Comitato cuneese acqua bene comune

 

Nel seguito pubblichiamo il testo della risposta che abbiamo inviato al Presidente della Provincia di Cuneo, Federico Borgna, in merito alle sue dichiarazioni sul progetto regionale di dividere la provincia di Cuneo in due sub-ambiti.

Egregio signor Presidente,

la ringraziamo vivamente per la pronta ed argomentata risposta che ha voluto pubblicamente dare alle nostre sollecitazioni inviatele lo scorso 16 dicembre.
La valenza politica del contenuto le rende atto dell’impegno e della competenza che sta mettendo in campo per il rispetto del voto che i cittadini della provincia di Cuneo espressero nei due referendum del 2011.
Era fuori ogni dubbio la posizione favorevole alla gestione pubblica da sempre tenuta dal comune di Cuneo e da lei personalmente, sull’argomento. Ci siamo rivolti a lei come presidente della Provincia per comprendere se anche in questa sede istituzionale si stesse percorrendo la stessa strada. Le sue considerazioni in merito al metodo “carbonaro” adottato in particolare dall’assessore regionale Icardi per portare avanti questo “spettro” che vorrebbe la provincia suddivisa in due sub-ambiti gestionali ci rassicurano fortemente.

In merito però vorremmo chiarire che non è assolutamente concesso ad alcuno di derogare all’obbligo di gestione unica per ogni Ambito Territoriale Ottimale (ATO), sancito dall’art.147 del Decreto Ambientale: è quindi impossibile creare sub-ambiti gestionali! Alla Regione spetta unicamente la definizione del numero di ATO sul suo territorio nel rispetto della legge nazionale che li vuole, di norma, non inferiori al territorio provinciale. Norma cui le regioni possono derogare esclusivamente su proposta del Presidente della Provincia, dei sindaci e dei presidenti delle Unioni Montane, discussa nella Conferenza d’Ambito Cuneese. Proposta che deve obbligatoriamente dimostrare l’incompatibilità delle condizioni socio-economiche, e territoriali delle diverse aree, rispettando i principi di adeguatezza, proporzionalità, sostenibilità delle suddivisioni proposte.
Icardi invece sostiene arbitrariamente che la Regione può imporre alle Amministrazioni locali di un’ATO, una suddivisione artificiosamente ed unicamente volta a consentire gestioni diverse.
Qual’è la differenza? L’Ambito Territoriale è l’organizzazione amministrativa locale di governo del Servizio Idrico Integrato (SII). Il sub-ambito gestionale è semplicemente una suddivisione tra diversi gestori del territorio dell’ATO: qualora fosse attuabile spetterebbe solamente alle Amministrazioni locali!

Noi non vediamo affatto “interessi e bisogni che oggettivamente contrastano” tra l’area di Langhe, Roero, Alba e Fossano e tutte le altre aree della provincia. Non neghiamo “dinamiche diverse”, ma siamo sicuri che queste potranno essere soddisfatte nella organizzazione per aziende territoriali operative all’interno del gestore unico Cogesi, come molto opportunamente previsto nell’affidamento trentennale. Tra l’altro già due grandi comuni che Icardi vorrebbe coinvolgere, Bra e Savigliano, hanno espresso la loro contrarietà al progetto.

Non è quindi semplicemente una questione di “misurarsi democraticamente e negli ambiti previsti dalle leggi” (e ci mancherebbe che potesse essere diversamente). Si tratta piuttosto di rispettare il volere dei cittadini della provincia, ed anche di esigere il rispetto delle prerogative a voi spettanti e delle decisioni che avete democraticamente assunto nei consessi a questo demandati. Decisioni che hanno creato la necessaria struttura normativa ed organizzativa per l’avvio della gestione unica totalmente pubblica. Norme votate al tempo anche dalle amministrazioni di Alba e Fossano, che hanno valenza trentennale e che non possono essere stracciate solo perché in quelle cittadine è cambiato il colore politico della giunta. Smantellare ora quanto è stato fatto mette anche a repentaglio la sostenibilità economico-finanziaria del nuovo gestore come programmata nel piano d’ambito appena entrato in vigore.

Ci sorprende la sua affermazione che vorrebbe la discussione avulsa dal sostenere una gestione privata in quelle aree: ma se questo è quanto i principali attori hanno ripetutamente e pubblicamente sostenuto, ricalcando i
ricorsi da loro stessi presentati in tal senso al Tribunale Superiore delle Acque che a loro volta erano fotocopia di quelli presentati dal gestore privato EGEA, come si può pensare che non sia così?

Lei ritiene “non scandaloso che se ne parli”, noi riteniamo non solo scandaloso ma destabilizzante che con questa azione si voglia destrutturare e rendere inattuabile la gestione pubblica dell’acqua in tutta la provincia di
Cuneo.

Nel comune intento di evitare di “rallentare i processi gestionali in corso” col rischio di compromettere la piena fruibiltà del servizio per tutti i cittadini, le saremmo grati se volesse ulteriormente chiarire la sua opinione in
merito a questi aspetti.

Sempre a disposizione, la salutiamo cordialmente.

Cuneo, 14 Gennaio 2020

COMITATO CUNEESE ACQUA BENE COMUNE, presso associazione San Tomaso, via Bersezio 3,
Cuneo, 2° e 4° giovedì del mese, alle ore 17,30. Tel. : 3893455739
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