, GTT e TRM del Comune di Torino (novembre 2011)
LEGGI il testo del RICORSO, al quale sono seguiti ben sette motivi aggiunti
LEGGI la SENTENZA
LEGGI il nostro PRIMO COMUNICATO