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Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

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Tel. 388 8597492

 

 

Al Presidente e Assessori della Giunta Regionale del Piemonte
Ai Consiglieri/e regionali del Piemonte



Oggetto: DDL 87 Assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico


Il Comitato Acqua pubblica Torino, promotore dei referendum del 2011 per la gestione pubblica dell'acqua bene comune, intende con la presente sottoporre all'attenzione del Consiglio regionale alcune riflessioni riguardanti il DDL 87 oggetto di discussione in questi giorni.

L'acqua, fonte di vita e diritto umano universale sancito dall’ONU nel 2010, è risorsa strategica per la sopravvivenza degli esseri viventi e dell'intero pianeta oggi e nel prossimo futuro, soprattutto a fronte dei devastanti impatti del surriscaldamento globale in atto.

Tenendo questo a mente, è inevitabile considerare tale risorsa come bene comune a disposizione della collettività, da gestire con cura e attenzione, preservandone la disponibilità anche per le generazioni future.

Altrettanto inevitabile è considerare che i soggetti che si troveranno a gestire i grandi bacini montani di accumulo di tale preziosa risorsa, oggi come nel prossimo futuro, saranno i detentori di una non meno grande responsabilità con ricadute sull'intera collettività.

In quest'ottica, le finalità dell’art. 1 del DDL 87 si rivelano in tutta la loro limitatezza e inadeguatezza nell'affrontare le sfide che il futuro, anche prossimo, ci pone davanti in termini di qualità della vita se non di sopravvivenza.

Prendere in considerazione solamente e prioritariamente i principi della tutela della concorrenza e la libertà di stabilimento (comma 1) e porsi come primo obiettivo la valorizzazione (leggasi estrazione di valore) della risorsa idrica (comma 2) non solo è limitativo ma alquanto pericoloso.

La corsa all'accaparramento delle fonti idriche in atto in tutto il Paese da parte di soggetti privati e agguerrite multinazionali (prima fra tutte Veolia, oramai inserita in tutte le principali società di gestione del servizio idrico integrato), a cui nemmeno la volontà popolare referendaria è riuscita a mettere freno perché ampiamente disattesa, deve invitare a porre la massima attenzione nel compiere scelte politiche che pongano prioritariamente argine a questa pericolosa deriva.

Il controllo della risorsa idrica è e sarà sempre più determinante nei rapporti di forza tra gli enti pubblici che tutelano gli interessi collettivi e i soggetti privati che perseguono unicamente i propri profitti.

L’esortazione è dunque a migliorare il testo del DDL 87 in questa ottica, in particolare:

1.
ponendo all'art. 1 comma 1 come prioritaria la finalità di garantire l'accesso all'acqua potabile quale diritto umano universale come sancito dall'ONU con risoluzione del 2010;

2. all'art. 1 comma 2 sostituire ‘valorizzazione’ con ‘tutela’ del patrimonio idrico e aggiungere subito dopo le parole ‘patrimonio idrico’ le parole ‘a vantaggio delle generazioni future’;

3. all'art. 4 comma 1 prevedere la possibilità dell'affidamento in concessione dell’uso idroelettrico anche a soggetti di diritto pubblico, almeno laddove sia stato valutato un prevalente interesse pubblico ad un diverso uso delle acque derivate incompatibile in parte con l’uso idroelettrico (vedi art. 3 comma 1);

4. all'articolo 13, comma 1, dopo le parole “limitazioni gestionali” aggiungere le parole  “nonché forme di partecipazione dei cittadini alla formazione delle decisioni…”
5. all'art. 13 comma 1 lett. b) aggiungere ‘a titolo non oneroso’ dopo le parole ‘obblighi di cessione’.

Nella convinzione dell'importanza di quanto sottoposto alla loro attenzione, confidiamo nell’accoglimento delle nostre proposte a tutela della preziosa risorsa per bene della collettività.

Il Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
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tel. 338 859 7492