Comunicato Stampa

 

Coordinamento Torinese Referendum per l’Acqua Pubblica

Questa mattina il Coordinamento Torinese ha presentato la raccolta di firme per i tre referendum sull'acqua che deve restare pubblica: si tratta dell'iniziativa referendaria promossa dalla più grande coalizione sociale che si sia formata negli ultimi anni in Italia. La mobilitazione parte da oggi e contemporaneamente in tutte le piazze d’Italia.

Accanto al Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua - una rete di decine di associazioni nazionali e centinaia di comitati territoriali attivo da 4 anni - si sono aggregati associazioni religiose, reti associative e di movimento, il mondo ecologista e quello sindacale, le associazioni dei consumatori e il coordinamento degli enti locali. Ma, soprattutto, centinaia di comitati di cittadine e cittadini che da anni contrastano nei propri territori le politiche di privatizzazione dell'acqua.

Forti e sentite le parole di Don Luigi Ciotti, primo firmatario dei tre quesiti, che pur impegnato in Sicilia ha voluto esprimere convinta vicinanza all'iniziativa attraverso una lettera all'indirizzo del Coordinamento Torinese letta in conferenza da Davide Mattiello della dirigenza di Libera.

I tre quesiti referendari hanno un obbiettivo preciso che si traduce nello slogan: "Fuori l'acqua dal mercato, nessun profitto dall'acqua!".

Si rivendica il diritto di tutte e tutti a decidere su un bene essenziale come l'acqua.
Contro la norma del governo Berlusconi che obbliga ad aprire ai privati nelle aziende che gestiscono il servizio idrico;

Contro le norme dei precedenti governi che affidano la gestione del servizio idrico a società di capitali, che hanno comportamenti simili a quelli dei privati anche nel caso siano totalmente pubbliche;

Contro le norme che garantiscono il profitto del 7% alle imprese che gestiscono l'acqua.

Il Coordinamento Torinese ha confermato di aver assunto la stessa posizione del Forum Nazionale, che nel comunicato stampa diramato il 21 aprile ha dichiarato pubblicamente la totale estraneità dall'iniziativa di Italia dei Valori, partito che ha depositato un suo testo referendario sul tema dell'acqua. La distinzione è netta in quanto i contenuti sono inconciliabili.


Dicono che privatizzare significa entrare nella modernità.

 

Non ci interessa. Noi abbiamo in mente il futuro.